Vilsait Jazz Band in concerto a Tempio
Viaggio nel tempo per riscoprire l’eleganza e il fascino de “La New Orleans degli anni ’20” con il concerto della Vilsait Jazz Band – protagonista martedì 11 agosto alle 19:30 in piazza Gallura, a Tempio Pausania, sotto le insegne del Festival In-Itinere organizzato dall’Accademia Musicale Bernardo De Muro – e incastonato nella Stagione Concertistica 2020 – realizzato con il patrocinio e il sostegno del Comune di Tempio Pausania in seno al progetto di “ripartenza” culturale fortemente voluto dal vicesindaco Gianni Addis.
Una raffinata e seducente antologia di brani dal vasto repertorio dell’ensemble di fiati e percussioni (a organico variabile) fondato dai musicisti Salvatore Moraccini (trombone) e Marco Maiore (sax tenore), entrambi provenienti dall’Orchestra Jazz della Sardegna (di cui Moraccini è cofondatore e trombone solista) – sul palco en plein air tra le scenografiche architetture della “città di pietra” con Emanuele Dau (tromba), Gianpiero Carta (clarinetto), Giovanni Fenu (basso tuba) e Bruno Brozzu (percussioni) – e ispirato allo stile delle storiche marching bands della città sul delta del Mississippi, culla del jazz, per immergersi nelle atmosfere scintillanti dei “Ruggenti Anni Venti”.
Sulle note travolgenti del Dixieland – nell’interpretazione della Vilsait Jazz Band, tra eleganza e passione, in cui si intrecciano la tecnica e il rigore, ma anche la qualità virtuosistica di una formazione classica agli stilemi e alla libertà d’espressione del jazz – prosegue a Tempio Pausania il Festival In-Itinere 2020 – dopo il successo del concerto inaugurale (lo scorso giovedì 6 agosto in piazza San Pietro) del Duo Furia-Deiana, formato dal bandoneonista di fama internazionale Fabio Furia e dal chitarrista Alessandro Deiana, intitolato “El dia que me quieras”, da una canzone di Carlos Gardel, per un percorso ne “Il tango dagli anni ’20 fino agli anni ’50”.
Nel decennale dalla nascita dell’Accademia Musicale Bernardo De Muro, fondata dal maestro Fabrizio Ruggero e dedicata al celebre tenore – dopo la “sospensione” degli eventi – con la fine del lockdown e la riapertura dei teatri la Stagione Concertistica 2020 “riparte” dalla “città di pietra”:
«Son stati stati dieci anni impegnativi, ma soprattutto ricchi di soddisfazioni grazie all’attenzione e alla partecipazione del pubblico» come ricorda la presidente Sara Russo, contrassegnati da un’intensa attività che spazia dalla didattica all’organizzazione di eventi e festival con l’obiettivo di diffondere la cultura musicale e, in particolare, la conoscenza e la passione per il repertorio cameristico-sinfonico e operistico – senza dimenticare il jazz, il tango e il blues – nel Nord dell’Isola (e non solo).
In-Itinere – fin dal titolo – riflette l’idea e la “mission” di un festival “itinerante” che unisce in un’ideale costellazione diverse città della Gallura, un progetto “mirato” sulla specificità dei territori e che si arricchisce ogni anno di nuovi appuntamenti in scenari suggestivi.
«L’edizione 2020 sarà necessariamente in forma ridotta – spiega la presidente dell’Accademia, Sara Russo – ma abbiamo voluto mantenere vivo lo spirito del festival che ha riacceso l’interesse verso la musica classica e altri generi e stili forse più “popolari”, in una felice alchimia, molto apprezzata, come conferma il pubblico sempre più numeroso che segue le diverse iniziative.
La malìa del tango e le atmosfere di una New Orleans a ritmo di Dixieland ci son sembrate perfette per ricominciare, grazie al sostegno dell’amministrazione comunale e in particolare del vicesindaco Gianni Addis, che ha voluto dare un segnale forte di speranza per il futuro puntando sulla cultura, e in particolare sulla musica».
«L’arte e la cultura sono fondamentali per favorire la rinascita della città e la ripresa, sia pur con prudenza, della vita sociale – sottolinea il vicesindaco di Tempio Pausania, Gianni Addis. – In questa fase di “ripartenza” dopo la fine del lockdown, con la ripresa graduale delle attività, è importante che ricomincino anche gli eventi culturali.
Artisti e associazioni teatrali, coreutiche e musicali (e l’intero mondo dello spettacolo) sono tra le categorie più colpite dagli effetti della pandemia: tra i primi a fermarsi, con la sospensione delle manifestazioni e tra gli ultimi a poter riprendere l’attività, in attesa di un ritorno alla normalità.
Tra gli obiettivi di questa amministrazione c’è quello di sostenere, insieme ai differenti comparti economici, anche le associazioni culturali e gli artisti, tra quelli che maggiormente hanno sofferto per gli effetti del lockdown, affinché possano proseguire il loro prezioso lavoro e regalarci bellezza e emozioni. Gli esseri umani non possono fare a meno dell’arte, nelle sue varie forme, quale espressione di creatività e talento, capace di trasfigurare e restituire un senso alla realtà, anche nei momenti più cupi: da sempre l’umanità si contraddistingue per la sete di bellezza, la cultura è il simbolo della civiltà».
Nell’intrigante performance sotto le stelle della Gallura, la Vilsait Jazz Band sfoglierà alcune delle pagine fondamentali per la storia del jazz – da “The Darktown Strutter’s Ball” di Shelton Brooks a “Fidgety Feet” di Nick LaRocca e Larry Shields, dal “Basin Street Blues” di Spencer Williams a “High Society” di Porter Steele e Walter Melrose, accanto all’emblematico “Dixie Noodles” di Peter Laine e Pol Stone e al coinvolgente “Wabash Blues” (con musiche di Fred Meinken e testo di Dave Ringle) portato al successo dal pianista, sassofonista e compositore Isham Jones.
E ancora il lirico e struggente “St. James Infirmary Blues” di autore sconosciuto, ma reso celebre da Louis Armstrong, e il “Livery Stable Blues” di Ray Lopez e Alcide Nunez, inciso dalla Original Dixieland Jass Band nel 1917, il celeberrimo “Muskrat Ramble” di Kid Ory e Ray Gilbert (tra gli interpreti, oltre a Louis Armstrong, Bob Crosby, Roy Eldridge, Lionel Hampton, Woody Herman e Chet Atkins) fino all’irrinunciabile “When the Saints Go Marching In” – entrato nell’immaginario collettivo e nella colonna sonora del Novecento nella fortunata e intramontabile versione di Louis Armstrong.
Dixieland in Gallura – per una notte di note a tempo di jazz – tra metriche irresistibili e melodie ammalianti, seppure attraversate dalla sottile malinconia delle Blue Notes, in un evento imperdibile che rievoca il clima sfolgorante dei Roaring Twenties, con l’auspicio di rinnovare il fermento di un decennio straordinario all’inizio del Novecento – per ricominciare nel Terzo Millennio con una “rivoluzione” artistica e culturale, ma anche politica e sociale e dare inizio a una nuova “età dell’oro” nel segno dell’arte e della bellezza – e di una ritrovata speranza nell’umanità.
Ingresso gratuito.
Per informazioni:
Accademia Musicale Bernardo De Muro – 349.4077241
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