un atto che, come si legge nel sito del Quirinale, “esprime l’adesione formale del Capo dello Stato a iniziative ritenute particolarmente significative per il carattere istituzionale,
l’ambito di diffusione non prevalentemente locale, la rilevanza dei temi, la qualità culturale e scientifica dei contenuti, l’autorevolezza degli enti promotori e dei partecipanti, le finalità perseguite”.
Un riconoscimento che inorgoglisce gli organizzatori del festival, la comunità e le istituzioni che lo sostengono.
“L’Alto Patronato del Presidente della Repubblica è per noi motivo di orgoglio e di sprone soprattutto in questo difficile momento”,
dichiara Paolo Fresu, che ha creato Time in Jazz nel 1988:
“Ci piace leggere questo importante riconoscimento come uno stimolo al fare del nostro festival di jazz una realtà sempre più in armonia con i territori e le genti oltre che portatore di un alto valore sociale al servizio dei cittadini e delle Istituzioni.
Pur mantenendo la sua libertà creativa che è per antonomasia l’essenza della musica improvvisata Time in Jazz conferma quanto l’investimento in cultura sia un valore fondamentale per il nostro Paese.
Valore oggi riconosciuto anche dalla più alta carica dello Stato”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il pensiero del sindaco di Berchidda, Andrea Nieddu:
“Il riconoscimento dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica al festival Time in Jazz è espressione formale da parte della più alta carica dello Stato della rilevanza internazionale
e del carattere istituzionale di un’iniziativa che si caratterizza per una singolare qualità culturale e sociale”, sottolinea il primo cittadino, che è anche presidente della Comunità Montana del Monte Acuto:
“La menzione dell’Alto Patronato all’evento nel suo complesso è motivo di orgoglio per l’intera comunità territoriale e,
in particolare, per il Comune di Berchidda e la comunità montana del Monte Acuto che ne promuovono l’attuazione e la diffusione oltre la dimensione locale da più di trent’anni.
Costituisce una forza straordinaria per contribuire, con accresciuta consapevolezza, all’avanzamento della società sarda e italiana in un tempo contrassegnato da particolari difficoltà.
Con la speranza che il forte legame tra le radici della terra di Sardegna e i luoghi della contemporaneità, che Time in Jazz è in grado di esprimere,
possa essere stata tra le molteplici motivazioni della preziosa menzione del Capo dello Stato, non possiamo non gioire come collettività di un nuovo traguardo che finisce tra le pagine più belle della storia del nostro paese”.
Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, Time in Jazz si appresta dunque al varo della sua edizione numero trentatré che per otto giorni,
da domenica 9 a domenica 16, dispiegherà il suo ricco programma tra Berchidda e gli altri centri del nord Sardegna in cui farà tappa.
A far da prologo, già domani (venerdì 7) prende il via la serie di concerti che ogni sera avrà come palchi i bar berchiddesi, trasformati per l’occasione in piccoli club di musica all’aperto;
quasi un festival nel festival, a cura di Michele Pinna e Luca Devito, dall’emblematico titolo Festival Bar, che ha per protagonisti alcuni dei musicisti e delle formazioni più interessanti del panorama sardo:
si parte con il rock acustico dei Jericho (al Bar Centrale, ore 22) per proseguire nelle sere successive con il viaggio tra world music,
canzone, folk e soul di Giuseppe Bulla from Apollo Beat (sabato 8 al Muretto Lounge Cafè), il blues del duo Don Leone (domenica 9 al Bar K2),
il rock’n’roll di The Shakin’ Apes (lunedì 10 al Jolly Cafè), il raffinato etnopop di Daniela Pes (martedì 11 al Cafè Rosé), l’Alden Duet di Alain Pattitoni e Denise Gueye fra jazz e bossanova (mercoledì 12 al Jazz Pub) per chiudere con il Bad Blues Duo (domenica 16 al Bar della Piazza).
Al via domenica 9 agosto
Sotto il titolo “Anima • Ànemos”, l’edizione che viaggia sulla simbologia del numero trentatré inizia a Berchidda la sua prima giornata,
nella mattinata di domenica 9 (ore 11) con un momento che invita al raccoglimento spirituale nella chiesa di San Sebastiano,
dove il quartetto d’archi Alborada – ovvero Anton Berovski e Sonia Peana ai violini, Nico Ciricugno alla viola e Zsuzsanna Krasznai al violoncello, accompagnerà in concerto la messa cantata del giorno di festa.
Subito dopo, alle 12.30, appuntamento a Sa Casara, la sede di Time in Jazz, per l’inaugurazione delle mostre che affiancheranno la parte musicale del festival per tutta la sua durata:
celebra il decennale dell’etichetta discografica fondata da Paolo Fresu l’esposizione 10 Years of Tǔk Music,
che ne ripercorre la storia attraverso gli artwork degli album e i video clip prodotti dal 2010 a oggi da artisti, grafici e designer di fama nazionale e internazionale;
tra i nomi in mostra, Alessandro Gottardo, Anna Godeassi, Barbara Valsecchi, Oscar Diodoro, Mario Dondero, Francesco Bongiorni e Malala Andrialavidrazana.
Il racconto della passata edizione del festival, con i suoi volti, le sue emozioni e le sue suggestioni,
si potrà rivivere invece attraverso gli scatti dei fotografi Roberto Sanna e Daniele Franchi, anche questi in esposizione alla Casara, che ospita altresì la mostra “CasArt – Casa d’Arte Time in Jazz”,
con le opere della Collezione di Arte contemporanea, nata in seno al progetto PAV – Progetto Arti Visive nel 1997, grazie al generoso contributo degli artisti che negli anni hanno partecipato alle iniziative del festival.
In collaborazione con Madriche, si aggiunge al cartellone la mostra “Animas – Labirinti memografici” di Filippo Franco Boe, in cui l’artista sardo, attraverso 114 dipinti in acrilico su tavola,
ripercorre il ricordo di centinaia di volti e ritratti, in un viaggio immaginario dalla memoria al cuore. Contestualmente, sarà proiettato il video “Terras Foranas – Patrimonio di arti e saperi del nord Sardegna:
il racconto di un territorio”, scritto e diretto da Laura Piras e Antonio Cauterucci, a cura dello Staff Cinema di Time in Jazz.
Ad arricchire le presentazioni, un gustoso aperitivo, che suggella una preziosa alleanza tra le aziende del territorio e il festival:
sotto il brand “Aperijazz-Note Sarde”, sarà presentato, in collaborazione con Rau Arte Dolciaria, Lucrezio R e Consorzio di tutela del Pecorino Romano,
un aperitivo completo a base di prodotti tipici delle aziende locali in un cofanetto monoporzione che unirà prodotti agroalimentari da bere e degustare,
a cui sarà abbinato un QRCode da cui scaricare un brano di Paolo Fresu. Aperijazz si potrà acquistare a Berchidda e in alcune delle tappe “esterne” del festival.
Nel pomeriggio il festival salpa le ancore con l’ormai immancabile “concertazione navale” a bordo di un traghetto della Corsica Ferries–Sardinia Ferries in viaggio dal “continente” alla Sardegna:
un evento reso possibile grazie alla collaborazione della Compagnia delle navi gialle, tra i principali partner di Time in Jazz.
Il compito di accompagnare la traversata dal porto di Livorno (partenza alle 16) a quello sardo di Golfo Aranci (arrivo alle 22) sulla motonave Mega Express Two,
spetta stavolta all’attrice Debora Mancini e al musicista Daniele Longo
(che nei giorni successivi saranno impegnati a Berchidda in una serie di attività per i bambini) con una performance dal titolo emblematico,
“Piano a babordo!”: musiche originali e letture di testi di autori che hanno indagato il viaggiare e lo scoprire, come Marcello Fois, Michela Murgia, Bill Holm, Alessandro Baricco, Omero, Francesco Piccolo e Istavan Orkeny.
Altri due appuntamenti attendono domenica il pubblico di Time in Jazz sulla terraferma: alle 18, Daniele Silvestri (piano, chitarra e voce), accompagnato da Marco Santoro (tromba e fagotto),
sarà protagonista di uno degli appuntamenti più attesi di ogni edizione di Time in Jazz:
il concerto dedicato a Fabrizio De André a L’Agnata, in quella che fu la dimora del grande cantautore genovese nei pressi di Tempio Pausania.
Un appuntamento che negli anni passati ha visto esibirsi Maria Pia De Vito con Rita Marcotulli,
il compianto Gianmaria Testa con Paolo Fresu e Lella Costa, Ornella Vanoni, Morgan, Teresa De Sio, Cristiano De André, Danilo Rea.
A chiudere l’intensissima giornata inaugurale, la preziosa voce di Karima, in duo con Piero Frassi al pianoforte, di scena alle 21.30 a Porto Rotondo, al Teatro all’aperto Mario Ceroli.
Nonostante la giovane età, la cantante livornese vanta già una lunga e variegata esperienza artistica,
tra cui il Festival di Sanremo nel 2009 e la collaborazione con Burt Bacharach, dal quale è stata prodotta.
Nella sua voce potente e significativa convivono e si esprimono i colori del jazz, del soul del blues, del gospel.
Con il solo accompagnamento del pianoforte di Piero Frassi, Karima si racconterà in musica, percorrendo un viaggio nei ricordi,
nelle emozioni e nella passione attraverso i brani che più hanno segnato il suo percorso.
I protagonisti delle altre giornate
Altre sette giornate piene di musica, ma non solo, dal mattino fino alla notte già inoltrata, attendono il festival,
a cominciare dal palco centrale allestito nella piazza del Popolo a Berchidda, dove si esibiranno nomi di primissimo piano della scena jazzistica nazionale:
di scena, martedì 11 agosto, Paolo Fresu alla testa del Devil Quartet, con Bebo Ferra alla chitarra, Paolino Dalla Porta al contrabbasso e Stefano Bagnoli alla batteria;
mercoledì 12 riflettori puntati su Rita Marcotulli in trio, con Ares Tavolazzi al contrabbasso e Israel Varela alla batteria;
un’altra protagonista del jazz italiano, la cantante Cristina Zavalloni, al centro della serata di giovedì 13, accompagnata da Cristiano Arcelli al sax alto, Daniele Mencarelli al basso elettrico e Alessandro Paternesi alla batteria;
venerdì 14, sarà la volta del quartetto di Fabrizio Bosso e Rosario Giuliani, con Alberto Gurrisi all’organo Hammond e Marco Valeri alla batteria ad affiancare il trombettista torinese e il sassofonista di Terracina nel progetto “Connections”;
la sera di Ferragosto tiene invece banco il gruppo Voodoo Sound Club del sassofonista Guglielmo Pagnozzi con Roy Paci ospite della formazione accanto a Davide Angelica (chitarra elettrica),
Alessandro Trebo (synth), Salvatore Lauriola (basso elettrico), Gaetano Alfonsi (batteria) e Danilo Mineo (percussioni).
Fitto anche il programma dei concerti nelle diverse località e siti portati in dote dagli altri comuni coinvolti in questa edizione.
Tra i protagonisti principali, una rappresentanza di musicisti che hanno registrato per la Tǔk Music, l’etichetta fondata e diretta da Paolo Fresu, che festeggia in questo 2020 i suoi primi dieci anni di attività.
Ecco dunque ancora una volta il quartetto d’archi Alborada atteso con un’ospite d’eccezione come la cantante Maria Pia De Vito lunedì pomeriggio (10 agosto) al Castello di Baldu, nei pressi di Luogosanto.
Ecco poi il duo formato dal bandoneonista Daniele di Bonaventura e il chitarrista Marcello Peghin (la mattina di mercoledì 12 a Bortigiadas), quello del trombettista Luca Aquino e il fisarmonicista Carmine Ioanna (martedì 11 mattina a Ittiri),
e quello che vede insieme il sassofonista Raffaele Casarano e il contrabbassista Marco Bardoscia (il pomeriggio di giovedì 13 a Loiri Porto San Paolo);
e poi, ancora, il trio intestato al batterista Stefano Bagnoli (la mattina di venerdì 14 a Mores),
quello guidato dal contrabbassista Marco Bardoscia (il pomeriggio dello stesso giorno a Ploaghe) e quello di un altro contrabbassista,
l’algherese Salvatore Maltana, con Marcello Peghin alla chitarra e Max De Aloe all’armonica (il pomeriggio di martedì 11 a Nulvi);
doppio impegno per il chitarrista Bebo Ferra, alla guida del suo Organ Trio la mattina di giovedì 13 a Budoni,
e in solo la mattina precedente (mercoledì 12) all’Aeroporto Olbia – Costa Smeralda; altro concerto solo nello stesso pomeriggio del 12 a Bulzi: protagonista il pianista Giuseppe Vitale.
Oltre a quello di martedì sera (11 agosto) con il Devil Quartet nella sua Berchidda, altri due impegni attendono Paolo Fresu,
che sarà di scena in trio con Marco Bardoscia e il pianista Dino Rubino alle prese con le musiche di “Tempo di Chet”
(per l’ultimo atto del festival, al tramonto di domenica 16 agosto, alla Laguna di San Teodoro),
e alla testa del suo quintetto (lunedì 10 sera ad Arzachena), una delle formazioni più longeve nel panorama del jazz, con i suoi trentasei anni di attività;
accanto a Fresu, i membri storici: Tino Tracanna ai sax, Roberto Cipelli al pianoforte, Attilio Zanchi al contrabbasso e Ettore Fioravanti alla batteria.
Il cast del festival è impreziosito dalla presenza di Antonello Salis, la mattina di lunedì 10 a Telti, per un concerto in cui il grande pianista e fisarmonicista sardo celebra le sue settanta candeline.
Molte meno quelle sulla torta del talentuoso Giacomo Vardeu, giovanissimo virtuoso dell’organetto diatonico,
di scena il pomeriggio di Ferragosto nella chiesetta campestre di Santa Caterina, poco fuori Berchidda.
Spazio anche a tre diverse realtà musicali di Berchidda: la Funky Jazz Orkestra diretta dal trombettista Antonio Meloni,
impegnata con le sue parate musicali nelle strade del paese; la Banda musicale “Bernardo De Muro” (nelle cui fila ha mosso i primi passi tra le note, da giovanissimo, lo stesso Paolo Fresu),
attesa in concerto al tramonto di Ferragosto nella bella cornice di piazza Funtana Inzas; e il batterista Giovanni Gaias, cui spetterà il compito di animare lo spazio jazz club, col suo gruppo e musicisti ospiti, dopo i concerti in Piazza del Popolo, intorno alla mezzanotte.
Time to children
Accanto ai concerti, come sempre a Time in Jazz, tanti altri appuntamenti e iniziative caratterizzano anche questa edizione.
Come già annunciato, ritorna Time to Children, lo spazio dedicato all’educazione musicale dei bambini:
un progetto coordinato dall’associazione Il Jazz va a Scuola, e sviluppato in collaborazione con la Federazione Nazionale Il Jazz Italiano, nato dalla volontà comune di Time in Jazz e del Banco di Sardegna di dedicare ai bambini percorsi ludici e formativi su misura per loro.
Da martedì 11 a venerdì 14 agosto, a Berchidda,
si rinnova la collaborazione del festival con l’associazione Realtà di Debora Mancini, con una serie di appuntamenti in cui l’attrice e il musicista Daniele Longo condurranno i bambini alla scoperta della musica e dei suoni,
anche attraverso l’integrazione con altre forme d’espressione, come la letteratura, la pittura o il cinema. Per Daniele Longo altro impegno in agenda con “Una classica serata jazz”,
insieme al cantautore e cabarettista Stefano Nosei e al chitarrista e scrittore Reno Brandoni. Ritorna il “Drum Circle” di Stefano Baroni:
un cerchio di percussioni in cui chiunque può fare musica, lavorando sull’ascolto, sulla propria musicalità e su quella di gruppo.
In programma anche “EcoRitmia” del percussionista Danilo Mineo, dal “Libro dei perché” di Gianni Rodari, e “TimeInAfrica – Kakilambe percussion”, un viaggio musicale con Davide Madeddu alla ricerca del proprio spirito guida all’interno della foresta dei ritmi.
Anche per Time to Children, nel rispetto di tutte le norme Anti-Covid per il pubblico spettacolo,
l’ingresso agli eventi e la partecipazione ai laboratori saranno consentiti solo su prenotazione all’indirizzo mail [email protected] o al numero di telefono 349 382 1213 dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 19.
Dedicato ai bambini, ma non solo, anche l’ormai consueto appuntamento della mattina di Ferragosto intorno alla chiesetta di Santa Caterina,
nelle campagne di Berchidda, con il regista, attore e autore Giancarlo Biffi e le avventure dell’intrepido e coraggioso gufetto Rosmarino, protagonista del racconto “Cuore di nonna”.
Le presentazioni editoriali di “Time to Read”
Torna anche quest’anno, negli spazi di Sa Casara, “Time to Read”, la consueta sezione del festival dedicata agli incontri con i libri e gli autori.
Mario Piatti presenta martedì 11 la “Grammatica della fantasia musicale.
Introduzione all’arte di inventare musiche” (curata con Enrico Strobino e edita da Franco Angeli),
di ispirazione rodariana, in cui si suggeriscono attività per lo sviluppo della creatività in contesti di educazione musicale:
introduce Sonia Peana, violinista, didatta, ideatrice e responsabile del progetto Nidi di Note e socia fondatrice dell’associazione Il Jazz va a scuola;
mercoledì 12 Severino Salvemini porta invece in dote “I Festival jazz in Italia” (pubblicato lo scorso inverno da Manni Editori, e firmato insieme a Costanza Sartoris e Arianna Riccardi):
un’analisi di impatto sul territorio, come recita il sottotitolo, che offre una prima mappa del sistema dei festival jazz in Italia in termini di offerta, domanda, struttura finanziaria e ricadute economiche, sociali e culturali.
Conduce Corrado Beldì, presidente dell’associazione I-Jazz. “Deus ti salvet Maria”, l’Ave Maria sarda tra devozione,
identità e popular music, è il titolo del saggio di Marco Lutzu (Edizioni Nota 2020) che l’etnomusicologo illustrerà giovedì 13 con la partecipazione di Ottavio Nieddu, esperto di musica e tradizioni della Sardegna, e di due voci ben note della scena musicale isolana:
Elena Ledda e Simonetta Soro. L’indomani (venerdì 14) , il giornalista musicale Luigi Onori ripercorre in “Perigeo.
Una storia tra innovazione e sperimentazione” (edito da Stampa Alternativa) le tappe del gruppo jazz-rock italiano di culto negli anni Settanta.
Presentazioni editoriali anche al di fuori della Casara: il pomeriggio di Ferragosto, alla chiesetta campestre di Santa Caterina (e non più a San Michele, dove era precedentemente in programma),
Rosa Maria Meloni, insegnante e dottore di ricerca in Scienze Sociali dell’Università di Sassari,
parlerà del suo studio “La Tribù sonora – Time in Jazz tra identità, turismo e territorio” (edizioni CISU), in cui ha ricostruito lo stretto legame tra l’identità culturale del festival e delle località in cui si svolge;
Domenica 16, infine, al Museo del Vino di Berchidda, è la volta de “I racconti di Geremia nel paese del jazz” di Antonio Casu (Nemapress Edizioni 2020),
e del progetto editoriale “Time in Jazz Diary 2019” (Postcard 2020), un diario della scorsa edizione del festival corredato dalle foto di Daniele Franchi.
Dal passato recente alla stretta attualità:
lo stato di salute della cultura in Italia al tempo del coronavirus è il tema di un incontro, “Dica trentatré”, la mattina Ferragosto alla chiesetta campestre di Santa Caterina, in collaborazione con la Federazione Nazionale il Jazz Italiano (IJI).
E non mancheranno nemmeno quest’anno le consuete iniziative di promozione e sensibilizzazione ambientale sotto l’insegna Green Jazz,
dedicate ai temi del risparmio energetico, dell’uso delle energie alternative, della differenziazione dei rifiuti, dell’abbattimento delle emissioni di CO2, anche nell’intento di ridurre l’impatto del festival sull’ambiente.
Biglietti e abbonamenti
L’ingresso è a pagamento per i concerti in programma dall’11 al 15 in piazza del Popolo a Berchidda e per quello di Daniele Silvestri a L’Agnata il 9 agosto – dove però c’è già il tutto esaurito.
Il biglietto intero per ogni singolo concerto in piazza del Popolo costa 25 euro, 22 il ridotto; abbonamento per le cinque serate a cento euro.
Riduzioni previste per gli over 65, gli studenti universitari e i soci Time in Jazz.
I posti sono limitati, per garantire il distanziamento tra gli spettatori previsto dalle misure anticontagio.
Si potrà accedere all’area concerti solo con biglietti o abbonamenti digitali, scaricabili su smartphone e da esibire all’ingresso:
una modalità che permette di evitare gli assembramenti e il contatto fisico con il biglietto cartaceo.
Prevendite online su Vivaticket dove è possibile effettuare anche le prenotazioni obbligatorie per l’ingresso a tutti gli altri concerti a ingresso gratuito, in programma nei diversi centri che aderiscono a questa edizione del festival.
Anche in questo caso, i posti sono limitati, e si potrà accedere solo esibendo all’ingresso la prenotazione su smartphone o supporto cartaceo.
La trentatreesima edizione del festival Time in Jazz è organizzata dall’omonima associazione culturale con il sostegno dell’Assessorato della Pubblica Istruzione,
Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e dell’Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Autonoma della Sardegna, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo,
della Comunità Montana Monte Acuto e delle Amministrazioni Comunali di Berchidda e degli altri centri coinvolti nel festival, con il contributo della Fondazione di Sardegna,
del Banco di Sardegna, di Unipol Gruppo, di Corsica Ferries–Sardinia Ferries, e con la collaborazione di Consorzio Porto Rotondo, Agenzia Regionale Forestas, Rau Arte Dolciaria, distilleria Lucrezio R., Arborea, Le Cantine del Jazz e Geasar.
Radio Monte Carlo con la sua musica di gran classe è, anche quest’anno, la radio ufficiale del festival. Media partner Spotify e Spreaker.
Time in Jazz fa parte dei progetti LIFE GreenFEST, dell’Associazione I-Jazz, della Federazione nazionale Il jazz italiano e del Sardinia Jazz Network, e aderisce al progetto Sardegna Aperta,
organizzato da un gruppo di comunicatori sardi per il rilancio della Sardegna in questo complicato momento.