Domattina (mercoledì 12), il primo appuntamento con la musica dal vivo è alle 11 nella chiesa campestre della Santissima Trinità, nei pressi di Bortigiadas:
protagonisti Daniele di Bonaventura, uno dei più apprezzati interpreti del bandoneon (lo strumento a mantice tipico del tango) e il chitarrista Marcello Peghin,
in un concerto all’insegna di “Garofani rossi”, progetto nato per il quartetto Band’union,
consegnato su disco nel 2018 e ripubblicato nella sezione Reloaded dalla Tǔk Music di Paolo Fresu l’anno scorso.
Dedicato al giornalista e fotoreporter Mario Dondero, al quale Daniele di Bonaventura era legato da un rapporto di profonda stima e amicizia,
“Garofani rossi” è un lavoro che parla di libertà e di resistenza, dando nuova vita, attraverso arrangiamenti originali, a canti politici e di lotta di tutto il mondo
A mezzogiorno, il festival fa incursione Aeroporto Olbia – Costa Smeralda, dove è atteso il concerto in solo del chitarrista Bebo Ferra, seguito da un gustoso aperitivo,
targato “Aperijazz-Note Sarde”, in collaborazione con Rau Arte Dolciaria, Lucrezio R e Consorzio di tutela del Pecorino Romano.
Reduce dal concerto della sera prima con il Devil Quartet di Paolo Fresu, Ferra presenterà una selezione dal suo diario musicale del lockdown,
nato involontariamente con il pensiero di dare un proprio contributo per sostenere la speranza attraverso la musica,
e diventato un appuntamento immancabile, richiesto a gran “voce” dal pubblico della rete:
51 brani per 51 giorni in 51 versioni inedite.
Un’incredibile occasione di crescita umana e musicale per il musicista cagliaritano e milanese di adozione,
che da anni si è affermato come uno dei più importanti chitarristi di jazz italiano,
ponendosi definitivamente anche all’attenzione del pubblico internazionale attraverso la sua lunga militanza appunto nel Devil Quartet.
Il concerto del pomeriggio è in agenda alle 18 a Bulzi, nella chiesa di San Pietro: di scena il pianista e compositore Giuseppe Vitale,
classe 1999, uno dei più interessanti talenti della sua generazione, protagonista di un concerto che spazierà tra momenti lirici di piano solo e altri in cui,
con l’aiuto di tastiera e computer, unirà i mondi sonori tradizionali con quelli più attuali e contemporanei, alla ricerca di una unica spazialità.
Il musicista di Vigevano, nonostante la giovane età, conta già un curriculum di tutto rispetto che comprende numerosi premi nazionali e internazionali e esperienze accanto a jazzisti del calibro di Fabrizio Bosso,
Francesco Cafiso, Enrico Rava, Jesse Davis, Gianni Cazzola, Riccardo Fioravanti, Max Ionata e in particolare Stefano Bagnoli, che nel 2016 lo convoca per formare il We Kids Trio.
Lo scorso anno Giuseppe Vitale ha lanciato il suo nuovo progetto “.ZĒ” con cui fonde l’hip hop con il jazz e i nuovi linguaggi che affondano le loro radici nella black music.
Come sempre, in serata l’epicentro del festival è a Berchidda.
La consueta street parade della Funky Jazz Orchestra diretta da Antonio Meloni precede il live set giornaliero del Festival Bar,
la mini rassegna che ogni sera porta in un diverso bar del paese una delle più interessanti proposte della scena musicale isolana:
domani (mercoledì 12) è il turno dell’Alden Duet di Denise Gueye alla voce e Alain Pattitoni,
un progetto musicale nato nel 2012, che tra brani originali e personalissime cover, per lo più canzoni d’amore, fra il jazz e la bossa nova, gioca con la musica. Alle 20 al Jazz Pub.
Alle 21.30 si accendono i riflettori sul palco centrale di Time in Jazz, in Piazza del Popolo,
per il concerto del trio intestato a uno dei nomi più illustri del jazz italiano, la pianista Rita Marcotulli;
un’artista che ha alle spalle variegate collaborazioni con Pat Metheny, Pino Daniele, Peter Erskine, Dewey Redman, Enrico Rava, Richard Galliano
e che può vantare riconoscimenti come il David di Donatello conseguito nel 2011 per le musiche del film “Basilicata Coast to Coast” di Rocco Papaleo,
il premio onorario come Ufficiale della Repubblica consegnatole l’anno scorso dal Presidente Sergio Mattarella, e, sempre nel 2019, la nomination come membro della Royal Academy di Svezia.
Con Rita Marcotulli, completano il trio il contrabbassista Ares Tavolazzi, un nome che si collega immancabilmente all’esperienza sonora degli Area,
ma che nel suo vasto curriculum annovera anche collaborazioni con artisti come Eugenio Finardi, Lucio Dalla, Francesco Guccini, Paolo Conte e Stefano Bollani;
mentre dietro piatti e tamburi siede il messicano Israel Varela, abile e raffinato compositore, batterista e cantante dalla sorprendente e ricca musicalità;
la sua originalità e il suo stile gli hanno permesso di esibirsi con una moltitudine di artisti del calibro di Pat Metheny, Charlie Haden, Mike Stern, Yo-Yo-Ma, Victor Bailey, Pino Daniele, Diego Amador, Karen Lugo, tra gli altri.
Terminata l’esibizione del trio di Rita Marcotulli, la musica a Berchidda prosegue verso il cuore della notte con il consueto dopoconcerto nella piazzetta di legno accanto al palco centrale,
che vede la band del giovane talento locale Giovanni Gaias, in arte Nanni Groove, aprirsi alla partecipazione di ospiti di volta in volta diversi:
in questa occasione, accanto al batterista e agli due membri della suo gruppo (Giuseppe Spanu alla chitarra e Jim Solinas all’organo hammond),
ci saranno Denise Gueyè e Alain Pattitoni, freschi reduci dalla loro esibizione di poche ore prima al Jazz Pub.
Altri appuntamenti della giornata
Tre gli appuntamenti in programma domani sotto l’insegna Time to Children, lo spazio dedicato all’educazione musicale dei bambini,
coordinato dall’associazione Il Jazz va a Scuola, e sviluppato in collaborazione con la Federazione Nazionale Il Jazz Italiano;
uno spazio nato dalla volontà comune di Time in Jazz e del Banco di Sardegna di proporre ai bambini dei percorsi ludici e formativi su misura per loro,
nell’ambito del più ampio progetto MusicAmbiente che unisce all’educazione musicale quella ecologica, con l’intento di sviluppare un rapporto sinergico tra suono, creatività e paesaggio.
Si comincia la mattina (ore 10) alla pineta dell’asilo “Sacro Cuore”, con Daniele Longo e Debora Mancini,
alle prese con l’esplorazione di “Forme e colori in musica” (da 0 a 36 mesi) insieme a bambini e genitori con letture animate, danza e improvvisazione.
Stesso luogo, alle 11.30, per “Drum Circle”, un laboratorio musicale interattivo per bambini e adulti ideato e guidato dal percussionista Stefano Baroni,
in cui chiunque può fare musica lavorando sull’ascolto, sulla propria musicalità e su quella di gruppo attraverso delle semplici tecniche: un modo di fare musica insieme fortemente inclusivo, accessibile a persone di ogni età e cultura.
Nel pomeriggio (16.30), al cinema Santa Croce, va in scena “Cinema…quasi muto”, uno spettacolo coinvolgente per tutte le fasce d’età,
in cui il pianista Daniele Longo interagisce con le immagini di film muti creando una divertente colonna sonora dal vivo.
Anche per Time to Children, nel rispetto di tutte le norme anti-covid per il pubblico spettacolo,
l’ingresso agli eventi e la partecipazione ai laboratori saranno consentiti solo su prenotazione all’indirizzo mail [email protected] o al numero di telefono 349 382 1213 dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 19.
Alle 19, a Sa Casara, secondo appuntamento con la serie di presentazioni editoriali di “Time to Read”:
Severino Salvemini porta in dote “I Festival jazz in Italia” (pubblicato lo scorso inverno da Manni Editori, e firmato insieme a Costanza Sartoris e Arianna Riccardi):
un’analisi di impatto sul territorio, come recita il sottotitolo, che offre una prima mappa del sistema dei festival jazz in Italia in termini di offerta, domanda, struttura finanziaria e ricadute economiche, sociali e culturali.
Conduce Corrado Beldì, presidente dell’associazione I-Jazz.
A Sa Casara si possono anche visitare le mostre aperte per tutta la durata del festival dalle 10.30 alle 13.30 e dalle 17.00 alle 21.30.
“10 Years of Tǔk Music” celebra il decennale dell’etichetta discografica fondata da Paolo Fresu,
ripercorrendone la storia attraverso gli artwork degli album e i video clip prodotti da artisti, grafici e designer di fama nazionale e internazionale,
tra cui Alessandro Gottardo, Anna Godeassi, Barbara Valsecchi, Oscar Diodoro, Mario Dondero, Francesco Bongiorni e Malala Andrialavidrazana.
Il racconto della passata edizione del festival, con i suoi volti, le sue emozioni e le sue suggestioni,
si può rivivere invece attraverso le fotografie di Roberto Sanna e Daniele Franchi, mentre la mostra “CasArt – Casa d’Arte Time in Jazz”,
propone le opere della Collezione di Arte contemporanea, nata in seno al progetto PAV – Progetto Arti Visive nel 1997, grazie al generoso contributo degli artisti che negli anni hanno partecipato alle iniziative del festival.
Alla Casara sono presenti anche le installazioni dell’artista Betty Casula, i “Cerchi diVini”, ispirati alla Fiber Art di Maria Lai, e in collaborazione con Madriche,
la mostra “Animas – Labirinti memografici” di Filippo Franco Boe: attraverso 114 dipinti in acrilico su tavola,
l’artista sardo ripercorre il ricordo di centinaia di volti e ritratti, in un viaggio immaginario dalla memoria al cuore.
Anche le strade di Berchidda quest’anno raccontano lo spirito del festival, grazie agli allestimenti di arte urbana ideati da Gianni Melis e Claudia Spina, tra giochi di luci e tessuti.
Anticipazioni sulla giornata di giovedì 13 agosto
La giornata di giovedì si apre alle 11 all’ombra della pineta di Sant’Anna, sul litorale di Budoni,
con il chitarrista Bebo Ferra, reduce dalla sua esibizione in solo a Olbia il giorno prima, questa volta alla guida del suo Organ Trio,
con Gianluca Di Ienno all’organo Hammond e Nicola Angelucci alla batteria; all’attivo del trio l’album “Voltage” del 2016, targato Tǔk Music.
Time in Jazz viaggia sulla costa nord orientale, spostandosi nel pomeriggio (ore 18) a Loiri Porto San Paolo, in Piazza Tavolara,
per il duo tutto salentino del sassofonista Raffaele Casarano e del contrabbassista Marco Bardoscia con il progetto “Oltremare”.
Di rientro a Berchidda, l’atmosfera viene riscaldata dalla parata della Funky Jazz Orchestra,
prima del concerto sul palco centrale in Piazza del Popolo, alle 21.30, della cantante Cristina Zavalloni alla testa del suo quartetto “Special Dish”,
con Cristiano Arcelli al sax alto, Daniele Mencarelli al basso elettrico e Alessandro Paternesi alla batteria.
Spenti i riflettori del palco centrale, dalla mezzanotte la musica continua nella “piazzetta di legno” con “Time After Time”,
il dopofestival a cura di Giovanni Gaias: ospite della sua band, nella serata di giovedì, sarà Paulinho, musicista sardo-brasiliano, che porterà in scena sonorità legate alla black music degli anni Settanta.
Anche giovedì sono tanti gli appuntamenti extra-musicali in programma: a Sa Casara, alle 19,
l’etnomusicologo Marco Lutzu presenta il saggio “Deus ti salvet Maria – l’Ave Maria sarda tra devozione,
identità e popular music” (Edizioni Nota 2020) con la partecipazione di Ottavio Nieddu, esperto di musica e tradizioni della Sardegna, e di Elena Ledda e Simonetta Soro due voci ben note della scena musicale isolana.
In giornata, altri tre momenti dedicati all’educazione musicale di bambini e adulti, nell’ambito di “Time to Children”:
alle 10, alla pineta dell’Asilo “Sacro Cuore”, ancora Debora Mancini e Daniele Longo portano i più piccoli (da 0 a 36 mesi), con i loro genitori,
all’esplorazione di musica, jazz e coccole nel laboratorio “Jazzole.
Storie e coccole in chiave jazz”. Sempre nella Pineta, alle 11.30, torna il progetto “Drum Circle” del percussionista Stefano Baroni.
Nel pomeriggio (16.30), al Cinema Santa Croce, Reno Brandoni, Stefano Nosei e Daniele Longo propongono invece “Una classica serata jazz”,
uno spettacolo di rivisitazione interattiva di brani di geni della musica, come Chopin e Petrucciani, adatto a tutte le fasce d’età.
Biglietti e abbonamenti
L’ingresso è a pagamento per i concerti in programma dall’11 al 15 in piazza del Popolo a Berchidda.
Il biglietto intero per ogni singolo concerto in piazza del Popolo costa 25 euro, 22 il ridotto; l’abbonamento per le cinque serate cento euro.
Riduzioni previste per gli over 65, gli studenti universitari e i soci Time in Jazz.
I posti sono limitati, per garantire il distanziamento tra gli spettatori previsto dalle misure anticontagio.
Si potrà accedere all’area concerti solo con biglietti o abbonamenti digitali, scaricabili su smartphone e da esibire all’ingresso:
una modalità che permette di evitare gli assembramenti e il contatto fisico con il biglietto cartaceo.
Prevendite online su Vivaticket dove è possibile effettuare anche le prenotazioni obbligatorie per l’ingresso a tutti gli altri concerti a ingresso gratuito,
in programma nei diversi centri che aderiscono a questa edizione del festival.
Anche in questo caso, i posti sono limitati, e si potrà accedere solo esibendo all’ingresso la prenotazione su smartphone o supporto cartaceo.