Individuando l’insieme di norme di matrice privatistica che regolano l’esercizio della attività di impresa, il diritto commerciale presenta quindi una matrice spiccatamente privatistica. Questo non esclude però un fondamento costituzionale della materia, rinvenibile nell’articolo 42 della Costituzione, che afferma la libertà di iniziativa economica privata.
Il quadro storico è determinante nell’approccio.
Nell’approcciarsi alla materia, il quadro storico si rivela immediatamente imprescindibile, dal momento che alcuni tratti caratterizzanti oggi la materia dipendono dalla sua origine storica.
Quando si parla delle origini del diritto commerciale, il contesto storico di riferimento è quello che caratterizza l’Europa continentale verso la fine dell’anno Mille. Un momento cruciale nel panorama europeo, perché contraddistinto dal passaggio da un’economia di tipo curtense a un’economia di tipo mercantile.
Una riflessione storica sul diritto commerciale quindi. Sul piano socio-politico, l’affermarsi di un nuovo modo di concepire i rapporti economici segna la nascita di un nuovo ceto, la classe mercantile. Proprio dietro la spinta del ceto mercantile va progressivamente affermandosi il diritto commerciale.
Infatti questo gruppo sociale avverte l’esigenza di un nuovo apparato di regole, che maggiormente si confà alle esigenze più dinamiche dei traffici commerciali. Il diritto dell’epoca, lo ius commune che affonda le sue radici nella tradizione romanistica, è pensato per una economia differenza, legata e basata sulla ricchezza immobiliare. La classe mercantile comincia a elaborare regole nuove improntate a certezza, speditezza e celerità, tratti salienti delle relazioni commerciali.
Da queste prime considerazioni emergono i tratti qualificanti che sin dalle origini contraddistinguono il diritto commerciale. Si tratta di un diritto di matrice classista-corporativo, nato sotto la spinta di un determinato gruppo sociale. Si tratta di un diritto speciale, che si esprime in termini di deroga rispetto ai paradigmi cristallizzati. Infine è un diritto che ambisce al superamento delle diversità nazionali, con il fine di approntare un sistema di regole standardizzate e rispondenti a esigenze sovranazionali.