Resta invece confermato il festival che fa abitualmente da corollario all’iniziativa didattica promossa nel capoluogo barbaricino dall’Ente Musicale di Nuoro: saranno dunque dieci serate di musica (si va avanti, infatti, fino a giovedì 27 agosto) per un cartellone di concerti di qualità, che avrà tra i protagonisti gli stessi docenti, con nomi di primo piano della scena jazzistica nazionale, ma anche ex allievi dei corsi nuoresi, impegnati con i rispettivi gruppi e progetti.
E non potrebbe avere un migliore inizio, anche dal punto di vista simbolico, la serie di concerti ospitata dal giardino della sezione sarda della Biblioteca Satta; a inaugurarla, domani sera (martedì 18 agosto) sarà infatti Paolo Fresu, artefice nel 1989 – insieme alla compianta Antonietta Chironi – e direttore per venticinque anni, dei Seminari Jazz di Nuoro.
Il trombettista sardo ritorna nel capoluogo barbaricino con il suo quintetto, una tra le formazioni più longeve nel panorama jazzistico con i suoi trentasei anni di attività.
Con Paolo Fresu, ne fanno parte gli stessi musicisti con cui presero le mosse i corsi di jazz nuoresi, oltre sei lustri fa: Tino Tracanna ai sax, Attilio Zanchi al contrabbasso, Ettore Fioravanti alla batteria e, al pianoforte Roberto Cipelli, che dei Seminari è stato direttore artistico per sei edizioni, dopo aver raccolto il testimone da Paolo Fresu nel 2014, per passarlo poi, proprio quest’anno, a Salvatore Maltana.
Due set in programma, alle 20.45 e alle 22.30; tra il primo e il secondo concerto, la performance “Suonare ti tocca”, concepita ad hoc dal trio artistico IDEM Studio (Ruggero Baragliu, Samuele Pigliapochi, Angelo Spatola);
si presenta come il tentativo di fermare, attraverso la prassi pittorica, la bellezza dei movimenti che caratterizzano il lavoro di una tessitrice, un falegname, un intagliatore, un fabbro e un ceramista locali;
mentre le immagini delle loro mani si susseguono, digitalmente modificate, su una grande tela che fa da schermo, i pittori ne inseguono le linee con pennelli e colori, accompagnati dalla rielaborazione dei rumori di officina e di bottega.
L’opera realizzata nel corso della performance resterà esposta nel giardino della Biblioteca “Sebastiano Satta” per tutta la durata di Nuoro Jazz, mentre il video sarà visibile nella galleria MANCASPAZIO (in via della Pietà, 11) in occasione della mostra IDEM Studio, a cura di Chiara Manca e Ceciulia Marini
“Una vertebra della mia schiena”, da mercoledì 19 agosto fino al 5 settembre (visitabile su prenotazione dal martedì al sabato, dalle 18 alle 21).
Ma un altro appuntamento apre ufficialmente domani (martedì 18 agosto) la trentaduesima edizione di Nuoro Jazz:
alle 18.30, allo Spazio Ilisso in via Brofferio, è infatti in programma un incontro con Flavio Manzoni, che da sette anni firma le immagini che connotano la manifestazione.
Il designer nuorese, a capo del Centro Stile della Ferrari di Maranello, che è anche musicista e appassionato di jazz, racconterà – con la partecipazione di Paolo Fresu e Roberto Cipelli – come è nato il disegno di questa edizione, intitolato “Disordine Armonico”.
Nuoro Jazz prosegue mercoledì 19 con il trio intestato a Marcella Carboni, già allieva dei Seminari prima di salire in cattedra per la classe di arpa jazz;
con lei, due colleghi dei corsi nuoresi, entrambi nomi di primo piano della scena jazzistica nazionale: il contrabbassista Paolino Dalla Porta e il batterista Stefano Bagnoli.
In programma “This is not a Harp”, progetto ideato nella scorsa edizione di Nuoro Jazz e poi consegnato alle tracce dell’omonimo disco pubblicato dall’etichetta Barnum for Art di Max De Aloe, anche lui docente dei corsi nuoresi (sua la classe di armonica cromatica).
Dalla Porta tornerà sullo stesso palco ventiquattr’ore dopo (giovedì 20), stavolta in compagnia del chitarrista Bebo Ferra, col quale condivide da anni le sorti di un affiatatissimo duo che in questa occasione si apre alla partecipazione del trombettista Fulvio Sigurtà.
Tutti docenti dei Seminari, anche in questo caso, come pure l’armonicista e fisarmonicista Max De Aloe, il pianista Salvatore Spano e il contrabbassista Salvatore Maltana, ovvero i tre quarti della formazione di scena venerdì 21, completata da Francesco Brancato alla batteria.
Il passaggio dalla cattedra al palco vale anche per il duo al centro dei riflettori nella serata di sabato 22 agosto, formato da Emanuele Cisi e Dado Moroni, rispettivamente titolari della classe di sassofono e di pianoforte.
I corsi nuoresi rientrano nell’ampio background di formazione e studi musicali di Loris Leo Lari, contrabbassista cremonese, classe 1991, che domenica 23 guiderà sul palco del giardino della sezione sarda della Biblioteca Satta il suo giovane quartetto con Francesco Orio al piano e tastiere, Stefano Bruni alla chitarra elettrica e Davide Bussoleni alla batteria.
“La luce di Algeri” si intitola il progetto in programma: brani originali, dal suono fresco, in cui riecheggiano melodie, sonorità e ritmi etnici ascoltati e sperimentati da Loris Lari nei suoi tanti viaggi e in esperienze come Cairo Jazz Station, nata nell’ambito della rete Medinea (Mediterranean Incubator of Emerging Artists) e approdata anche a Nuoro Jazz, quattro estati fa.
Musicista, compositore, musicologo, Enrico Merlin, che ai Seminari nuoresi tiene il corso di storia del jazz, lunedì 24 imbraccerà la sua chitarra per dare vita a una proposta atipica ispirata alla musica di Thelonious Monk, in compagnia di quattro musicisti sardi che hanno ruotato intorno ai corsi di Nuoro Jazz:
Matteo Pastorino, clarinettista di fama internazionale, che vive principalmente a Parigi, ma torna periodicamente nella sua Sardegna, Edoardo Meledina al basso, Vito Cauli e Bachisio Pischedda alle batterie e alle percussioni.
Come Marcella Carboni, anche la cantante Francesca Corrias è approdata alla cattedra dei Seminari nuoresi dopo averne frequentato i banchi nel corso della sua formazione artistica.
Martedì 25 agosto sarà di scena con Roundella, il gruppo cagliaritano attivo dal 2012, insieme ai membri originari – il chitarrista Mauro Laconi, il contrabbassista Filippo Mundula e il batterista Gianrico Manca – più Luca Mannutza, il pianista e arrangiatore con cui è iniziata tre anni fa una fortunata collaborazione, fissata anche sulle tracce del secondo album di Francesca Corrias e soci, prossimamente in uscita.
Due giovani formazioni al centro della penultima serata del festival, mercoledì 26. Aprono i Butterfly Cluster, sestetto composto dagli allievi vincitori dell’apposita borsa di studio nella passata edizione dei Seminari:
Francesco Panconesi (sax), Paolo Petrecca (tromba), Alessandra K. Soro (voce), Gianluca Palazzo (chitarra), Kim Baiunco (contrabbasso) e Fabrizio Fiore (batteria); sei musicisti provenienti da varie parti d’Italia, uniti dalla passione per il jazz in tutte le sue forme.
Il secondo set avrà invece per protagonista l’H-owl Project di Rossella Palagano (voce), Nicolò Petrafesa (pianoforte), Vito Faretina (basso) e Graziano Pennetta (batteria). Lo scorso anno, questo quartetto lucano ha vinto la seconda edizione dell’Onyx Jazz Contest e ha poi rappresentato Matera, capitale europea della cultura nel 2019, alla Jazz Marathon di Novi Sad, in Serbia.
Sipario sul festival, giovedì 27, con Claudia Aru e il suo progetto “Tra Sardegna e Africa: diario di una pandemia”;
l’artista sarda, oltre a cantare e raccontare storie e vicende di singoli e collettività, dinamiche e regole non scritte che animano la vita tra le comunità isolane, aggiunge in questo spettacolo l’avventura vissuta in Niger nei mesi scorsi, quando un progetto di sostegno ai profughi salvati dalla Libia,
patrocinato dall’UNHCR, che sarebbe dovuto durare due settimane, è diventato invece un soggiorno forzato di quattro lunghi mesi a causa della pandemia, trasformandosi in un’esperienza eccezionale da cui ha tratto collaborazioni, informazioni, ispirazione e un nuova spinta vitale.
Ad affiancare Claudia Aru nell’ultimo concerto del festival, ci saranno il violinista Simone Soro – anche lui reduce dall’esperienza in Niger -, Fabrizio Lai alla chitarra e all’ukulele, Matteo Muntoni al basso e Stefano Vacca alla batteria.