dieci i titoli in cartellone dal 19 al 30 agosto nell’arena sotto le stelle allestita ad hoc con una platea da duecento posti e un palco (quasi) in riva al mare, per un viaggio sul filo delle storie e delle emozioni fra teatro e musica, ironia e poesia.
Sonorità caraibiche e note improvvisate – DOMANI (mercoledì 19 agosto) alle 20 – con il concerto del Cuban Jazz & Blues – l’ensemble a organico variabile che schiera Paolo Iurich (pianoforte e arrangiamenti),
Juan Carlos Albelo Zamora (violino, tromba, armonica cromatica e voce), Tiberio Ripa (basso e voce), Valter Paiola (congas, voce e trombone) e Yoandy Armenteros (timbales e voce) e che darà il la alla kermesse al ritmo travolgente della musica afro-cubana tra celebri standards e pezzi originali, con variazioni e contaminazioni nello stile del Latin Jazz.
Nella luce sfolgorante del sole al tramonto e fino al sorgere della luna riecheggeranno le melodie indimenticabili e le metriche incalzanti di brani emblematici come “T.P. Especial” di Tito Puente, inserito nell’album “On Broadway” con cui l’eclettico percussionista e compositore americano conquistò per la seconda volta i Grammy Awards, e l’intrigante “Tin Tin Deo” di Dizzy Gillespie – tra gli artefici del successo del Latin Jazz.
La malìa del Bolero in “Cómo fue” del maestro cubano Ernesto Duarte Brito, portato al successo da Benny Moré, e poi la celeberrima “All the Things You Are” di Jerome Kern, con parole di Oscar Hammerstein II, scritta per il musical “Very Warm for May” e cantata da Hiram Sherman, Frances Mercer, Hollace Shaw e Ralph Stuart, oltre ad innumerevoli versioni
– da quella del Quintet di Charlie Parker e Dizzy Gillespie con Bud Powell, Charles Mingus e Max Roach alle interpretazioni di Frank Sinatra, Ella Fitzgerald, Barbra Streisand e Michael Jackson, Keith Jarrett, Brad Mehldau e più recentemente il “pop idol” Will Young.
Atmosfere inconfondibilmente latine sul palco di Nora con “Isora Club” del contrabbassista de L’Avana Israel “Cachao” López Valdés, creatore del Mambo e maestro di descargas, e il “Silencio” declinato in forma di Bolero dal musicista e compositore portoricano Rafael Hernández, accanto a all’intimistica “Para qué” di Chucho Valdés (al secolo Jesús Dionisio Valdés), raffinato pianista e compositore, tra i più conosciuti artisti cubani.
Il fuoco e la passione del Tango in “El día que me quieras” di Carlos Gardel e il ritmo di un Bolero in “Dos Gardenias” della cantante e compositrice Isolina Carrillo – interpretata da artiste come Omara Portuondo, accanto alla fortunata versione del Buena Vista Social Club.
L’irresistibile “ritratto in musica” di “Donna Lee” di Charlie Parker e il suggestivo “Caravan” di Juan Tizol e Duke Ellington (con parole di Irving Mills) si alterneranno all’originale “Step Eleven” di Paolo Iurich e a “Sabor a Mí” –
la canzone più nota dell’artista messicano Álvaro Carrillo Alarcón, nello stile di un Bolero, interpretata – tra gli altri – da Armando Manzanero, Bebo Valdés e Pérez Prado, Eydie Gormé e Isabel Pantoja, Javier Solís, José José e Los Lobos, Luis Miguel, José Feliciano e Mina (ma anche Peppino di Capri e Orietta Berti).
Un affascinante e variegato repertorio che spazia fra tradizione e innovazione, fra echi della musica popolare cubana e sudamericana e moderne derive jazzistiche per il concerto del quintetto “Cuban Jazz & Blues” –
da un omaggio al talento del cantante Antonio Machín, straordinario interprete della musica cubana e della balada romántica, sulle note de “El manicero”, alla riscoperta di pezzi come “Son de la loma” e “Lágrimas negra” del compositore e cantante cubano Miguel Matamoros e de “El Cuarto de Tula” di Luis Marquetti
– tra i brani preferiti del Cuarteto Patria di Eliades Ochoa, diventato un successo internazionale (anche) grazie alla versione del Buena Vista Social Club e inserito nell’omonimo disco accanto all’ormai imprescindibile “Chan Chan”, la canzone “sognata” da Compay Segundo che riflette e sintetizza la cultura e l’anima di Cuba.
E non poteva mancare – in un’antologia dedicata all’Isola dell’America Centrale – la famosa “Guantanamera”, la canzone (pare) di Joseíto Fernández diventata simbolo di libertà e rivoluzione.
Un concerto avvincente e imperdibile per gli amanti della musica cubana e del Latin Jazz, che vedrà protagonista l’affiatato ensemble formato da cinque artisti uniti dall’amore per le Blue Notes nonché grandi conoscitori e interpreti raffinati (e apprezzati) della musica tradizionale di Cuba e dell’America Latina, dai brani classici alle riletture contemporanee e alle più recenti espressioni di una cultura “meticcia” dalle radici africane, sbocciata nel clima dei Caraibi.
Stilemi jazzistici e ritmi di danza – dal mambo alla rumba al bolero – s’intrecciano tra standards e reinterpretazioni di successi pop in chiave “latin jazz” per l’evento inaugurale – e già quasi sold out – de “La Notte dei Poeti” 2020.