“Se c’è qualcuno che pensa di approfittare dell’emergenza sanitaria per foraggiare la lobby degli inceneritori, sappia che per noi l’ipotesi di nuovi impianti è assurda e inesistente, nemmeno da considerare.
L’impiantistica esistente può rispondere tranquillamente all’esigenza di incenerire i quantitativi di mascherine utilizzati in questa fase e sarebbe assurdo costruire impianti pronti tra diversi anni per sopperire a un’esigenza che si manifesta oggi e durerà pochi mesi”.
Inoltre, le parlamentari sottolineano: “Questo al netto del pesante impatto ambientale di questo tipo di impianti, non a caso messi in coda alla scala gerarchica che l’Europa ha stabilito pel trattamento dei rifiuti”.
“Piuttosto – precisano Paola Deiana e Ilaria Fontana -, concentriamo l’attenzione sulle strategie da mettere in campo per ridurre progressivamente le mascherine usa e getta in circolazione e per produrre dispositivi riutilizzabili o compostabili.
Per avviare una sperimentazione in questa direzione, abbiamo inserito una norma ad hoc nel decreto Rilancio stanziando un milione di euro per il 2020”.