Venerdì 18 settembre alle ore 19:30 presso la biblioteca comunale, si svolgerà la presentazione del libro “La mano destra della storia” di Fiorenzo Caterini
Verso la fine degli anni ‘60 giunse in Sardegna Fernand Braudel. Il grande storico francese si meravigliò della caratura storica e archeologica dell’isola, con l’eccezionale presenza di migliaia di gigantesche torri nuragiche, pozzi sacri, tombe dei giganti e altri monumenti megalitici dalla intensa simbologia. Come era stato possibile che la civiltà nuragica fosse rimasta all’ombra della storia europea? E per quali ragioni, ancora oggi, i libri di testo scolastici trascurano la storia antica dell’isola? Per quale motivo le questioni della storia e dell’identità, nell’isola, sollevano aspre polemiche e conflitti irrisolti? Per quale ragione la storia della Sardegna è stata esclusa da quella italiana e da quella europea, al punto da trascurare personaggi come Eleonora d’Arborea e Grazia Deledda, o di far scomparire il Regno di Sardegna dalla genesi dello stato nazionale? Perché, quarant’anni dopo la loro scoperta, i Giganti di Mont’è Prama sembrano non aver trovato, tra le polemiche, la loro naturale collocazione nella storia? Per quale motivo argomenti come l’influenza della civiltà nuragica su quella etrusca o l’attinenza tra shardana e nuragici paiono incontrare resistenze ben oltre i fisiologici dubbi scientifici? Per quale motivo l’immenso patrimonio storico, archeologico e antropologico sardo, che potrebbe produrre effetti di rilievo sull’economia regionale, è misconosciuto e poco valorizzato? Fino ad oggi gli studiosi hanno sottoposto a scrupolosa revisione critica il processo di socializzazione della storia e le mitodinamiche popolari, con un esito ormai ampiamente espresso: deriva identitaria, mitopoiesi, fantarcheologia, archeosardismo, speculazioni di vario genere, persino eversione indipendentista e razzismo. Tuttavia questa impostazione decostruzionista, per quanto in parte utile, lascia irrisolto il problema storiografico sardo. In particolare questa prospettiva tende a scambiare i luoghi di produzione storiografica con i luoghi di resistenza, la nazione con la minoranza etnica, ovvero il soggetto con l’oggetto e la causa con l’effetto. “La storiografia, in Sardegna forse più che altrove, è una “presa di distanza”, un perpetuo esercizio di critica nei confronti della storia che sorge, spontanea, fuori dalle righe, e finisce per limitarsi ad una mano destra che osserva e critica l’opera della mano sinistra.” Partendo dal concetto di egemonia culturale e dagli studi sul “sistema mondo”, l’autore indaga, perciò, sul problema storiografico sardo, sui processi di nazionalizzazione della storia, sui condizionamenti post-coloniali, e sulla tipica prospettiva diffusionista ed etnocentrica della storiografia occidentale che la cultura si sia diffusa per contagio e non possa nascere, indipendentemente, in luoghi e tempi diversi. Una prospettiva funzionale alle politiche di sopraffazione politica, militare ed economica in atto nel pianeta. Un’analisi critica alla consueta prospettiva storiografica, che finalmente considera la “mano destra della storia”, ovvero il centro di produzione storiografico, i suoi rapporti con l’egemonia culturale e con i processi di nazionalizzazioneL’AUTORE
Fiorenzo Caterini, cagliaritano classe ’65, ispettore del Corpo Forestale della Regione Sarda, vive da anni a Tempio Pausania, dove è sposato e ha due figli. Antropologo, studioso di storia, ambiente e cultura della Sardegna, ha scritto nel 2013,“Colpi di Scure e Sensi di Colpa” (Carlo Delfino Editore), libro che narra le vicende della storia ambientale dell’isola e in particolare del disboscamento dell’800, analizzate sotto il profilo antropologico. Il libro ha avuto un notevole successo di critica e di pubblico, con oltre 100 presentazioni in tutta l’isola e anche in Italia. Da anni si interessa, inoltre, al problema storiografico sardo, con decine di articoli pubblicati sull’argomento. Nel 2017 ha pubblicato “La Mano destra della Storia – la domolizione della memoria e il problema storiografico in Sardegna”, saggio che ha riscosso un notevole successo sollevando il dibattito sul ruolo della Storia nuragica nella storiografica ufficiale. Nemico delle barriere culturali e di ogni etnocentrismo, scrive in numerose testate giornalistiche e siti online, ed è redattore della testata giornalistica Sardegnablogger.
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