Stamattina stiamo installando le “tampon box” nei bagni della biblioteca del Magistero, di Scienze Politiche e di Lingue, e nelle prossime settimane cercheremo di portarle in tutto l’Ateneo.
Si tratta di un’iniziativa già attuata in altre città d’Italia a cui abbiamo lavorato prima del lockdown, e che abbiamo voluto portare a termine prima che ricominciassero le lezioni. Le tampon-box sono scatoline in cui è possibile lasciare un assorbente, in modo che chi ne ha bisogno possa usufruirne all’occorrenza.
Abbiamo voluto estendere anche alla nostra università questa rete di solidarietà e di denuncia sociale: gli assorbenti sono beni essenziali per chi ha il ciclo, e tuttavia vengono tassati con l’IVA al 22% al pari dei gioielli in platino, delle pellicce, degli spumanti DOC o di motocicli di cilindrata superiore a 350 cm^3.
Mentre gli altri Paesi europei diminuiscono la tassazione, l’Italia resta a guardare. La tutela della propria sfera intima è strettamente collegata a un sereno proseguimento del proprio percorso di studi, ed è per questo motivo che la riteniamo una tassazione iniqua e vogliamo agire sensibilizzando sul tema in maniera visibile ed efficace.