Le associazioni dei pazienti ritengono grave che la Giunta e il Consiglio, in un tempo di pandemia mondiale che mostra proprio in queste settimane una grave recrudescenza, lascino pazienti e cittadini alla mercé di una riforma fumosa, senza obiettivi definiti e condivisi con pazienti, operatori e i sindaci dell’Isola.
L’articolo 18 della nuova legge sanitaria assegna il Microcitemico, “l’ospedale dei sardi”, come lo chiamava professor Cao, ad una sigla vuota, la nuova Asl 8, inesistente e senza alcun progetto ragionato e definito.
L’intento di ridimensionare, di trasferire servizi e reparti è del tutto deleterio per la serenità di pazienti, delle loro famiglie e degli operatori.
In modo insensato si disarticolano i percorsi assistenziali e formativi già costituiti, aumentando le difficoltà organizzative e logistiche, separando organizzativamente le realtà assistenziale da unità operative che sono fondamentali per la gestione specialistica delle diverse patologie.
Lo stesso problema riguarda i servizi, le visite specialistiche e i protocolli diagnostico- terapeutici istituiti dentro l’AOB.
Soprattutto non è uno scorporo fatto per dare cure maggiori e migliori, per offrire innovazione e ricerca. Assistiamo con molta apprensione a scelte che non hanno alcuna considerazione dei cittadini, soprattutto di quelli più fragili.
Mancano medici, mancano infermieri e oss, si ridimensionano, si spostano o addirittura si cancellano interi reparti senza una ragionevole spiegazione e senza garantire e tutelare il diritto alla salute di tutti i sardi.
Questo NON è tollerabile.