Diego Godin al Cagliari, la trattativa è ancora aperta anche se il finale non è affatto scontato come poteva sembrare nel fine settimana.
L’uruguaiano ha di fatto risolto la situazione contrattuale con l’Inter ma l’incontro dei suoi agenti col club isolano non ha generato la fumata bianca, anzi.Le parti, stando alle prime indiscrezioni, sono ancora lontane e i prossimi giorni saranno decisivi per capire se il Cagliari può davvero sperare in un colpo di altissimo livello che lancerebbe gli uomini di Di Francesco nel gruppone che può aspirare a posizioni europee: sfruttando tutti i bonus dei casino e dei bookmakers online, sarà davvero interessante poter puntare su un piazzamento di prestigio dei rossoblù nel campionato, ormai imminente.
La situazione di Godin all’Inter
L’ex Atletico Madrid ha un contratto di altri due anni con l’Inter, club nel quale arrivò da svincolato, nell’estate del 2019, a 5.5 milioni di euro netti a stagioni. Un ingaggio ovviamente fuori portata per il Cagliari che, però, può risparmiare sul costo del cartellino che sarà pari a zero.
Sì, perché Godin ha già raggiunto un accordo con l’Inter: buonuscita, tre mensilità di questa stagione (luglio, agosto, settembre), cartellino gratis. Terreno fertile, all’apparenza, per l’assalto del Cagliari che era stato messo in cima alle preferenze del centrale di difesa: sua moglie, Sofia Herrera, è nata proprio nel capoluogo sardo, dove il papà (Pepe Herrera) ha giocato a lungo negli anni ’90.
Insomma, Godin vuol vedere ricompensato lo sforzo e punta a conservare il suo attuale ingaggio, o almeno a scendere di poco. Il Cagliari, dal suo canto, prova a spalmare la somma che l’uruguaiano avrebbe percepito negli altri due anni all’Inter, proponendogli un triennale da 3.5 milioni di euro netti a stagione. La distanza, insomma, è importante e sarà necessario un passo in avanti importante, da entrambe le parti, per portare a termine la trattativa.
La classe e l’esperienza di Godin
Godin è quella che in molti definirebbero come la più classica delle “occasioni” di mercato. A 34 anni, è reduce da una stagione in chiaroscuro con l’Inter: arrivato in pompa magna, nei fatti l’ex Villarreal ha sofferto in modo evidente il passaggio dalla difesa a 4, con cui ha costruito la sua fama nell’Atletico Madrid di Simeone, alla linea a tre di Conte. L’uruguaiano è stato piazzato sul centro-sinistra, da subito ha evidenziato i limiti evidenti in fase di spinta e di costruzione del gioco, aspetti del gioco con cui in carriera non ha mai dovuto affrontare.
Godin è così scivolato indietro nelle gerarchie di Conte, scavalcato dal giovane Bastoni che a metà stagione gli ha di fatto tolto il posto. Nessuna polemica, il classe ’86 ha mostrato una volta di più la sua immensa professionalità continuando a lavorare e a sfruttare le opportunità che gli sono state concesse nel finale di stagione. Dopo il lockdown, Godin è salito decisamente di livello e stavolta a perdere il posto da titolare è stato un ex “totem” della retroguardia nerazzurra, lo slovacco Skriniar. Diego è così stato una presenza fissa nella cavalcata dell’Inter in Europa League, chiusa dalla finale persa col Siviglia in cui è andato anche in gol, vecchia abitudine che non è stata persa.
Sì, perché Godin ha segnato 27 gol nei suoi 9 anni all’Atletico Madrid: coi colchoneros ha messo assieme 389 presenze ufficiali, ha vinto una Liga, una Supercoppa di Spagna, una Coppa del Re, 3 Supercoppe Uefa, 2 Europa League ed ha giocato due finali di Champions. Bottino impressionante, cui si aggiungono le 135 presenze (e 8 gol) in Nazionale, con la quale ha conquistato la Coppa America nel 2011.