Sbarcano nell’Isola – sotto le insegne del Jazz Club Network, il progetto ispirato alle atmosfere degli storici Jazz Clubs firmato CeDAC in collaborazione con Sardegna Concerti i danesi KutiMangoes per un duplice appuntamento DOMANI (giovedì 1 ottobre) alle 19.30 e alle 22.30 (doppio set) al Jazzino di Cagliari e venerdì 2 ottobre dalle 22.30 al Poco Loco di Alghero incentrato sulle affascinanti melodie e le metriche incalzanti di “Afrotropism” (TKM), il nuovo album della band scandinava in cui si fondono echi delle musiche tradizionali dell’Africa reinterpretate in chiave jazz e radici e sensibilità nordeuropee.
Sotto i riflettori Michael Blicher (ai sassofoni e al flauto) e Gustav Rasmussen (ai tromboni e alla chitarra) insieme con Aske Drasbæk (sassofoni) Johannes Buhl Andresen (pianoforte e tastiere), Casper Mikkelsen/Eddi Jarl (batteria e percussioni) e Magnus Jochumsen (percussioni) proporranno brani evocativi e emblematici come l’ipnotico e coinvolgente “Stretch Towards The Sun”, il seducente “A Snake Is Just A String” dove si fondono perfettamente la matrice africana e quella jazzistica e il brillante e irresistibile “Call Of The Bulbul Bird”.
Spazio anche agli echi ancestrali e tribali di “Keep You Safe”, al vivace e ritmato “Thorns To Fruit”, all’ironico e convincente monito sonoro di “Money Is The Curse” e al sorprendente, quasi “intimistico” a tratti “Sand To Soil” – che restituisce l’immagine di minuscoli e inafferrabili granelli di sabbia con sfumature e variazioni di “nordico” jazz.
Sulle tracce di “Afrotropism” – ma anche dei precedenti albums “Afro-Fire” (2014), il fortunato disco d’esordio che è valso alla band fondata nel 2012 da Gustav Rasmussen e Michael Blicher cinque nominations e due premi – per il Miglior Album di World Music e per la Miglior Canzone – ai Danish Grammy Awards e il successivo “Made in Africa” registrato in parte in Burkina Faso e Mali, che comprende composizioni basate su canzoni popolari tradizionali oltre a materiale completamente originale, acclamato dalla critica e trasmesso dalle radio in tutto il mondo (con due nominations ai Danish Grammy Awards).
Il viaggio dei KutiMangoes è stato “documentato” dal regista Anders S. Jepsen, e il film “Bamako Play” ha vinto il premio per il “Miglior documentario di genere misto” al New York Jazz Film Festival.
«La nostra musica è universale, un linguaggio che supera i confini. Gli incontri che abbiamo avuto (e continuiamo ad avere) durante le tournées ci ispirano a creare nuova musica» ricordano i KutiMangoes nella presentazione di “Afrotropism”.
L’album riflette le suggestioni di quei momenti e degli scambi artistici e culturali, quasi un diario di viaggio tradotto in musica e arricchito da note personali, riflessioni e intuizioni in forma di trame sonore.
«Il “tropismo” è un fenomeno biologico che indica la crescita di una pianta in risposta all’ambiente; quindi quando vedi una pianta che gira per la luce del sole, questo è tropismo.
In altre parole, non si tratta tanto delle radici della pianta ma di come reagisce quando tocca l’aria, sente la luce del sole o pioggia – in altre parole il mondo esterno» sottolineano gli artisti.
«Quindi “Afrotropism“ si riferisce al fatto che siamo attratti dalle tradizioni africane, ma stiamo “coltivando” la nostra musica. Nei nostri primi due albums abbiamo registrato spesso insieme con musicisti africani mentre “Afrotropism” è incentrato intorno ai KutiMangoes (TKM).
Stiamo sviluppando la nostra direzione artistica andando più in profondità, per indagare e sperimentare come possiamo mescolare le nostre ispirazioni con la nostra eredità musicale. La nostra “mission” musicale è (ed è sempre stata) mescolare culture e creare il nostro suono.
Le nostre radici sono nella musica jazz, la band comprende strumentisti virtuosi e appassionati, capaci di dar vita a sonorità interessanti e innovative intrecciando le caratteristiche voci dei corni all’uso degli effetti, ai synth, ai ritmi di batteria e percussioni provenienti da tutto il mondo.
“Afrotropism” rappresenta un ulteriore e più profondo sviluppo del nostro suono in cui sperimentiamo e di una cifra o del nostro suono audace del marchio con cui sperimentiamo l’uso dei sintetizzatori, i tra paesaggi sonori e effetti elettronici senza perdere il focus su groove, melodia, atmosfera e musicalità.»
Nella breve tournée nell’Isola i KutiMangoes sprigioneranno l’energia della loro musica nata dalla fascinazione e dall’amore per la cultura e le sonorità dell’Africa ma trasfigurata con la cifra originale e squisitamente jazzistica dell’ensemble danese, in una felice alchimia che scaturisce dall’incontro e dal dialogo tra popoli e culture – oltre i confini – attraverso il linguaggio universale delle note.
Per saperne di più: www.cedacsardegna.it