Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani evidenzia ulteriori più serie criticità:
Genitori lavoratori in difficoltà.
- Difficoltà dei genitori lavoratori. C’è profonda incertezza per l’inizio dell’anno scolastico. Certamente la mancanza di protocolli finalizzati al sostegno alle famiglie per le difficoltà durante l’impegno scolastico dei figli.
Certo con l’art. 5 del decreto legge 8 settembre 2020, n. 111 è stato istituito un congedo parentale straordinario. Tale congedo è parzialmente retribuito e condizionato alla disponibilità dei fondi stanziati. Questo per i genitori di figli infra-quattordicenni posti in quarantena o isolamento obbligatorio e solo in alternativa allo smart working. Invece nulla è stato previsto per la stragrande maggioranza dei genitori di figli sani, se presentano un semplice raffreddore. Questi ragazzi non potranno andare a scuola fino a quando i sintomi influenzali (rinorrea, tosse, mal di gola) non cessino.
Parliamo di genitori esclusi dallo smart working e dal congedo parentale speciale. Per costoro l’unica alternativa è chiedere un elenco indefinito di giorni di congedo non retribuito per malattia del figlio.
Abbandono studentesco
- Abbandono studentesco. Potrebbe accadere che una famiglia sia costretta a casa nel caso di figli in quarantena, isolamento obbligatorio o semplicemente raffreddati. Per tali studenti non è prevista la didattica a distanza. Il legislatore ha previsto una didattica a distanza integrata per favorire il distanziamento. Riteniamo che sia necessaria una didattica a distanza anche per chi si trova impossibilitato a fruire della didattica in presenza. In caso contrario, l’istruzione nazionale metterebbe in atto una vera e propria compromissione del diritto allo studio dei nostri giovani. E questo potrebbe determinare un vero e proprio abbandono da parte dello studente. Nei 4 mesi di didattica a distanza, la nostra scuola e i nostri docenti hanno dimostrato di essere all’altezza della sfida. In questo periodo l’impiego integrato e contemporaneo di didattica in presenza e a distanza renderebbe effettivo il diritto allo studio di tutti gli studenti. L’ottica è di sostanziale inclusione ed è negli articoli 3 e 34 della Costituzione.
Carenza di organico
- Carenza di organico. Siamo solo all’12 settembre. Secondo i dati dell’ufficio del Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri, sono già stati rilevati 13.000 docenti positivi alla covid-19. Questi docenti non potranno prendere servizio e si aggiungono alla già strutturale carenza di organico. La scuola è ancora in attesa delle procedure di reclutamento.
DPI
- Dispositivi di protezione. Dalle segnalazioni rileviamo inoltre che non sono ancora disponibili le mascherine da fornire a tutta la comunità scolastica tanto da costringere i dirigenti a chiedere alle famiglie l’acquisto dei dispositivi di protezione.
La protezione delle mascherine.
Al personale della scuola (docenti e ata) vengono attualmente distribuite le mascherine chirurgiche. I Dispositivi di protezione Individuale (DPI) sono all’art. 74 del Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro (D.Lgs 81/08) come: “qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo”.
L’importanza della protezione degli FFP2.
Orbene le mascherine chirurgiche non rientrano nella categoria di DPI come invece le mascherine FFP2 ed FFP3, ma sono stati ammessi dai decreti emergenziali per ovviare alla indisponibilità sul mercato. Solo i DPI però proteggono chi li utilizza da possibili contaminazioni mentre le mascherine chirurgiche permettono solo di proteggere gli altri ma non sé stessi, in quanto l’aria inspirata non viene filtrata. La prestazione dei docenti inoltre non prevede l’utilizzo delle schermature tra la cattedra e i banchi. Riteniamo che ai docenti vada assicurata la disponibilità delle mascherine DPI ossia quelle certificate FFP2. Secondo la classifica del rischio per i lavoratori realizzata dalla Fondazione studi dei consulenti del lavoro gli insegnanti si collocano in un range medio, tra 73 e 76, valore a nostro avviso probabilmente sottostimato, tenuto conto del numero di alunni assegnati ad ogni docente, che può arrivare a 180 unità e oltre.
La distanza dalle famiglie
- In questo anno scolastico così instabile e preoccupante il nostro pensiero va sempre a tutte quelle famiglie di docenti esodati, i cui congiunti rimarranno separati da loro per un altro anno scolastico; va a quei docenti, madri e padri, che lavoreranno a distanza da casa, impotenti dinanzi ai disagi delle proprie famiglie.
Intanto ricordiamo che già alcune scuole registrano i primi casi di Covid (scuola primaria San Filippo Neri di Gioia del Colle; Istituto Tecnico Malignani di Cervignano del Friuli; etc.) ai quali è seguita la relativa chiusura ed in alcuni comuni le regioni, causa della crescita dei contagi, hanno deciso di posticipare l’apertura degli istituti scolastici (es. comune di La Spezia).
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