Editoria Sarda anomala
Non si placano le polemiche tra l’Associazione Editori Sardi e l’assessore regionale alla Cultura Andrea Biancareddu che, alle richieste di rassicurazione sul corretto utilizzo dei fondi regionali destinati all’editoria libraria, risponde con un silenzio tombale. Reiterato.Una situazione a dir poco anomala – sostengono gli editori – alla quale il direttivo AES replica alzando il tiro e rivolgendosi direttamente al presidente Christian Solinas.
E al numero uno della giunta regionale, attraverso una lettera aperta, i professionisti lamentano non solo la mancanza di un confronto diretto sia con l’assessore che con la sua segreteria. Denunciano “un vuoto di rappresentanza politica che in questi mesi ha impedito la risoluzione delle tante criticità, escludendo peraltro gli editori dal confronto sulla programmazione delle risorse destinate alla promozione del comparto”.
Si fa chiaramente riferimento ai fondi correlati all’organizzazione delle manifestazioni fieristiche locali, sui quali, al momento non è dato sapere nulla se non le scarne notizie trapelate dagli uffici.
E se finora le uniche interlocuzioni hanno riguardato il rapporto con il tavolo editoriale, giudicato in parte proficuo (alla presenza della struttura Servizio editoria e del Direttore generale), il mutismo dell’onorevole Biancareddu e l’esclusione degli editori da scelte di carattere tecnico e programmatico è giudicato come “un fatto inusuale, certamente gravissimo”, che potrebbe portare tra l’altro alla dispersione di risorse per le fiere, ormai non più utilizzabili entro l’anno in quanto le manifestazioni sono state annullate a causa dell’emergenza sanitaria.
Queste risorse – si legge sempre nella nota – sarebbero utilissime per dare immediato ristoro economico alle aziende facenti parte di uno dei settori maggiormente colpiti dal Covid, come riconosciuto peraltro ufficialmente dallo stesso Consiglio regionale attraverso la recente approvazione della Legge 22.
L’ultimo appello dell’AES all’indirizzo dell’assessore regionale alla Pubblica Istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, risale a circa un mese fa, in seguito alla notizia della pianificazione di manifestazioni culturali dalle quali erano stati esclusi gli editori, cioè i naturali destinatari di legge per quanto concerne la destinazione delle risorse economiche.
L’auspicio in un intervento risolutivo di Solinas potrebbe essere l’ultimo tentativo di dialogo degli editori con la Regione, per consentire al comparto di affrontare in maniera più costruttiva e operativa la grave crisi economica di un settore guida nella difesa e nella promozione della cultura sarda.