“Sfrattati dai locali ambulatoriali. Lasciati oltre 110 giorni senza assistenza per consentire il
completamento dei lavori di riqualificazione e adeguamento di locali e impianti.
È questo il rischio che corrono gli oltre 1.100 pazienti portatori di stomia in cura presso l’Ospedale Civile SS. Annunziata di Sassari.
Persone che necessitano di assistenza costante e che purtroppo ancora oggi non possono
usufruire di un centro di assistenza ad hoc.
Dopo essere stati trasferiti più volte, fino ad arrivare all’attuale collocazione temporanea al primo sottopiano dell’ospedale, i portatori di stomia adesso rischiano persino di restare privi del servizio di assistenza per oltre tre mesi.
Tutto ciò è inconcepibile oltre che assurdo”.
“Come abbiamo potuto apprendere in questi ultimi giorni – spiega la capogruppo del M5S Desirè Manca – il primo sottopiano del SS. Annunziata sarà presto oggetto di importanti lavori di risanamento conservativo, riqualificazione e adeguamento edile e degli impianti dei locali destinati a ospitare il nuovo day hospital oncologico.
Interventi giusti e necessari che loro malgrado potrebbero generare un pericoloso e non tollerabile blocco delle attività degli ambulatori dedicati ai pazienti portatori di stomia. Un blocco che non possiamo assolutamente permettere”.
Questo l’intervento della capogruppo del M5S Desirè Manca, che, appresa la notizia della chiusura dell’ambulatorio ospedaliero, ha presentato un’interrogazione urgente in Consiglio regionale per chiedere al Presidente Solinas e all’assessore alla Sanità come intendano rimediare alle gravissime problematiche derivate dal blocco delle attività di assistenza nei confronti dei pazienti portatori di stomia.
“Ricordiamo che gran parte dei pazienti portatori di stomia – prosegue Desirè Manca – sono malati oncologici.
Persone che devono imparare a convivere con una nuova condizione, delicatissima,
affrontare una nuova vita, nella quale l’ambulatorio ospedaliero si inserisce come punto di
riferimento fondamentale.
È qui che vengono forniti i dispositivi medici necessari, che i pazienti si sottopongono a controllo, che vengono seguiti nella gestione di complicazioni, come ad esempio le
ostruzioni.
È inoltre indubbio che questi pazienti debbano avere un supporto psicologico adeguato,
specifico e costante.
Un supporto che con la chiusura dell’ambulatorio del SS. Annunziata oggi viene negato, in maniera intollerabile”.