Il gioco d’azzardo ha una lunga tradizione nel Vecchio Continente, e in molti Paesi questo mercato è particolarmente florido.
Parliamo di un settore in grado di muovere cifre da capogiro, e che proprio per questo motivo necessita di una regolamentazione efficace, capace di trovare il giusto equilibrio tra la salvaguardia del consumatore, e la tutela della libera concorrenza tra gli operatori.Nonostante questa finalità sia chiara a tutti, non esiste una legislazione comune, e alcuni Paesi non sembrano aver recepito pienamente le linee guida che l’Europa ha emanato qualche anno fa. Scopriamo insieme quali sono queste Nazioni, e quali invece si sono dimostrate più lungimiranti.
Normative del gioco d’azzardo: i paesi inefficienti
La situazione normativa sul gioco d’azzardo in Europa è a dir poco caotica, e la causa è l’assenza di una legislazione uniforme per tutti i Paesi Membri. L’Europa infatti, si è solamente limitata nel 2015 a fornire delle linee guida, senza però inserire l’obbligo per i Governi di rispettarle. Questo ha condotto alcune nazioni verso una gestione del settore a dir poco inefficiente. Tra i principali troviamo ad esempio la Francia e la Grecia.
Nel primo caso, il governo francese si dimostra particolarmente ostile verso il gioco d’azzardo. Questa ostilità però si manifesta solamente nella declinazione online del gioco stesso, dal momento che agli operatori non è permesso proporre gli stessi giochi dei casinò. Gli unici ad essere concessi sono le scommesse e i video poker. Una simile disparità non ha fatto altro che creare una concorrenza sleale con le società fisiche, a danno dell’intero settore.
La Grecia rappresenta un altro caso di mala gestione del gioco d’azzardo. In questo caso il Governo guarda al mercato più come ad un modo facile e veloce per fare cassa con le tasse, che come ad un settore in grado di produrre ricchezza e posti di lavoro. Questo si evince dal costo eccessivamente alto delle licenze, che di fatto costituisce una barriera d’ingresso difficilmente superabile per le società di nuova gestione.
Le migliori normative sul gioco d’azzardo in Europa
Fortunatamente non tutti i Paesi si sono dimostrati così inefficienti nella gestione del gioco d’azzardo come Francia e Grecia. Tra le Nazioni che meritano una menzione positiva, troviamo sicuramente la Danimarca e il Regno Unito. La prima qualche anno fa ha introdotto una misura per tutelare il consumatore, che all’inizio ha fatto molto discutere. Con il passare del tempo però, ci si è resi conto di come fosse invece la direzione giusta da intraprendere, al punto di essere definita come il “modello danese”. Parliamo del registro di autoesclusione, misura tra l’altro adottata di recente anche nel nostro Paese, che permette al giocatore di autoescludersi dal gioco online.
Questa esclusione può essere a carattere temporaneo o definitivo, ma ciò che più conta è che in questo modo si cerca di tutelare i soggetti maggiormente esposti al rischio della ludopatia. Nel Regno Unito invece, il governo inglese ha stabilito che a vigilare sul settore del gioco d’azzardo sia la UK Gambling Commission. Parliamo di una commissione che si occupa anche del rilascio delle nuove licenze, ma soprattutto di accertarsi che gli operatori del mercato soddisfino dei precisi requisiti, tra cui quelli finanziari e quelli di onorabilità. Nel secondo caso, per ottenere la licenza la fedina penale deve essere immacolata.
Gioco d’azzardo: la normativa italiana
Il nostro Paese può ritenersi a metà strada tra le due categorie sopra citate. Questo significa che in alcuni frangenti il lavoro portato avanti dal Governo, soprattutto con il recente Decreto Dignità, può essere giudicato positivo. Per altri aspetti però, il lavoro da fare è ancora molto. Tra le misure corrette troviamo dunque quella di aver assegnato ad AAMS l’incarico di sorvegliare ogni sito scommesse online, e il rilascio delle relative licenze per operare.
I portali rispettosi della normativa presentano il logo AAMS direttamente in home page. Tra gli aspetti da migliorare invece, troviamo delle linee poco chiare in merito alle possibilità di sponsorizzazione del gioco d’azzardo. Il Decreto Dignità infatti, aveva inizialmente proibito ogni forma di pubblicità. Tale divieto è stato poi ridimensionato in seguito alle numerose proteste degli operatori. Ad ogni modo, sicuramente il lavoro per produrre una normativa efficiente, è solamente all’inizio.