Si alza il sipario sulla kermesse – che si conferma tra le manifestazioni più attese e seguite nell’intensa estate della città gallurese – realizzata grazie all’impegno e alla volontà dell’assessora Stefania Taras, che sottolinea:
«anche quest’anno il Teatro Nelson Mandela ospiterà le “Fantasie Sonore” – che fin dal titolo suggeriscono il desiderio di confrontarsi con la ricchezza e la varietà dei generi e degli stili musicali – a partire dalle opere dei grandi compositori del passato fino al jazz, al rock, al pop, al folk, al blues in inedite e raffinate versioni moderne.
Si rinnova la preziosa collaborazione con l’Accademia Bernardo De Muro sempre proficua e sempre stimolante artisticamente, per una nuova edizione del Festival pensata per il momento particolare che stiamo vivendo – nel rispetto delle regole e delle distanze di sicurezza – per regalare agli abitanti e ai turisti momenti di pura bellezza nel segno delle sette note.
La magia e le suggestioni delle “Fantasie Sonore” – quindi – per ritrovare il gusto della bellezza in questa fase complicata di “ripartenza” e come segnale di un ritorno verso la normalità in cui la cultura avrà un ruolo fondamentale e se come diceva Friedrich Nietzsche «senza musica la vita sarebbe un errore», mai come ora abbiamo bisogno di lasciarci ammaliare e emozionare, farci “incantare” dalle note.
Questa amministrazione ha scelto di puntare sulla cultura – oltre a sostenere le diverse realtà professionali – per ritrovare insieme alla vocazione turistica e alla tradizionale accoglienza lo spirito della comunità: la bellezza salverà il mondo e spero che il futuro sia pieno di musica – a cominciare dalle “Fantasie Sonore”»
Sotto i riflettori due ensembles cameristici: il Duo Max Planck che schiera due brillanti solisti – la violinista Francesca Giordanino e il violoncellista De Masi – uniti dall’amore per la musica e dall’interesse per le scoperte delle fisica quantistica e il Duo Mundi – formato dal soprano Jessica Loaiza e dal pianista Francesco Vittorio Saba – che fin dal nome riflette l’idea del dialogo tra “mondi” differenti, apparentemente lontanissimi, come il Messico e l’Italia (paesi d’origine dei due artisti) attraverso il linguaggio universale della musica.
Ouverture tra vertiginosi assoli e avvincenti dialoghi sonori venerdì 4 settembre alle 21.30 al Teatro Nelson Mandela con il concerto del Duo Max Planck:
sul palco due raffinati e affiatati interpreti come la violinista Francesca Giordanino (diplomata al conservatorio “Giuseppe Verdi di Milano e perfezionatasi alla Fondazione “R. Romanini” di Brescia sotto la guida di Dora Schwarzberg, poi al Mozarteum di Salisburgo con il maestro Frischenschlager e alla Universitat für Musik und darstellende Kunst di Vienna) e il violoncellista Marco De Masi, allievo di Nevio Zanardi al Conservatorio “N. Paganini” di Genova, perfezionatosi con i maestri Flaxsmann e Laffranchini (Teatro alla Scala):
dopo aver fatto parte di ensembles quali l’Orchestra Giovanile del Teatro alla Scala, l’Orchestra Cherubini diretta da Riccardo Muti, l’Orchestra Giovanile Italiana e l’Orchestra del Festival di Verbier, dal 2001 ha suonato nell’Orchestra Filarmonica “Arturo Toscanini” di Parma diretta da Lorin Maazel, tenendo concerti in tutto il mondo, da Parigi a Tokyo, da Mosca a Rio de Janeiro.
La sensualità e il fuoco – ma anche la struggente malinconia – dei capolavori della storia del tango argentino – dal celeberrimo “Libertango”, al vertiginoso “Escualo” e poi “Oblivion” e la stupenda “Muerte del Angel” di Astor Piazzolla, che regala anche l’enigmatica e virtuosistica “Tristeza de un Doble A” e il mirabile “Adios Nonino” accanto alla inconfondibile melodia del “Tango Por Una Cabeza” di Carlos Gardel nella trascrizione di John Williams per il grande violinista israeliano Itzhak Perlman.
Il pathos e le emozioni di quel “pensiero triste che si balla” si alterneranno alla colonna sonora di “Nuovo Cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore, firmata dal Premio Oscar Ennio Morricone e da Andrea Morricone e alle musiche de “Il postino” di Michael Radford, con Massimo Troisi e Philippe Noiret, composte da Luis Bacalov, e poi un insolito e piacevole trittico dedicato al violinista e compositore austriaco Fritz Kreisler, sulle note di “Liebeslied”, “Liebesfreud” e “Schön’ Rosmarin”.
Tra le peculiarità del Duo Max Planck che sposa arte e scienza, tra l’amore per la musica e l’interesse per la moderna fisica quantistica, l’inserirsi del canto – con la voce di Francesca Giordanino raffinata e versatile interprete del più acuto degli archi (suona un violino Mathias Hornstainerdax del 1771),
che ha al suo attivo un’intensa carriera, in cui grazie alla collaborazione con il maestro Andrea Morricone, con cui ha inciso due canzoni a lei dedicate accompagnata dall’orchestra Roma Sinfonietta ha (ri)scoperto le sue potenzialità come cantante, che arricchiscono le performances di ulteriori colori e suggestioni.
(Marco De Masi suona invece un violoncello attribuito a Giuseppe Guadagnini del 1830).
Arie d’opera e canzoni per un ideale e incantevole viaggio intorno al mondo – sabato 5 settembre alle 21.30 al Teatro Nelson Mandela di Santa Teresa Gallura con il recital del soprano Jessica Loaiza sulle note del pianoforte di Francesco Vittorio Saba:
i due artisti incarnano le due “anime” – messicana e italiana – del Duo Mundi creando un immaginario ponte fra due continenti – l’Europa e il Centro-America – e spaziando in differenti territori, dal melodramma ai lieder, alla cultura e alla musica latino-americana.
Un’occasione per (ri)ascoltare pagine deliziose e rare – a partire dall’incantevole “Dans un bois” K. 308 di Wolfgang Amadeus Mozart – su parole di Antoine Houdart de la Motte, poi “Gretchen am Spinnrade” (Margherita all’arcolaio) Op. 2, D. 118, il lied di Franz Schubert che rimanda a una scena cruciale del “Faust” di Johann Wolfgang von Goethe, meravigliosamente trasfigurata in musica.
E ancora l’aria di Lauretta – “O mio babbino caro” – dal “Gianni Schicchi” di Giacomo Puccini (su libretto di Giovacchino Forzano) e la “Canzonetta Spagnuola” di Gioachino Rossini, fino a “Era desso il figlio mio” – stupenda aria dal finale della “Lucrezia Borgia” di Gaetano Donizetti il cui il trionfo di una vittoria sui nemici si muta in tragedia, e la dama crudele sperimenta il dolore di una madre per una amara beffa del destino.
Un “intermezzo” pianistico con il “Notturno” Op. 9 n. 1 di Fryderyk Chopin introduce la seconda parte del recital – dove si alternano brani come “Júrame” della compositrice messicana María Grever (allieva in Francia di Claude Debussy) a ritmo di habanera-bolero, “No potho reposare” – la celebre “A Diosa” composta da Giuseppe Rachel sui versi del poeta e avvocato sarulese Salvatore Sini – divenuta parte della tradizione musicale dell’Isola.
Tra la Spagna di “Carceleras”, un’aria dalla “zarzuela cómica” intitolata “Las hijas del Zebedeo” del compositore Ruperto Chapí su libretto di José Estremera – interpretata da artiste come Montserrat Caballé e Teresa Berganza e l’Argentina con “Alfonsina y el mar” di Ariel Ramírez e Félix Luna, ispirata alla poetessa Alfonsina Storni, fino al Massico, per finire in bellezza con “Granada” – omaggio alla “terra sognata” di Agustín Lara – che dalle Americhe guarda alla remota Andalusia.
Viaggio nell’opera italiana con il soprano Jessica Loaiza: l’artista messicana, laureata al Conservatorio di Musica di Santa Cecilia a Roma e perfezionatasi nel canto gregoriano al Pontificio Istituto di Musica Sacra, esibitasi su prestigiosi palcoscenici in Italia e al Vaticano, in Polonia, Ungheria, Albania, Stati Uniti, Egitto, a Panama e in Messico è stata scelta dall’Ambasciata Messicana in Italia per rappresentare il suo paese in diverse occasioni e manifestazioni in Europa.
Dopo il debutto in teatro nel ruolo della protagonista alla prima mondiale dell’Opera di Roger Bourland “La paloma y el Ruiseñor”, diretta da Scott Dun, ha cantato opere e concerti in Europa e oltreoceano – con positivi riscontri di pubblico e critica e ottenuto vari riconoscimenti in concorsi internazionali.
Ospite nel 2016 al Teatro dell’Opera del Cairo in Egitto e al Teatro d’Opera e balletto di Tirana in Albania, nel 2017 è stata invitata per la terza volta al Festival Internazionale di Musica “MUSA”.
Formatosi al Conservatorio di Musica “L. Canepa” di Sassari, il pianista Francesco Vittorio Saba si è perfezionato sotto la guida di artisti del calibro di Maurizio Baglini, Enrico Pace, Fabio Bidini, Gesualdo Coggi, Mariano Meloni, Stella Sanna.
Tra il 2013 ed il 2018 ha tenuto concerti solistici e cameristici in varie città della Sardegna e ha partecipato a diverse edizioni della rassegna “Musica in Crescendo” (San Teodoro) e de “I mercoledi del Conservatorio 2018” (Sala concerti Pietro Sassu).
Numerose le collaborazioni con altri musicisti – fra cui il violinista Andrea Pinna, il trombettista Antonio Sini e il soprano messicano Jessica Loaiza, con la quale forma il Duo Mundi.
“Fantasie Sonore” 2020 per due notti nel segno della musica e della bellezza in Gallura – tra classici accenti e ritmi sincopati, suadenti melodie e virtuosistici assoli sul palco del Teatro Nelson Mandela per raccontare le differenti sfaccettature dell’animo umano, sentimenti e desideri, sogni e visioni trasfigurati in vibrazioni potenti e sottili che toccano le corde della mente e del cuore.
INGRESSO GRATUITO