Una delle preoccupazioni maggiori degli imprenditori è legata all’emergenza covid. “Oggi ancora più di prima bisogna rispettare i protocolli di sicurezza, non bisogna abbassare la guardia e fare modo che anche l’amministrazione e le istituzioni ci aiutino ad avere un senso di tranquillità e controllo per le restrizioni”, ha detto il presidente Emanuele Frongia, “ciò che è successo in alcune zone per mancanze di controlli, non vogliamo che avvenga anche a Cagliari, anche in vista del Capodanno”. Da qui l’appello ai colleghi: “Continuiamo a mantenere l’atteggiamento che abbiamo avuto fino a questo questo momento”.
È stata anche l’occasione per nominare vicepresidente vicario, Efisio Mameli, già componente di Confcommercio Sud Sardegna. Adesso la Fipe del sud è cosi composta: Emanuele Frongia presidente, Efisio Mameli vicepresidente vicario, Matteo Achenza, Danilo Argiolas, Maria Carta, Alberto Melis e Donato Ortu consiglieri. Sulla riorganizzazione territoriale della federazione, il presidente Frongia ha detto che “l’obiettivo è quello di individuare un referente in ogni comune del sud Sardegna con una suddivisione in gruppi come organizzazione, formazione, ed evento fieristico”. Altro obiettivo è quello di “creare una scuola d’impresa per sviluppare a cultura imprenditoriale nel Sud Sardegna e aiutare tutti i titolari delle aziende che si sentono ancora in un processo di crescita e vogliono ampliare i loro servizi”.
Altro tema all’ordine del giorno è stato il piano tesseramenti: c’è un progetto per rilanciare la presenza Fipe sul territorio con l’obiettivo di raggiungere entro cinque anni 500 imprenditori (cinquanta imprese si sono già iscritte).
Il lavoro del presidente Frongia e dei suoi consiglieri prosegue in vista del 2021. Anno in cui la Fipe Confcommercio Sud Sardegna vorrebbe portare alla fiera un evento internazionale interamente dedicato al comparto.
È di pochi mesi fa la presentazione della campagna “Io sono stupefacente”, nata con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani sui pericoli provocati dal consumo di alcol e droghe. La formazione dei ragazzi attraverso gli operatori sanitari si è dovuta fermare a causa dell’emergenza covid. Ieri gli imprenditori Fipe Sud Sardegna hanno avviato i lavori per sviluppare un modello alternativo per arrivare ai ragazzi, con lo scopo anche di combattere quella che viene definita la “malamovida”.