Sesto titolo italiano per Francesca Secci nel nuoto paralimpico in acque libere
Non dev’essere vista come normale routine la quarta vittoria di fila conseguita da Francesca Secci ai Campionati Italiani FINP Acque libere categoria S7/S10. La nuotatrice saspina infatti si prepara come può anche in epoca Coronavirus e si immerge nelle acque algheresi di Mugoni senza avere certezze, ma con tanta buona volontà, indice indispensabile per qualsiasi atleta che abbia voglia di perseverare.
In tutto i titoli tricolori accumulati sulla distanza dei tre chilometri e mezzo sono sette perché a interrompere la continuità del dominio fu l’edizione 2016 alla quale l’insegnante selargina non prese parte.
Nella sontuosa manifestazione Freedom in Water, come da tradizione, nuotatori paralimpici e non si sono schierati sulla stessa linea di partenza e in quest’occasione l’attenzione di tutti era rivolta verso il multi-campione Gregorio Paltrinieri, persona eccellente anche fuori dai contesti agonistici e che ha a cuore la Sardegna. Ma anche sul fronte CIP c’erano due nomi di spicco con gli altrettanto titolati Carlotta Gilli e Vincenzo Boni.
“La gara è stata molto bella – racconta Francesca – quest’anno siamo anche stati fortunati perché il mare era calmo, a parte un po’ di corrente contraria fino alla prima boa. Fisicamente non ero molto preparata, proprio a causa del lockdown, e ho sentito la fatica, ma gestendo bene la rotta non ho fatto metri in più, come invece è successo a qualche altro nuotatore. Sono contentissima della partecipazione, perché questa è stata l’unica prova del campionato nazionale 2020; in tanti hanno voluto cimentarsi e poi tutto è stato impreziosito dalla presenza di Gregorio Paltrinieri”. La vincitrice ha preceduto Francesca Barcellan (Lazio Nuoto) e Cristina De Tullio (Piscina Melegnano).
Come accade da qualche anno a questa parte da Francesca non si deve pretendere più di quello che sta dando. D’altronde le sue belle esperienze alle paralimpiadi di Pechino 2008 e Rio 2016 le ha fatte. “C’è sempre il lavoro come priorità – spiega la campionessa – e attualmente sto preparando concorsi per diventare di ruolo a scuola”.
Ma a lei sta a cuore anche il futuro della Sa.Spo dove opera come dirigente anche suo papà Claudio. Anche se la nuova sede, in termini pratici, non cambia nulla a chi si diletta con l’acqua e il cloro: “Siamo sempre legati agli spazi delle piscine comunali – conclude Francesca – ma ciò non toglie come sia sempre positivo espandersi perché così si allarga il bacino dell’attività di base e di conseguenza anche quella agonistica”.
A Dolianova per lanciare messagi precisi d’inclusione
Per ovvi motivi sono diminuite considerevolmente le occasioni per lasciare un segno tangibile di quanto sia fondamentale per un disabile intraprendere la via sportiva.
Ad una nutrita delegazione Sa.Spo non è sembrato vero poter prendere essere coinvolta al convegno organizzato dall’Atletica Dolianova, dal titolo “Diventa Inclusiva” legato proprio a questa prospettiva. Una serata magica, come tutti hanno sottolineato, dove tante testimonianze si sono intervallate lasciando piacevolmente colpiti i numerosi spettatori.
E così, stimolati da una cordialissima presentatrice, hanno parlato volti più o meno noti dell’universo saspino. Ha partecipato la presidente del CIP Sardegna Cristina Sanna e poi Katia Pilia responsabile settore atletica degli intellettivi relazionali. Con lei c’erano gli atleti Benedetta Strazzera e Edoardo Pisano, accompagnato dal papà Eugenio. Sul fronte FISPES (Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali) oltre al tecnico responsabile degli atleti in piedi Antonio Murgia e di quelli carrozzati Carmelo Addaris (presidente regionale FISPES) sono intervenuti Mattia Cardia e Roberto Felicino Musiu. Molto toccante le riflessioni di quest’ultimo che nonostante stia combattendo con il morbo di Parkinson che si fa sempre più invasivo non smette di correre adeguandosi alle circostanze. Ed infatti il pluricampione italiano e recordman cagliaritano, gradualmente è passato dalle maratone agli sprint sui settanta metri senza mai farsi sopraffare dallo sconforto.
È un periodo di riacquisizione di uno stato d’animo propositivo per tutti. Gli atleti seguiti da Katia, fermi ormai da sei mesi, riprenderanno proprio martedì 22 settembre 2020 l’approccio con gli esercizi. “Siamo molto felici nel poter avviare un nuovo percorso – ha dichiarato Katia – che sarà impostato sulla ripartenza in quanto i ragazzi sono un po’ arrugginiti ma sarà molto incoraggiante ritrovarsi tutti insieme. Un po’ di difficoltà le incontreremo nel riadattarci alle restrittive norme anti-Covid però sono convinta che riusciremo ad affrontare questa stagione reinventandoci; con l’impegno di ciascuno di noi sarà tutto in discesa”.
Quanto all’esperienza a Dolianova, dove tra gli ospiti c’era anche il presidente regionale della FIDAL Sergio Lai, Katia Pilia ha aggiunto: “Siamo stati accolti con tanto calore. Sono felicissima, altre società sportive si stanno avvicinando al settore paralimpico. Ci batteremo per il decentramento dei settori paralimpici attraverso l’apporto dei club locali, in modo che gli atleti disabili non debbano spostarsi dal proprio comune”.