A MONFALCONE UNA FLOTTA DI 34 VELE STORICHE
Domenica 13 settembre 2020, dopo due belle giornate di regate a triangolo disputate nel Golfo di Trieste con sole, temperature estive e venti dal 1° quadrante di intensità compresa tra 5 e 15 nodi, si è conclusa a Monfalcone la quarta edizione dell’International Hannibal Classic – Memorial Sergio Sorrentino, prima tappa della Coppa AIVE dell’Adriatico 2020. Ben 34, rispetto alle 22 dello scorso anno, le imbarcazioni partecipanti. La manifestazione è stata organizzata dallo Yacht Club Hannibal (www.yachtclubhannibal.it) presieduto da pochi giorni dal nuovo Presidente, il monfalconese ingegnere Sergio Lapo, e diretto dal velista Loris Plet, con la partecipazione della Società Nautica Laguna, il patrocinio della FIV, Federazione Italiana Vela, e dell’AIVE, l’Associazione Italiana Vele d’Epoca. Tra gli storici sostenitori dell’evento Farecantine WineWorld & Architecture – Brand of Alberto Padovan (www.farecantine.com), fornitore dei vini per armatori ed equipaggi, W-EYE (www.w-eye.it), marchio di occhialeria in legno di alta gamma, l’azienda di cosmetici della Val Badia Gianmaria Amatori (www.gianmariaamatori.com), lo Studio Attuariale Visintin & Associati (www.studio-visintin.it) e il Marina Hannibal (www.marinahannibal.com), che ha ospitato gratuitamente la flotta dei partecipanti. A questi si sono affiancati il Comune di Monfalcone e la Regione Friuli Venezia Giulia.
LE CATEGORIE E I VINCITORI
Cinque i raggruppamenti in cui è stata suddivisa la flotta: Yachts d’Epoca (costruzione anteriore al 1950), Yachts Classici (costruzione anteriore al 1976), Yachts progettati da Carlo Sciarrelli, Passere e Categoria Arpège. Tra le Epoca vittoria dello sloop Marconi Serenity del 1936 di Roberto Dal Tio, che ha preceduto Ciao Pais del 1944 di Massimo Fonda e Sorella del 1858 di Renato Pirota, timonata da Loris Plet, anche destinataria di un riconoscimento come barca più datata. Citazione per Dezir di Daniele Metus, un SK22 del 1927 entrato da poco nella flotta delle vele d’epoca. Tra le Classiche lo sloop Marconi Nembo II, un Buchanan del 1964 di Nicolò de Manzini, ha vinto sulle rivali Flora del 1974 di Andrea Vanini e la plurititolata Strale del 1967 di Bruni-Bandini, arrivata da Ravenna. L’imprendibile Tiziana IV del 2002 di Leontino Battistin si è imposta tra gli Sciarrelli, precedendo Hwyl del 1974 di Lorenzo Pecorari e Shahrazad del 1970 dei fratelli Alunni-Barbarossa. Numerose e sempre di forme seducenti le Passere, che hanno visto Koala del 1976 di Andrea Bernardi vincere su Janega del 1990 di Nicolò Trani e Spinone del 2016 di Giovanni Saccomani. Tra le Passere esordienti in regata anche la neo restaurata Persefone del 1965 del veneziano Marco Dissera Bragadin. Per la prima volta a Monfalcone hanno regatato anche gli Arpège, la famosa imbarcazione lunga tra 9 e 9,25 metri progettata dal francese Michel Dufour e realizzata tra il 1967 e il 1975 in oltre 1.500 esemplari. Primo di classe Freya II del 1972 della Onlus “Uguali nel Vento”, seguito da Arabella del 1968 del presidente di classe Beppe Spampinato e Priwall III del 1972 di Mauro Moretti.
I TROFEI HANNIBAL CLASSIC 2020
Il Trofeo International Hannibal Classic, assegnato al primo classificato overall in tempo reale sulla somma dei tempi delle due prove, è stato vinto da Tiziana IV mentre il Trofeo Memorial Sergio Sorrentino è andato a Nembo II, primo classificato della classe più numerosa (Yachts Classici). Lo yawl bermudiano Gilla del 1950 di Daniele Claudio Ceresani, proveniente da Fano nelle Marche, è stato premiato come barca proveniente da più lontano. Riconoscimento anche al Capitano di Vascello Marcello Ortiz Neri, comandante sia di Sagittario del 1972 che della scuola Navale Militare Francesco Morosini di Venezia, che con la propria presenza anno dopo anno onora la manifestazione monfalconese. Le prossime prove della Coppa AIVE dell’Adriatico saranno rappresentate dal “XXIII Raduno Città di Trieste” (3-4 ottobre) e “Barcolana Classic” di Trieste (10 ottobre), dove verranno proclamati i vincitori della stagione 2020.
IL RISPETTO DELLE NORME ANTI-COVID
Considerata la pandemia da Coronavirus quest’anno la flotta non ha raggiunto la prevista destinazione di Portorose, in territorio sloveno. Massima è stata l’attenzione degli oltre 150 regatanti intervenuti a Monfalcone, che hanno condiviso la decisione di vedere annullati i previsti buffet-aperitivo e di ricevere a bordo un pocket-dinner per la cena del sabato sera e i gadget degli sponsor. Unico momento ufficiale è stato l’incontro con le autorità cittadine, al quale ha partecipato anche il sindaco di Monfalcone Anna Maria Cisint.
SORELLA 1858, UNA BARCA DI IMPORTANZA MONDIALE
La barca più ammirata, premiata anche come scafo più datato, è stata Sorella, il più antico cutter aurico (in inglese gaff cutter) in attività in Mediterraneo. Una classifica della prestigiosa rivista inglese Classic Boat la colloca al quarto posto (dopo il Britannia, Tuiga e Rowdy) tra le più importanti imbarcazioni a livello mondiale. Costruita nel 1858 in Inghilterra a Southampton su progetto di Dan Hatcher era classificata come Itchen Ferry, barche impiegate sia per la pesca delle ostriche e dei gamberetti che per le scommesse veliche disputate sul Tamigi e nel Solent. È stata palestra sperimentale per lo studio delle prime rudimentali vele di poppa denominate Spinks, che hanno poi dato vita allo spinnaker. Per 100 anni ha issato il guidone del Royal Southern Yacht Club. Dopo un restauro compiuto nel 1981 dall’ex armatore Chris Waddington, nel 1988 è giunta in Mediterraneo grazie all’imprenditore padovano Renato Pirota, cultore di storia navale e già ex proprietario di un altro importante cutter aurico, Moya del 1910. Dopo avere partecipato ai raduni del Tirreno, tra cui Le Vele d’Epoca di Imperia e una vittoriosa Nioularge di Saint Tropez, alla fine del 1989 è arrivata a Trieste. Nel 1990 ha subito un nuovo importante restauro eseguito dal cantiere Alto Adriatico di Monfalcone su progetto di Carlo Sciarrelli. Sorella, costruita in fasciame di pitch pine su ordinate di rovere, ha una quasi gemella di nome Nellie, più piccola di dimensioni, ed è facilmente riconoscibile in mare anche grazie al numero 1858 riportato sulla vela.