Il profumo del Mirto, sarà un documentario cinematografico che racconta la vita di Francesco Mattu detto “Kiodo”, un pastore sardo poco più che quarantenne, trasportandoci dalla sua infanzia a Ovodda nel centro della Barbagia, sino ai giorni attuali in Val Tramontina, in Friuli Venezia Giulia, dove risiede da oltre un decennio, e dove ha trapiantato un gregge di pecore sarde da cui produce un formidabile pecorino, “sardo-friulano”, come lo chiama lui, e una strabiliante ricotta.
Un racconto incentrato su dei continui flashback accompagnati dalla sua poetica voce narrante.
Una vita di emozionanti ricordi, che toccano l’essenzialità della vita di Francesco e della sua gioventù in Sardegna, dove ogni piccola cosa che lo circondava aveva un immenso valore.
Prodotto dalla Karel Film di Cagliari per la fotografia di Luca Melis. Il film avrà una colonna sonora d’eccezione firmata dal maestro compositore e cantautore sardo Piero Marras, che conosciuto il regista friulano e letta la prima sceneggiatura, non ha esitato ad accettare la proposta di collaborazione in questo progetto.
“E’ un’opera che valorizza enormemente i due territori, la loro storia, cultura, costumi, paesaggi, musica e ovviamente gastronomia tipica” – afferma il regista.
“Fortemente improntato su uno stile neorealista, pur essendo dichiaratamente un film documentario, è ispirato all’“Amarcord” di Fellini e “L’albero degli zoccoli” di Olmi, dove l’ironia del popolo sardo si intreccerà con quella friulana – continua Candenan -mostrandoci un forte legame che unisce da sempre queste due regioni e le loro genti, seppur molto lontane fra loro”.
Le riprese in Friuli si sono protratte dal 17 al 26 agosto, nella location principale della Valtramontina, molto cara a Canderan, che da sempre sottolinea le sue origini tramontine, terra natia del nonno, dove gli stupendi scorci della valle si rincorrono nelle riprese, con un passaggio anche alle pozze smeraldine.
Successivamente la troupe, nei dieci giorni intensi di lavorazione, si è spostata nella laguna di Marano con suoi splendidi casoni per una scena in barca, oltre a un passaggio a Maniago e Spilimbergo in qualche negozio tipico di coltelli e scarpe.
Un continuo via vai di attori, comparse e tecnici della troupe aiutati dal meteo clemente, ha fatto si che si potessero rispettare i tempi di lavoro previsti, portando sicuramente un po’ di allegria in valle.
Le riprese,dal 9 al 19 settembre, continueranno in Sardegna, e specificatamente in Barbagia, fra Domus de Janas, nuraghi, querce secolari e scorci da favola. Seguirà la post-produzione di alcuni mesi fra le due regioni.
Il film sarà presentato in sala nei primi mesi dell’anno prossimo, distribuito grazie alla Maxa Film di Roma a livello nazionale e successivamente in televisione.
“E’ stato difficile organizzare questo progetto in assetto anticovid – sottolinea il regista – ma, grazie alla collaborazione degli amici Friulani e Ovoddesi, siamo riusciti a preparare tutto il piano di lavorazione nei tempi prestabiliti. Ora concludiamo il secondo set – continua Canderan – con la forte convinzione di realizzare qualcosa di veramente bello e soprattutto curioso ed emozionante”.
“In tanti ormai da mesi mi chiedono cosa può avere di così interessante la vita di un pastore e quale sia la cosa che mi ha colpito così profondamente per farne un film, spero di rispondere alle domande attraverso le immagini e la storia del protagonista – dichiara molto convinto l’autore”.
“Sta di fatto che chi ha avuto la fortuna di conoscere Francesco – aggiunge ancora Canderan – difficilmente si staccherà da lui e soprattutto si porrà più di qualche riflessione sulle vere priorità della vita”.
Il progetto è sostenuto dalla Film Commission Sardegna, dalla Regione Autonoma Sardegna, l’Unione dei Comuni della Barbagia, il Fondo Regionale dell’Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia, sponsorizzato, inoltre, dal Prosciuttificio Bagatto, Truant Vini, Coltellerie Maserin e Autopiù.
Michele Vacca