La potenza dello spirituale e del naturale, che contraddistingue i libri del grande scrittore libanese Gibran, è un elemento fondamentale anche nelle poesie di Savona che sono incentrate sull’importanza di entrare in contatto con sé stessi e con la natura circostante.
«Io mi sono autoguarito», ha confidato Savona. «Tutto ebbe inizio quando concepii i veri poteri della mente che mi hanno portato alla conoscenza umana, che è connessa con la natura circostante e oltre.
Quando scoprii che le vibrazioni derivavano da universi, si incanalavano nella mia vera essenza a cui inconsciamente si connettevano, portandomi pian piano alla guarigione, attraverso quel pensiero radicato in tutto il mio essere».
È proprio da questo principio che nasce la prima parte del titolo dell’opera: “La cura”. È un’esistenza singolare, quella di Savona, che ha conosciuto troppo presto il dolore con la D maiuscola (è nato clinicamente morto per una frazione di secondo: «È da lì che è avvenuto qualcosa di inspiegabile ma percettibile» ha confessato).
Attraverso il rapporto autentico con se stesso e il creato, è riuscito a liberarsi da tutti gli impulsi negativi della sofferenza, percepiti già in grembo materno e trasmessi «attraverso quel cordone ombelicale che mi ha portato ad avere altre gravi patologie alla mia nascita, come balbuzie, soffio al cuore, attacchi epilettici».
Per quanto riguarda l’altra parte del titolo, essa è nata dalla consapevolezza che ad ognuno di noi, dall’origine della vita, viene trasferita la parola “karma”. Spiega Savona: «In questo concetto karmico, le stesse vibrazioni di varie vite passate e vissute dovrebbero cambiare i nostri comportamenti, tramite le anime.
Fino a raggiungere l’ultima anima millenaria, che si acquisisce attraverso i nostri miglioramenti. L’unica guarigione possibile nasce attraverso i centri energetici chiamati chakra, che corrispondono ad ogni organo, ognuno rappresentato da una pietra di colore diverso.
Questo è per far comprendere i vari blocchi che potremmo avere su ogni organo, come dovremmo curarli e aprirli. È in questo modo che dovremmo introdurre all’interno un’energia vitale che dà il risveglio alle cellule dormienti.
Nonostante quello che noi pensiamo del nostro involucro umano, che è quello che ci rappresenta, la vera fonte è quella nascosta all’interno, chiamata aurea, che tutti noi dovremmo custodire nel migliore dei modi con positività».
La ricerca dell’autenticità è l’urgenza avvertita dall’autore che, per questo motivo, si avvale di un linguaggio chiaro e immediato, accessibile a tutti.
D’altronde, la sua vita è carica di eventi, grandi cambiamenti, è materia viva che già da sola è sufficiente a garantire la particolarità dei suoi scritti.
Savona è approdato alla scrittura da autodidatta, «grazie a tutti i miei spostamenti da nomade, senza mai aver avuto la conoscenza letteraria, che però è stata assorbita dalla mia fame di evoluzione, come se io fossi una spugna».
Ha al suo attivo tante esperienze lavorative, alcune molto singolari. Giullare, fachiro mangiafuoco, saltimbanco, funambolo, pranopratico, operatore olistico del massaggio, pizzaiolo qualificato e altro ancora, è inoltre scrittore e poeta.
Una licenza media ottenuta a 47 anni, testimonia la forza di un uomo che ha voluto contrastare le negatività incontrate e subite.
Savona, originario di Trapani, attualmente vive a Caserta, ma ha vissuto tanti anni a Monopoli, poi a Foligno, a Perfugas, a Senise, sempre teso alla ricerca del suo posto nel mondo. Chissà in quali altri lidi lo porterà la sua sete di conoscenza ed esperienza!