Fondazione Maria Carta. “Isule Incantate” è l’evento in programma giovedì 24 settembre nell’auditorium di Pigna. Il giorno successivo concerto a Poretti di Brando, vicino a Bastia.
Ha iniziato a dare i suoi frutti l’accordo di collaborazione in campo musicale e culturale stretto nel maggio 2016 tra la Fondazione Maria Carta e il Centro di Ricerca Musicale “Voce” che ha la sua sede in Corsica, a Pigna. Il piccolo paese con poco più di cento abitanti ha subito in questi anni un’inversione di tendenza che ha portato a un incremento della popolazione grazie all’intensa attività culturale con protagonista la musica.Sono nati laboratori dedicati alla costruzione di strumenti a corde, un auditorium che ospita stabilmente spettacoli teatrali e concerti di vario genere. Gli artisti provenienti da tutto il mondo che qui affinano la loro arte vengono ospitati all’interno di una residenza musicale.
La prossima settimana si terranno due iniziative importanti dedicate alle launeddas. “Isule Incantate” è l’evento organizzato dall’associazione “Camerata Figarella” per giovedì 24 settembre alle 21 nell’auditorium di Pigna. Il giorno successivo, venerdì 25, appuntamento a Poretti di Brando, vicino a Bastia, per un altro concerto, sempre a cura dell’associazione “Camerata Figarella”.
Protagoniste le launeddas, lo strumento della tradizione sarda per eccellenza, affidate questa volta a due grandi maestri, Andrea Pisu di Villaputzu e Luca Schirru di Selargius, i quali avranno modo di presentare il loro ricco repertorio di suoni: partendo dalla tradizione pura sono capaci di approdare a nuovi orizzonti dimostrando, se ancora ce ne fosse bisogno, quale sia la straordinaria duttilità di questo strumento.
Launeddas «spina dorsale dell’identità musicale sarda», come ama definirle Leonardo Marras, presidente della Fondazione Maria Carta che, insieme a Giacomo Serreli, responsabile del comitato scientifico della Fondazione, prenderà parte alla trasferta in terra corsa.
Un’occasione questa per rinsaldare antichi rapporti di amicizia e collaborazione tra le due isole, per confrontarsi sul fenomeno dello spopolamento dei piccoli centri che la Fondazione con il progetto Freemmos da qualche anno sta portando all’attenzione dell’opinione pubblica e per lanciare la proposta diretta a far riconoscere le launeddas patrimonio dell’Umanità.