In particolare, l’intervento complessivo ha riguardato lavori di adeguamento delle condizioni di sicurezza dell’immobile e una nuova destinazione d’uso dei locali che ha interessato gli spazi della mensa, realizzata ex novo secondo moderni standard di efficientamento energetico e di adeguamento degli impianti, uno spazio che darà modo ai ragazzi di rendersi sempre più autonomi e di sperimentare momenti di aggregazione e convivialita’. Grazie a questo progetto, realizzato dal contingente italiano di Unifil con fondi del ministero della Difesa, gli assistenti sociali del centro potranno garantire agli ospiti il mantenimento e lo sviluppo di abilità nell’ambito cognitivo, dell’autonomia personale, sociale, affettiva e, dove è possibile, occupazionale.
Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti il sindaco di Qana Mohammed Hassan Kresht, il direttore dell’istituto Hassan Daklallah e il generale di brigata Andrea Di Stasio, comandante del settore Ovest di Unifil, la Forza di interposizione delle Nazioni Unite nel Libano del Sud.
“Il tema della disabilità e la conquista di autonomia e inclusione sociale delle persone che ne sono affette richiedono grande attenzione e sensibilità”, ha dichiarato il generale Di Stasio. “Sono convinto, infatti, che sia estremamente importante investire nella dimensione culturale ed educativa dell’accoglienza in tutti gli ambiti della nostra società, perché nessuno ne resti ai margini. Noi militari scegliamo di fare i soldati per realizzare il sogno della pace e per supportare le persone piu’ deboli alle quali, attraverso questo progetto, stiamo dando un futuro migliore”.
“E’ un giorno importante”, ha commentato il sindaco di Qana, “in cui si finalizza un autentico atto di solidarietà. Desidero ringraziare sentitamente il contingente italiano di Unifil che ha reso possibile tutto questo e manifestare la nostra riconoscenza per l’impegno e la continua vicinanza nei confronti di una delle fasce piu’ deboli della nostra popolazione. Da sempre il Libano e l’Italia sono paesi uniti da legami antichi e profondi”.