Riapertura delle scuole: il CNDDU segnala varie problematiche
Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani segnala la crescita continua dei contagi da Covid-19; ieri si sono registrati ben 1.585 casi con 13 decessi. A neanche quattro giorni dall’apertura delle scuole, già in diversi istituti del Centro-Nord e in misura minore anche al Sud, dove ufficialmente non è ancora avvenuta la ripresa delle attività didattiche in presenza da parte dei discenti, molti studenti, famiglie e personale scolastico vivono già l’incubo della quarantena.
Tanti sono gli interrogativi che spontaneamente vengono proposti dagli educatori e ruotano intorno a un unico concetto; le misure prese basteranno, se non per conseguire un impossibile rischio zero, almeno per evitare una propagazione catastrofica del virus con l’avanzare delle stagioni più fredde?
In realtà sembra che l’unico obiettivo sia quello di preservare a tutti i costi la tranquillità dei genitori che lavorano, garantendo uno “stallo” per gli adolescenti italiani e sottrarre la classe docente all’odio collettivo ingenerato da un battage mediatico fortemente denigratorio fondato su pretestuose agevolazioni di cui sarebbero stati oggetto gli insegnanti durante la scorsa primavera.
Non si vuole comprendere che la scuola può diventare una bomba virale e che le casistiche dei vari studenti sono tali per cui non è applicabile un unico protocollo di sicurezza. ADHD: Comorbidità con i Disturbi del Comportamento dirompenti, del controllo degli impulsi e della condotta; autismo e altri disturbi gravi del comportamento o disabilità fisiche non possono minimamente adattarsi ai protocolli di sicurezza attuali.
Ricordiamo, inoltre, che l’insegnante di sostegno copre al massimo 25 ore nella Scuola dell’Infanzia, 22 ore nella Scuola Primaria e 18 ore alla scuola secondaria e nell’orario rimanente lo studente è affidato al collega curriculare con le difficoltà aggiuntive delle misure di sicurezza da fare osservare a soggetti non facilmente gestibili. Il diritto allo studio e l’inclusione sono capisaldi della scuola italiana, ma ci auguriamo che qualche nodo operativo concreto venga sciolto attraverso chiarimenti reali dal CTS o dal Ministero.
Prof. Romano Pesavento, Presidente CNDDU