La formazione nasce in Sardegna poco più di dieci anni fa e deve il suo nome al laboratorio artigianale, una falegnameria, dove furono tenute le prime prove, e dove il progetto ha preso forma e consistenza. L’ensemble è composto da Massimo Carboni al sax tenore, Mariano Tedde al pianoforte, Paolo Spanu al contrabbasso e Gianni Filindeu alla batteria, solidi e rodati musicisti che convergono verso questo progetto musicale comune, dopo aver singolarmente maturato collaborazioni ed esperienze al fianco di illustri nomi del jazz contemporaneo.
Gli appuntamenti del festival proseguono il giorno dopo (venerdì 4) ancora nella piazza Gallura, che vedrà protagonista alle 21 la cantante cagliaritana Francesca Corrias con il progetto Roundella, che la vede affiancata da Mauro Laconi alle chitarre, Filippo Mundula al contrabbasso e Gianrico Manca alla batteria.
San Teodoro Jazz è organizzato dall’Associazione Culturale San Teodoro Jazz con il patrocinio e supporto dell’Assessorato alla Cultura del Comune di San Teodoro, in collaborazione con I Giardini di Cala Brandinchi, ICIMAR, La Posta, Gallo Blu, Lu Brutoni, In Grano, Friscu, Videofoto Design, Mousiké, Lukamura, GMN Print, Ristorante La Mesenda, Terra di Mare-Resort & Spa, B&B Francy, Florian Café & B&B.
Tutti i concerti sono a ingresso gratuito con posti limitati, nel rispetto delle norme ministeriali atte al contenimento dell’emergenza sanitaria in corso. I moduli per la prenotazione dei singoli concerti sono disponibili nel sito www.santeodorojazz.com. Ulteriori informazioni saranno comunicate sui rispettivi social network del San Teodoro Jazz.
IL FESTIVAL – Il festival San Teodoro Jazz nasce nel 2016 da un’idea del clarinettista di San Teodoro Matteo Pastorino, in stretta collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di San Teodoro e le associazioni Musicultura Sardegna e San Teodoro Jazz, con il chiaro obiettivo di creare nella suggestiva zona della Gallura e dell’intero Mediterraneo un appuntamento destinato a crescere ed evolversi negli anni con proposte qualitative, di spessore, costantemente aperte alla contaminazione: aspetti congeniti in un genere ibrido e geneticamente aperto a nuove influenze come il jazz, genere che in terra sarda ha attecchito prolificamente conquistando il favore del pubblico e vantando un numero sempre più elevato di musicisti di spessore e qualità.
IL LUOGO – Conosciuto in Gallura come Santu Diàdoru, il borgo è abitato da poco meno di cinquemila residenti in inverno, animato da decine di migliaia di turisti d’estate. Il centro prese vita nel XVII secolo, nell’immediato entroterra alle pendici orientali del massiccio di monte Nieddu, quando pastori e pescatori popolarono la splendida porzione di terra, frequentata comunque sin dalla preistoria. Il nuraghe della borgata Naracheddu è la testimonianza più rilevante. Esisteva un centro abitato anche in età romana: i reperti archeologici sono documentati nel museo del Mare. Fra gli appuntamenti da non perdere, le feste del patrono san Teodoro, la cui chiesa fu ricostruita a metà XX secolo, e quella di sant’Andrea, che si svolge nel quartiere di Montipitrosu. Molto suggestivi i fuochi di sant’Antonio Abate, festa detta Lu Fuculoni, durante la quale la popolazione si raccoglie attorno ai falò in onore del santo.
MISURE DI CONTENIMENTO – Nell’attuazione delle misure sanitarie per contrastare l’emergenza coronavirus, l’ingresso agli eventi del festival sarà consentito a una persona per volta, con l’obbligo di indossare la mascherina fino al raggiungimento del posto (quando sarà possibile toglierla), mentre sarà cura dell’organizzazione mettere a disposizione del pubblico il gel per sanificare le mani. Verrà assicurato il corretto distanziamento di un metro tra gli spettatori (sia frontalmente che lateralmente), a eccezione dei componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi o per le persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale. Sarà privilegiato, dove necessario, l’ingresso previa prenotazione (sul sito www.santeodorojazz.com) (l’elenco delle presenze verrà conservato per un periodo di quattordici giorni); accesso vietato, invece, alle persone con una temperatura corporea superiore ai 37 gradi e mezzo.