Quanto costa all’azienda la sicurezza dei propri lavoratori? È vero che le spese per la salute dei propri dipendenti sono un investimento per la ditta? A queste e ad altre domande cerchiamo di dare una risposta, aiutandoci con la legislazione vigente in materia di sicurezza sul lavoro.
I costi della sicurezza sul lavoro costituiscono una voce del bilancio dell’azienda che – sia per legge sia per puro scrupolo etico – un datore di lavoro non può sottovalutare. Ogni anno, però, questa voce rappresenta un cruccio per tutte le aziende che devono fare i conti con una realtà economica sempre più instabile, con un mercato sempre più difficile e con vari aspetti della crisi finanziaria che caratterizza i tempi in cui viviamo.
Ma cosa si intende esattamente per “costi della sicurezza”? Cosa deve considerare nel budget ordinario l’amministratore di un’azienda? La risposta non è così scontata e per affrontarla al meglio è necessario chiarire vari aspetti legati al tema della sicurezza sul luogo di lavoro.
Quali sono i costi della sicurezza sul lavoro? Solitamente, in un’azienda di piccole, medie o grandi dimensioni, i costi per la sicurezza dei propri dipendenti hanno delle voci standard, fisse, che riguardano tutto il personale e che vanno sostenute anno per anno. Tra le più importanti troviamo:
- le spese per l’acquisto di DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) e per i vari dispositivi antincendio;
- le spese per i controlli e la manutenzione dei vari macchinari;
- le spese per la formazione del personale (corsi individuali e/o corsi di gruppo sulla sicurezza sul luogo di lavoro);
- le spese per eventuali consulenze sulla sicurezza sul luogo di lavoro.
Questi costi sono quelli che in generale vanno sostenuti per adempiere agli obblighi normativi in materia di sicurezza sul luogo di lavoro: oltre alla formazione del personale, ai costi per i DPI, per la manutenzione dei macchinari e per un’eventuale consulenza, la legge prevede che venga redatto annualmente il DVR (Documento Valutazione Rischi) da parte di un tecnico qualificato.
Anche quest’ultima voce può rappresentare un costo non trascurabile, ma necessario per la sicurezza dell’azienda e per non incorrere in sanzioni e multe.
Il punto fondamentale, infatti, è che ciò che all’apparenza costituisce solo una semplice voce di spesa è in realtà un vero e proprio investimento, non solo sulla salute e sulla sicurezza dei propri dipendenti, ma anche rispetto ai costi rappresentati dal rischio di sanzioni dovute al mancato rispetto della normativa vigente in materia di sicurezza sul lavoro. Rispettare al meglio le regole imposte dalla legislazione garantisce un risparmio notevole su più fronti:
- la manutenzione dei macchinari mette al riparo dai casi più frequenti di malfunzionamenti improvvisi, rotture e sostituzione di parti deteriorate del macchinario stesso, con un notevole risparmio in termini di tempo e denaro;
- gli investimenti nella formazione del personale e nei corsi necessari a garantire agli impiegati le nozioni principali e necessarie per la propria protezione da infortuni e incidenti sul posto di lavoro permette all’azienda di contare su un servizio più continuativo e su un minor numero di indennità per malattia;
- rispettare le norme in vigore permette inoltre di risparmiare sui veri costi della sicurezza sui luoghi di lavoro, ovvero le multe – molto spesso davvero esose e importanti – che vanno pagate in caso di inadempienza da parte del datore di lavoro e/o del suo delegato in materia di sicurezza.
Quali sono, quindi, le sanzioni sulla sicurezza sul lavoro? A regolare la disciplina in merito di sicurezza esiste da vari anni il Testo Unico sulla Sicurezza, introdotto con il Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008. Qui si possono trovare tutti i costi e le sanzioni che l’azienda deve sostenere in caso di inadempienza alle norme specificate nel Codice, che variano in base alla gravità della mancanza commessa. I casi più frequenti riguardano queste situazioni:
- Si rischia una multa da 750 euro a 4000 euro nel caso in cui non vengano designati, adeguatamente formati e addestrati gli addetti al sistema antincendio e al primo soccorso, necessari in qualsiasi azienda, a prescindere dalle dimensioni di quest’ultima. La pena può essere commutata anche nella detenzione da 4 a 8 mesi.
- Una esosa sanzione (da 1200 euro a 5200 euro oppure detenzione da 2 a 4 mesi) è destinata a chi “dimentica” la formazione per i propri lavoratori.
- Se in azienda non sono presenti le opportune informazioni sulla sicurezza che devono essere alla portata dei lavoratori si rischia una multa da 1500 euro a 6000 euro (o l’arresto dai 4 agli 8 mesi).
- L’inosservanza della riunione periodica di aggiornamento dei programmi di sicurezza, per le aziende con più di 15 dipendenti, è punita con una sanzione che va dai 500 ai 6600 euro.
- Anche l’assenza del DVR (Documento Valutazione Rischi) opportunatamente compilato o delle di verifiche da parte dell’RLS(il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza) è punito con multe dai 2000 ai 4000 euro; allo stesso modo, la mancata nomina di un RSPP (Responsabile del Servizio Protezione e Prevenzione) “costa” all’azienda tra i 2500 euro e i 6400 euro.