Tra le realtà musicali sarde che negli ultimi decenni hanno ottenuto maggiore riscontro di pubblico, quest’anno i Tazenda hanno reinventato il loro spettacolo mettendo in risalto tutte le idee sviluppate in passato, rendendole ancora più personali grazie all’imminente pubblicazione del nuovo disco intitolato “2020”.
Testi che parlano di natura, equilibrio, spiritualità messi in scena grazie alle capacità di un team consolidato di manager, musicisti, light designer e giovani creativi che contribuiscono a rendere lo spettacolo ancora più potente ed emozionante.
Un concerto in cui le sonorità della band sono infatti coaudiuvate da un raffinato impianto di audio, luci, video e scenografie, proprio per non abbandonare l’ingrediente high-tech che in particolare negli ultimi progetti ha fortemente caratterizzato gli spettacoli del gruppo.
L’empatia, il rispetto e l’equilibrio della Madre Terra sono i fari che illuminano le scelte artistiche del “Tazenda Tour 2020”.
In scaletta anche tre brani tratti dal nuovo lavoro che avranno l’arduo compito di fare da competitor a pezzi indimenticabili come “Spunta la luna dal monte”, “Mamoiada”, “Domo mia”, “Cuore e vento”, “No potho reposare”, oltre una nuova versione di “Sa festa” con l’aggiunta di due cammei, il primo rubato al folklore sassarese e l’altro legato a un canto popolare italiano “Bella Ciao” nato dopo la Liberazione e diventato celeberrimo.
In entrambi i casi un messaggio di libertà e speranza in questa difficile situazione di emergenza sanitaria.
Quella di domenica sarà dunque una serata di grande pathos, che vedrà i Tazenda affilare le lame della loro sensibilità musicale con l’obiettivo di dare un’immagine artistica e visiva sempre innovativa, sempre attenta ad apparire “misuratamente folle ed allo stesso tempo temerariamente antica.
Come la Sardegna. Come la musica dei nostri avi che ci ha ispirati e accompagnati in bilico tra radici e innovazione”.
E, sul solco della tradizione, non potrà certo mancare uno spazio dedicato ad Andrea Parodi, indimenticata voce storica nonché anima e fondatore del gruppo.
“Tazenda 2020” è dunque il tour dell’entusiasmo “on stage”: sette artisti sul palco, talvolta più scatenati, talvolta più riflessivi e intimi, con l’intento di onorare in musica la dea Madre Terra, la grande icona che sovrasta simbolicamente il gruppo in scena. Bella e reale come le emozioni che i Tazenda sanno comunicare alla loro gente.
L’incontro letterario delle 19 col saggista e filosofo Diego Fusaro e il giornalista Maurizio Blondet è intitolato “Pensare e agire altrimenti”. Modera Antonangelo Liori.
IL CARTELLONE
Venerdì 11 settembre, all’Anfiteatro Malu Entu, ore 21, spazio all’allegria e al brio delle grandi compagini orchestrali con la Paolo Carrus New Ensemble Echi (Paolo Carrus, Piano – Direttore; Giuseppe “Joe” Murgia, Sax alto; Dario Pirodda, Sax Alto; Andrea Morelli, sax tenore;
Walter Alberton, Sax tenore; Marco Argiolas, Sax baritono; Corrado Salis, basso; Roberto Migoni, batteria; Sergio Farci percussioni;
Sandro De Vita, percussioni). Alle 22.30, Teatro dei Menhir, “Transit Authority” plays “Chicago” (Alessandro Angiolini, sax; Dario Zara, tromba; Mauro Piras, trombone; Rubens Massidda, chitarra, voce; Robi Serra, basso, voce; Riccardo Mannai, tastiere, voce; Paolo Nonnis, batteria).
Sabato 12 settembre, al Teatro del Menhir, ore 20, tornano i Ritratti d’Artista con “Storie Liberate (Il cuore oltre le sbarre)” lettere da un’umanità di confine con Piero Marras e Vittorio Gazzale, direttore del carcere dell’Asinara.
Sempre Marras sarà il protagonista dell’ultimo concerto del cartellone con “Compagni di strada: correvano gli anni ’80” (Teatro del Menhir, ore 22.30).
Tutte le info sui concerti, come arrivare, dove mangiare ed altre curiosità sono disponibili sui siti:
www.parcodeisuoni.it – www.retesinis.it www.dromosfestival.it