Una riflessione sulla natura identitaria dell’essere umano. È quella che vuole stimolare “We All Are B”, mostra di arti visive e performative ospitata dal Macc, Museo d’Arte Contemporanea di Calasetta dal 27 settembre al 3 novembre, e dalla galleria Cult di Alghero dal 18 al 31 ottobre. Due sedi per un percorso espositivo unico, che attraversa l’Isola da sud a nord.
Curata da Dario La Stella e Valentina Solinas dell’Associazione “Senza Confini Di Pelle”, la mostra è parte del progetto Overlap, che indaga la relazione tra migrazione e biodiversità.
Sostenuta dalla Regione Autonoma della Sardegna, dall’Ente Parco Nazionale dell’Asinara e dalla Fondazione di Sardegna, l’iniziativa, di durata triennale, ha preso il via nel 2019 sull’isola dell’Asinara, e vede coinvolti diciannove partner internazionali, tra cui l’Università di Cagliari, l’Università di Sassari, il Centro Studi Fauna, il Living Theater e il Centre Chorégraphique National de Nantes. Un progetto multidisciplinare, tra arte e scienza, che ha come oggetto di ricerca la sovrapposizione delle rotte migratorie degli uccelli e degli uomini.
“We All Are B”, realizzata in collaborazione con Cosmomed, progetto dell’Università di Cagliari con il coordinamento scientifico di Raffaele Cattedra e la curatela di Efisio Carbone, sviluppa questo tema, concentrandosi, in particolare, sulla migrazione come fenomeno biologico prima che culturale.
«Il titolo della mostra – spiegano i curatori Dario La Stella e Valentina Solinas – riconduce alle tre sezioni concettuali nate dalle riflessioni di Overlap, biography, border, biodiversity.
Di fatto, crediamo noi, tutte le biografie sono migrazioni che affrontano costantemente confini generando elementi differenti per adattamento al nuovo contesto e all’incessante cambiamento, creando così biodiversità».
Fulcro dell’esposizione è una mappa tridimensionale, che attraverso foto, video, sculture e contributi sonori rivela un mondo composto da continui spostamenti, da rotte consumate e da nuovi orizzonti.
«Le opere scelte sono distribuite nei due spazi museali – continuano i curatori –. Uno stimolo per il pubblico, che per seguire il percorso espositivo deve “migrare” da Calasetta ad Alghero, dalla città tabarchina a quella catalana. Luoghi che, peraltro, custodiscono tracce evidenti di passaggi, di transiti, di migrazioni».
Parte della mostra è il reportage realizzato nelle tonnare del sud Sardegna da Ambra Zambernardi, antropologa dell’Università di Torino e dell’Università di Siviglia ed esperta di tonnare del Mediterraneo. Un omaggio ai tabarchini e alla pesca del tonno rosso in occasione delle celebrazioni per i 250 anni della fondazione di Calasetta.
Primo museo a inaugurare, domenica 27 settembre alle 18, sarà proprio il Macc di Calasetta, spazio riqualificato, nato dal recupero dell’ex mattatoio, centro culturale versatile, in costante dialogo con il territorio. Museo che sotto la direzione di Efisio Carbone si è aperto alle collaborazioni internazionali con progetti di accoglienza e residenza in ambito sociale e artistico.
Ma “We All Are B” prevede anche un momento performativo: sabato 26 settembre andrà in scena a Calasetta “Bio Tracing”, spettacolo site-specific con coreografie sviluppate a partire dalle mappe emotive realizzate all’interno del progetto Overlap. A esibirsi quattro performer: Dario La Stella, Valentina Solinas, Ambra Zambernardi e Yvonne Bello. Resta segreto, per il momento, il luogo della performance, che si svolgerà sul mare. «Vogliamo che il pubblico viva il momento performativo come un viaggio – sottolineano i due curatori – un viaggio del quale non si conosce, fino al momento dell’arrivo, la destinazione». L’appuntamento è per le ore 18 al Macc, in via Savoia 2. Per maggiori informazioni si può chiamare il Macc al numero 0781887219 oppure l’Associazione “Senza Confini Di Pelle” ai numeri 34705161735 e 3384040237.