Le abbondanti piogge concentrate in una cinquantina di minuti, hanno riversato sul manto stradale cumuli di terra e sassi, rendendo così impraticabile la strada SP 90 in prossimità dell’incrocio che dalla frazione della Paduledda porta a Isola Rossa.
La stessa sera sono intervenuti i Vigili del fuoco per liberare prima un’auto incappata in un fiume d’acqua ed il suo conducente, poi, si hanno preso cura anche della carreggiata, in quanto i detriti che durante il diluvio si sono riversati, impedivano la regolare circolazione delle auto nella litoranea Badesi-Trinità d’Agultu .
L’indomani,la Provincia ha prontamente inviato dei mezzi meccanici per la pulizia definitiva di quest’ultimo tratto di strada.
E’ da rilevare che lo scorso otto giugno, nel momento in cui si abbatteva il temporale, uno sfortunato automobilista che a bordo di un’auto aziendale procedeva sulla diramazione della Strada Provinciale 90, litoranea Badesi-Trinità d’Agultu in direzione Isola Rossa, trovandosi a cento metri dallo svincolo di Paduledda, veniva letteralmente travolto da un fiume d’acqua in piena.
A questo punto è lecito chiedersi: quali sono le cause di un simile disastro?
E’ una soltanto, la scarsa ed inappropriata manutenzione delle strade, oltre alla mancata pulizia dei tombini per il deflusso delle acque.
Ma la disavventura di questo malcapitato automobilista va raccontata per intero, dal momento che ha vissuto minuti terribili di paura, difficili da cancellare dalla mente.
Ben presto s’è reso conto che, mentre era intrappolato all’interno dell’auto, il livello dell’acqua aveva raggiunto la maniglia dello sportello, costringendolo così ad uscire dal finestrino.
La prudenziale manovra messa in atto, è servita non solo per evitare che l’acqua entrasse all’interno dell’abitacolo e preservare il veicolo da ulteriori danni, in aggiunta a quelli riportati al motore, ma a mettere in salvo la propria incolumità.
L’automobilista , una volta sceso dal veicolo al fine di evitare di essere travolto da possibili altri automobilisti in arrivò sulla stessa strada e dal flusso delle acque, scavalcava il guardrail posto al bordo della carreggiata stradale.
Peggio che mai, perché, per sua sfortuna, finiva dentro un pozzetto di scolo delle acque, venendosi a trovare immerso in circa un metro d’acqua, dal quale è riuscito ad uscire solo dopo essere stato aiutato da un soccorritore sopraggiunto in quell’istante.
Il malcapitato automobilista, una volta raggiunte alcune case nelle vicinanze, si è preoccupato di mettere al corrente della situazione i Carabinieri di Valledoria , che, a loro volta, hanno richiesto l’intervento urgente dei Vigili del fuoco di Tempio Pausania.
L’automobilista, per contro, stava soffrendo le pene dell’inferno, preoccupato più che altro per la posizione in cui si era fermato il veicolo, sommerso dall’abbondante accumulo di acqua arrestatosi nella depressione del manto stradale, in quanto l’ispirazione del motore ha incamerato notevoli quantità di acqua, causandone la rottura totale.
Solo grazie all’intervento dei Vigili del fuoco è stato possibile rimuovere l’auto in sicurezza, che nel frattempo, era ancora immersa nei n circa 30 cm d’acqua.
L’operazione di recupero è stata possibile solo verso le 2 di notte, solo quando con molta difficoltà l’acqua è riuscita a defluire da altri luoghi di scolo e non da quelli appositi in quanto intasati.
Naturalmente tutto è riconducibile all’incuria della Provincia che solo dopo la segnalazione di quanto accaduto, avvenuta via Pec., ha inviato sul posto, solo qualche giorno fa , del personale specializzato, per pulire e rendere funzionante il pozzetto dello scolo delle acque da allora intasato.
Intanto, lo sfortunato automobilista, tramite il suo legale, ha segnalato agli appositi uffici dell’Ente, la Provincia di Sassari, che, per competenza, ha inviato il tutto alla Provincia di Olbia sul sinistro accaduto e denunciato
Da tener conto, inoltre, che a tutt’oggi la vettura si trova ferma presso l’autofficina della concessionaria Mercedes di Sassari.
Da evidenziare che nonostante le lettere di sollecito inoltrate dal legale di parte, la la Provincia e la compagnia assicuratrice non si sono ancora prese la briga di analizzare la pratica inerente al sinistro e valutare i relativi danni subiti dall’auto.
Ad oggi, si è a oltre tre mesi dall’accaduto, il perito, già intervenuto, non ha provveduto a dare l’Ok per liberare la vettura per la riparazione.
Nonostante ciò lo stesso perito, non ha ancora disposto lo smontaggio della vettura per la verifica complessiva dei danni, che tra l’altro, ferma da 3 mesi ha perso un quarto del proprio valore su base annua.
Ovviamente all’azienda titolare dell’auto, non è rimasta altra scelta che ricorrere ad un’auto a noleggio, da mettere in conto alla Provincia.
Così l’ incompetenza è la burocrazia , creata da un sistema farraginoso, ricade sempre a carico della collettività.