AIDR: nasce l’Osservatorio “Digital Agrifood”
AIDR ha deciso di dotarsi di un Osservatorio sull’applicazione del digitale e delle nuove tecnologie al mondo agroalimentare e agroindustriale.
Il suo scopo è quello di studiare, stimolare e promuovere l’applicazione delle tecnologie digitali alla filiera agroalimentare, mediante approfondimenti, articoli, rapporti, contributi e il concorso di svariate competenze tecniche, giuridiche ed economiche.
Non manca lo sguardo alle principali start up del settore, ai loro campi d’azione e alle loro proposte.
Espressioni come “smart farm”, “data driven agriculture”, “crop scouting”, concetti come intelligenza artificiale, robotica e blockchain applicati all’agricoltura e all’agroindustria stanno ormai prendendo piede nelle news, nei quotidiani, nelle riviste specialistiche, nei programmi governativi, comunitari e internazionali. Ai singoli progetti e alle politiche di settore sono destinati studi, risorse, sperimentazioni.
Fondamentale, infatti, è il contributo delle nuove tecnologie alla tutela della qualità dei prodotti, della tracciabilità e della sicurezza alimentare (intesa sotto il duplice profilo della food safety e della food security), della semplificazione e della migliore gestione dei processi produttivi in azienda e nell’agroindustria.
Ma non solo.
Lo sviluppo del digitale nel mondo agroalimentare e agroindustriale ha implicazioni enormi sotto il profilo ambientale, dalla difesa del suolo e della biodiversità, al contrasto ai cambiamenti climatici, alla tutela delle acque, dell’aria e delle altre matrici ambientali, al risparmio energetico, all’introduzione di forme di economia circolare.
La Dichiarazione sottoscritta nell’aprile del 2019, in occasione del Digital Day, da 24 Paesi dell’Unione Europea tra cui l’Italia, “A smart and sustainable digital future for European agricolture and rural areas”, rafforza l’impegno dei Paesi sottoscrittori alla transizione digitale in agricoltura e sottolinea lo scopo di tutela sociale, economica e ambientale delle aree rurali anche attraverso l’implementazione delle nuove tecnologie, con particolare riguardo alla connettività veloce e alla banda larga.
Esse devono essere rese accessibili alle zone rurali proprio per consentire la valorizzazione dei territori e dei prodotti, il miglioramento delle performance aziendali anche sotto il profilo del risparmio energetico, la promozione dei beni e il commercio elettronico.
Non si tratta di temi nuovi.
Il Regolamento UE 1291/2013 del Parlamento e del Consiglio ha istituito Horizon 2020, programma-quadro volto alle attività di ricerca e innovazione per il periodo 2014-2020, da condursi attraverso azioni dirette e indirette miranti all’eccellenza scientifica e alla crescita intelligente:
“motori fondamentali della prosperità sociale ed economica nonché della sostenibilità ambientale” (considerando 3).
Nell’ambito dell’Agrifood sono stati varati molteplici progetti su tecnologie digitali avanzate quali, ad esempio, la Data driven decision for farmers (4D4F), consistente in decisioni degli allevatori guidate dai dati; l’Internet of food and farm (IoF2020), per il miglioramento sostenibile delle performance del terreno e degli animali; la DataBio, ovvero la bioeconomia fondata sui Big data, e molti altri.
Ancora, nella Comunicazione della Commissione europea del 25/04/2018 – denominata “Artificial Intelligence for Europe” – è chiara la consapevolezza del ruolo delle iniziative e dei progetti relativi all’Intelligenza Artificiale applicati all’agroalimentare.
Nel successivo “Coordinated plan on Artificial Intelligence” del 07/12/2018, la Commissione si propone di coordinare e incrementare gli investimenti al riguardo, nella consapevolezza della molteplicità delle applicazioni della AI, tra cui non irrilevante è l’aspetto ambientale, costituito dalla riduzione dell’energia consumata, la tutela dell’ambiente, la prevenzione dei disastri naturali.
Dunque, sulla scorta anche della sensibilità maturata in sede internazionale (si pensi ai 17 SDG dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite), l’attenzione si è progressivamente spostata, nel corso degli ultimi anni, dalle singole iniziative alle infrastrutture digitali e ai progetti sperimentali su larga scala che, nella prospettiva europea e nazionale, richiedono e richiederanno investimenti appropriati.
Quest’approccio globale e unitario al tema della transizione digitale, della sostenibilità ambientale e della coesione sociale, anche e soprattutto nella produzione agroalimentare, è stato rafforzato dalla pandemia.
Nelle conclusioni del Consiglio europeo del 21/07/2020, che hanno delineato il piano di investimenti del Fondo per la Ripresa dell’Unione (c.d. Next Generation EU), viene rimarcato lo stretto rapporto tra l’agricoltura, la produzione e la sostenibilità ambientale, sottolineando la duplice necessità che il finanziamento della Politica Agricola sia destinato da un lato all’“Enviromental architecture” e dall’altro allo sviluppo della “quality of life in rural areas” (Heading 3). La trasformazione digitale, in questa logica, crea una “social and territorial cohesion” e, attraverso l’implementazione dell’economia sociale di mercato, combatte il cambiamento climatico (Heading 1).
Seguendo dunque tale impostazione unitaria e mutlidisciplinare, l’Osservatorio di AIDR Digital Agrifood non presterà solamente attenzione ai singoli progetti di ricerca, ma tenterà di promuovere, sostenere e, possibilmente, contribuire a sviluppare iniziative digitali diffuse e sovralocali, private e pubbliche, volte all’ottimale sfruttamento dei terreni, alla tutela dell’ambiente e della biodiversità, al buon governo del territorio e del paesaggio rurale; seguirà con attenzione lo sviluppo delle nuove tecnologie nell’industria agri-, eno- e oleo-turistica, nel marketing aziendale e territoriale, nel commercio anche online dei prodotti agroalimentari.
Perciò, l’Osservatorio potrà svolgere la propria attività anche in coordinamento con gli altri Osservatori facenti capo ad AIDR: perché parlare di filiera agroalimentare e tecnologie digitali significa affrontare argomenti rilevanti dal punto di vista economico, ambientale, geografico, culturale, sociale, e decisivi per il futuro del pianeta, della salute e del benessere del genere umano.