Nel testo in catalogo la curatrice Sonia Borsato fa notare: «L’indagine della Meloni parte dalla stratificazione storica dove tempo profondo e dimensione dell’oggi si incontrano e comunicano attraverso livelli tangibili ma spesso non immediatamente percepiti dall’occhio assuefatto. È per scardinare l’abitudine del pensiero e la pigrizia dello sguardo che interviene l’investigazione e il racconto fotografico che si attarda sul margine, fisico e metaforico, inteso come “orizzonte degli eventi”, soglia del divenire e del mutare, limite che ascolta il passato ma anche confine che costruisce il futuro».
Il lavoro sarà incluso in un volume edito dalla Soter editrice che sarà presentato al pubblico al termine del ciclo espositivo di quattro mostre.
L’inaugurazione sarà preceduta dai saluti del sindaco di Pompu Moreno Atzei, del presidente del Consorzio Due Giare Lino Zedda, di Sonia Borsato curatrice della mostra e docente di Storia dell’arte all’Accademia di Belle Arti di Sassari, della fotografa Emanuela Meloni.
L’esposizione, allestita all’aperto, potrà essere visitata a qualsiasi ora del giorno sino al 29 novembre 2020. In contemporanea nei fine settimana – sabato e domenica – si potrà visitare parte della grande rassegna A.Banda 2020 esposta nel Casale Santu Miali di Pompu e nei paesi limitrofi di Albagiara, Curcuris e Villa Verde.
Il progetto generale è curato dall’Associazione culturale Su Palatu_Fotografia in collaborazione il Consorzio Due Giare, il Comune di Albagiara, il Comune di Curcuris, il Comune di Pompu, il Comune di Villa Verde, da Vigne Surrau e dalla Soter editrice.
Emanuela Meloni. Nasce a Cagliari. Dopo due anni di studio in Scienze Politiche presso l’Università di Roma 3, si laurea in Filosofia presso l’Università di Trento. Nel 2008 si interessa di fotografia seguendo una troupe di documentaristi che girano un film sull’ultima miniera di carbone d’Italia, la Carbosulcis di Nuraxi Figus. Dopo diversi workshop e collaborazioni nel 2012 è ammessa all’École Nationale Supérieure de la photographie di Arles, Francia, dove si diploma, nel 2015, con la menzione della giuria. Tra i temi che segue e sperimenta visualmente e plasticamente, primo tra tutti persiste il paesaggio inteso come una soglia: un luogo fisico e mentale di relazione – travagliata, complessa – e apparizione, di andate e ritorni, d’intimità e memoria. Segue poi un’indagine sulla percezione stessa del paesaggio, che tenta sempre di essere multisensoriale e non solo visiva; alla ricerca di un linguaggio che tenti di unire l’io al mondo, di un’opera che possa tessere fili tra ciò che esperiamo e ciò che tentiamo di rappresentare e di fabbricare. In questa ricerca si fa strada, inoltre, la necessità di trovare un equilibrio tra i vuoti e i pieni: nello spazio – mentale, fisico, urbano e naturale –, nel linguaggio e nella temporalità mutevole dell’immagine.
Info: Consorzio Due Giare, tel. 0783-910013 / Comune di Pompu, tel. 0783 990035
Su Palatu Fotografia, cell. 349 2974 462
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