La rassegna è nata nel 2014 nell’ambito dello storico Festival Visioni Italiane con l’intento di promuovere e valorizzare nel mondo il cinema sardo. Diventata anno dopo anno sempre più grande, si consolida come un evento di portata internazionale. Si tratta però di una vetrina prestigiosa per i giovani talenti sardi a cui è offerta l’occasione di raggiungere il più vasto pubblico. A tale scopo “Visioni sarde 2020” ha intrapreso un lungo viaggio cinematografico con numerose tappe per raggiungere anche la più lontana città del pianeta.
Quello di Roma, organizzato come negli anni passati dall’Associazione dei Sardi di Roma “Il Gremio”, è uno degli appuntamenti più attesi.
I saluti di benvenuto.
Il presidente dell’associazione Antonio Maria Masia indirizzerà un saluto al pubblico presente (molto ridotto a causa del covid) insieme alla consigliera Franca Farina, funzionaria della Cineteca Nazionale e da anni curatrice per il Gremio del percorso “Incontro con il Cinema Sardo” , e a Enzo Cugusi, presidente dell’Associazione dei Sardi in Torino “Antonio Gramsci” che ha curato e predisposto l’evento Visioni Sarde 2020.
Con questa ulteriore iniziativa il Gremio conferma dunque il suo stretto legame storico con il settore cinematografico sardo, nato nel 1948 quando con il suo patrocinio e il suo fondatore Pasquale Marica sostenne la produzione del primo film sardo del dopoguerra, girato in Gallura e su tema sardo, nel 1949: “Altura“, del regista cagliaritano Mario Sequi con la colonna sonora del grande musicista sardo Ennio Porrino.
Il conduttore.
Condurrà e presenterà la serata del 26 ottobre Anthony Peth, conduttore televisivo, regista, ambasciatore del Made in Italy nel mondo, vincitore di due David di Michelangelo al talento artistico.
Una gara a suon d’immagini.
Alla fine della proiezione sarà assegnato l’ambìto “Premio del pubblico” del Gremio da parte di un qualificato parterre di professionisti del cinema, composto dai tanti registi e cineasti sardi che lavorano o studiano nella capitale.
A contendersi il premio saranno otto cortometraggi di registi già affermati o autori agli esordi che dimostrano, sia a livello di stile che di contenuti, la vitalità del cinema Made in Sardegna. Alla base la buona capacità espressiva, il singolare stile narrativo, o ancora la creatività e originalità di descrizione di eventi, situazioni, personaggi, emozioni e sentimenti.
Le opere scelte, sebbene differiscano nel linguaggio espressivo e negli intenti estetici, hanno tutte saputo quindi interpretare l’attualità con efficacia e poesia, riuscendo al contempo a toccare temi di carattere universale.
Le opere in gara:
– DAKOTA DYNAMITE di Valerio Burli. Una bambina in vacanza in Sardegna viene rapita. Cercherà aiuto dalla sua eroina a fumetti preferita.
– L’ABBRACCIO di Simone Paderi. Marina ripercorre la propria esperienza lavorativa. Il racconto sfocia in un’emozione fortissima.
– LASCIAMI ANDARE di Roberto Carta. Venanzio spera di imparare dal latitante Antonello a diventare un bandito temuto e rispettato. Qualcosa però va storto perché Antonello perde la testa: pensa di essere in contatto con gli alieni.
– FOGU di Alberta Raccis. Sacro e profano, cerimonie e feste religiose che si intrecciano con il rito quotidiano del cibo.
DESTINO di Bonifacio Angius. Una giornata in cui l’angoscia e la paura daranno le conferme che un uomo senza qualità stava cercando da tempo.
FRAGMENTA di Angelica Demurtas. La vita di una donna narrata attraverso il ricordo e la rielaborazione personale.
GABRIEL di Enrico Pau. In mezzo alla vastità della natura rimane solo la fragilità umana e la potenza del mistero.
VALERIO di Gianni Cesaraccio. Valerio vive di espedienti e sotterfugi, infischiandosene del figlio e della famiglia.
“Visioni Sarde 2020” è un progetto realizzato grazie al sostegno della Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato del Lavoro e della Fondazione Sardegna Film Commission. La manifestazione itinerante può contare sulla professionalità e piena disponibilità della Cineteca di Bologna. Gli impegni organizzativi del tour in Italia e all’estero sono dunque assolti grazie al lavoro volontario dei soci dell’Associazione bolognese “Visioni di Ichnusa”.
La serata del cinema sardo a Villa Borghese sarà quindi impreziosita dalla presenza di Nevina Satta, direttrice della Fondazione Sardegna Film Commission, e di Paolo Cherchi Usai, direttore della Cineteca Nazionale.
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