Andrea Urbani ha presentato l’illustrazione alla Commissione Sanità del Senato delle linee guida del Ministero della Salute per la riforma della Medicina del Territorio. Si tratta di progetti che verrebbero finanziati con i fondi del Recovery Fund.
“Sentire parlare di quattro caposaldi come il potenziamento della assistenza domiciliare, l’implementazione di strutture di riferimento come le Case di comunità, il rafforzamento degli Ospedali di comunità e l’aggiornamento degli standard delle RSA è certamente positivo” dice Gianluca Giuliano, Segretario Nazionale della UGL Sanità.
“Ma riteniamo questa programmazione assolutamente in ritardo rispetto ai bisogni del paese e dei cittadini. Serviva pensarci tanto tempo prima, quando hanno invece saccheggiato e depauperato la sanità italiana da tagli indiscriminati tanto da farsi poi trovare completamente impreparata a fronteggiare un’emergenza come quella dell’epidemia da Covid-19″.
La proposta della UGL Sanità è quella mettere al centro di un rilancio del SSN i lavoratori. “Sulla carta quanto pensato è molto bello, però senza la base su cui costruire fondamenta solide sarà impossibile cambiare rotta. Serve un piano assunzionale forte, che spazzi via quel precariato che, in quanto tale, non può dare alcun futuro e che invece hanno largamente utilizzato come dimostrato dai 33.857 precari assunti nel periodo dell’emergenza di cui 6.958 medici, 15.618 infermieri cui si aggiungono 11.281 unità di altro personale.
Chiediamo ancora una volta, prima di ogni cosa, assunzioni con forme di contratto a tempo indeterminato degli operatori sanitari anche se è evidente come la strada intrapresa fino a oggi sia diametralmente opposta, basta con il precariato. Senza nuovo personale formato, tutelato e protetto non si può costruire alcun futuro”.