Carla Fiorentino a Carbonia, il 16 ottobre, per presentare il suo libro
“Il mare era piatto, immobile, addormentato. Le barche stavano ferme, cementate sul pelo dell’acqua. Una giornata strana e fortunata, avrebbe pensato chiunque non avesse passato molti inverni sull’isola. Ma il Rais non era dello stesso avviso. Lui che conosceva il mare, come si può conoscere un fratello minore. Con quel misto di affetto e sospetto che permette alle relazioni fraterne di mantenersi identiche con lo scorrere degli anni. Non era convinto di aver fatto bene a consentire a me, una forestiera, di unirsi a loro e per di più di salire con lui sul barbariccio”.
Ancora una tappa del Festival Éntula per Carla Fiorentino, che presenta il romanzo “I tonni non nuotano in scatola” (Fandango, 2020) a Carbonia, il 16 ottobre, nella Casa del Popolo-Libreria Lilith alle 18:00.
Il romanzo: “I tonni non nuotano in scatola”
Violetta detta Vetta, giornalista di viaggi in una redazione romana, si è fatta spedire dal suo capo nell’isola della sua infanzia, Carloforte, dopo aver trovato nella giacca del fidanzato una scatoletta: una scatoletta da anello di fidanzamento. Terrorizzata dalla prospettiva del matrimonio, da lei definito “un mercificio orrendo”, oltre che dal tradimento di Federico con cui si sono sempre detti che mai e poi avrebbero fatto un simile passo, Vetta approda sull’isola pronta a scrivere un reportage leggero sulla tonnara e a godersi qualche giorno lontano da Roma, immersa nei colori e nei sapori della sua infanzia.
Il suo cicerone è Pietro, sommozzatore silenzioso e affascinante che conosce davanti a un piatto di “cascà” in un ristorante tipico, che accetta di portarla con sé durante la mattanza. Solo che quello che doveva essere un innocuo reportage si trasforma in un’indagine misteriosa, dal momento in cui Vetta in mezzo ai tonni intravede il corpo di una donna e urla. Tutti sull’isola tentano di distoglierla, da Tango – il cane di Pietro – che sembra quasi pedinarla a Caterinetta, l’anziana proprietaria di casa, che la mette in guardia dal Paese che tutto sa e che se vuole nasconde.
Dopo il brillante esordio “Che cosa fanno i cucù nelle mezz’ore”, Carla Fiorentino torna al romanzo, scegliendo la sua Sardegna, terra burbera e riservata, come ambientazione attraverso uno dei suoi riti più antichi, la tonnara. Un romanzo avvincente che ha il colore smeraldo del mare e l’odore rosso del sangue, in grado di coniugare risate e lacrime attraverso una galleria di personaggi che restano nel cuore.
L’autrice: Carla Fiorentino
Carla Fiorentino nasce a Cagliari nel 1979. A 19 anni lascia la Sardegna per studiare a Roma, dove si Laurea in Sociologia della Letteratura e inizia subito il suo viaggio nel mondo editoriale che dura da ormai quindici anni, prima per Dino Audino, poi per nottetempo e ora per EmmonsAudiolibri. Nel 2018 ha esordito con “Che cosa fanno i cucù nelle mezz’ore” (Fandango Libri).
Per fare un albero ci vuole un libro
Alla domanda “Su quale supporto leggi?” del questionario Éntula 2019, il 70% ha risposto di preferire i libri di carta. Questo ha indotto gli organizzatori a cercare un modo per attenuare l’impronta ecologica della passione, senza rinunciare ai libri di carta. Per questo, Lìberos si impegna a piantare nel 2021 un albero per ogni libro venduto durante gli eventi Éntula 2020.