L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) quindi chiede a
Roma Capitale e Regione Lazio perché è stato deciso di uccidere
sbrigativamente una mamma cinghiale e i suoi sei cuccioli che avevano
trovato riparo in un’area giochi dell’Aurelio, invece di salvare la
loro vita date le soluzioni alternative che erano state offerte dalle
associazioni.
«Attendiamo una risposta, anzitutto dal presidente della Commissione
capitolina Ambiente, Daniele Diaco, che ha assistito all’anestesia e
all’iniezione letale, al sindaco di Roma, Virginia Raggi, e al
presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti», dichiara inoltre la
delegata dell’Oipa di Roma, Rita Corboli, «Questo scempio è la
conseguenza protocollo d’intesa Roma Capitale – Regione Lazio –
Città Metropolitana approvato dalla Giunta capitolina il 27 settembre
2019.
Questo scempio va contro il sentire della stragrande maggioranza
dei cittadini che volevano la famiglia salva in una riserva protetta in
cui gli animali avrebbero potuto essere trasferiti una volta
anestetizzati. Invece le istituzioni hanno preferito la soluzione più
crudele».
L’Oipa invita la cittadinanza a non foraggiare i cinghiali, reato
previsto dall’art. 7 della legge statale 221/2015 (punito con
l’arresto da due a sei mesi o con un’ammenda alternativa da 516 a
2.065 euro) e, soprattutto, invita le Amministrazioni a risolvere
l’annosa emergenza rifiuti: con i cassonetti sempre pieni, i cinghiali
si spingono nei centri abitati. Di chi è la colpa, degli animali o
delle istituzioni?