Nella conferenza stampa della vigilia il mister Di Francesco sottolinea in primis il poco tempo che i suoi hanno avuto a disposizione per rifiatare.
“Siamo reduci dalla vittoria su un Crotone che è stato capace di mettere in difficoltà anche la Juventus, gioca da anni sotto la guida dello stesso allenatore, ha entusiasmo e giocatori di qualità. Vincere una partita nel campionato di Serie A non è mai facile. La partita di Coppa di mercoledì mi ha dato molte indicazioni positive, mi è piaciuto il primo tempo, abbiamo rischiato poco e manovrato bene”.
Dall’altra parte del campo ci sarà il Bologna di Mihajlovic, che di certo non è partito benissimo in queste prime gare (1 vittoria e 4 sconfitte in 5 giornate), ma non bisogna sottovalutarlo.
“Abbiamo avuto poco tempo per preparare la partita di domani, ci siamo concentrati su pregi e difetti del Bologna ma soprattutto su quel che dovremo fare noi: questa è la cosa più importante. Il Bologna porta le conoscenze del suo allenatore, un amico che saluterò con gioia prima della gara: quest’anno la squadra ha un po’ cambiato atteggiamento, è più aggressiva e gioca uomo contro uomo, sull’esempio di quel che fa l’Atalanta.”
Attenzione sopratutto alla fase offensiva dei rossoblù e all’attacco.
“In attacco ci sono giocatori forti come Palacio, che ritengo un eterno giovane, impressionante per condizione fisica straripante; Soriano per me è uno dei trequartisti migliori in Italia; poi gli esterni di qualità, Orsolini e Sansone. Il fatto di giocare così aggressivi potrebbe lasciarci qualche spazio che dovremo essere bravi a sfruttare”.
L’obiettivo del Cagliari: essere più precisi in fase difensiva. In queste prime gare i rossoblù si sono mostrati molto disattenti ad inizio gara, prendendo molto spesso gol nei primi venti minuti di gioco.
“Stiamo crescendo, dobbiamo migliorare stando più all’interno della partita. Soffriamo quando ci abbassiamo, se rimaniamo troppo a ridosso dell’area di rigore. Dobbiamo essere più bravi a tenere la squadra alta e compatta, essere un po’ tutti difensori per impedire agli attaccanti avversari di calciare in porta.”