L’ amministrazione ATS originaria e quella appena trascorsa continua Curreli – non ha evidenziato capacità di reazione e di organizzazione funzionale a sanare le problematiche vecchie e quelle ora emergenti per via dell’emergenza COVID.
Osserviamo tempi di risposta inadeguati a fronteggiare la situazione attuale. Per questo, per l’emergenza COVID a Oristano, proponiamo un modello articolato su 3 punti:
– reparto COVID per pazienti non critici, in fase di avanzato allestimento presso il PO San Martino;
– reparto COVID per pazienti paucisintomatici, allestibile presso il PO di Ghilarza;
– alloggio in Hotel per i pazienti asintomatici, ancora positivi.
Tutto ciò deve accadere con la massima tempestività ed avendo cura di non penalizzare l’offerta assistenziale per le altre patologie non COVID. l San Martino non può ospitare un reparto per pazienti critici, perché non ha le forze necessarie a fronteggiare questo ulteriore carico di lavoro.
Per troppo tempo abbiamo assistito speranzosi alle promesse di soluzione dei problemi. Queste promesse sono rimaste inattuate. Non spetta a noi individuare i responsabili, sarebbe bensì auspicabile che il potere politico si occupasse di individuare i nodi che hanno inceppato la catena di trasmissione e che hanno impedito alle promesse di diventare realtà. In questo momento non è più possibile aspettare o tentennare alla ricerca di vie d’uscita, bensì, sono necessarie soluzioni tempestive ed efficaci. Auspichiamo il ricorso a tutte le forme contrattualmente possibili – conclude il segretario ANAO ASSOMED – compresa la mobilità d’urgenza, per rafforzare la Sanità Oristanese e consentirle di fronteggiare al meglio le istanze di salute della popolazione.