La lotta alle fake news tra emergenza Covid e influencer: il progetto INFORMING FOR LIFE chiama alla riscossa l’informazione scientifica.
Lo scorso 19 ottobre sono stati oltre 18.000 gli articoli, i post, le storie, su Facebook, Twitter e Instagram che contenevano la citazione “usare la mascherina”. Il giorno precedente erano poco più di 10.000.
Numeri quasi raddoppiati nell’arco di 24 ore a causa, a quanto pare, di un singolo fattore: le due storie su Instagram nelle quali Fedez e Chiara Ferragni, su invito del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, hanno raccomandato l’uso della mascherina per evitare un secondo lockdown.
Anche se l’impatto effettivo sui comportamenti della popolazione non è misurabile, questo dato fotografa il potere mediatico degli influencer, che si amplifica nelle situazioni di emergenza come quella legata alla pandemia da Covid-19 e che diventa critico se messaggi non validati vengono diffusi in modo irresponsabile.
Oggi la voce di un influencer sovrasta quindi quella dei canali ufficiali e della stampa? Come aiutare i cittadini a riconoscere le fonti attendibili durante le situazioni di emergenza e in generale sui temi della salute e della scienza? E come contrastare le credenze infondate o le vere e proprie bufale che circolano sulla rete?
Alcune risposte a queste domande emergono da INFORMING FOR LIFE, un progetto di comunicazione promosso da Fondazione MSD in partnership con CICAP – Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze – con l’obiettivo di promuovere sul web l’informazione scientifica validata.
Il progetto è uno dei primi tentativi ad ampio raggio di individuare una risposta organica e condivisa al fenomeno delle fake news scentifiche e della disinformazione in rete, che ha un impatto notevole a livello sociale e sulla Salute delle persone.
Nella fase acuta della pandemia in Italia le notizie sul Coronavirus sono arrivate ad occupare quasi il 60% di tutta la copertura informativa offerta da TV, quotidiani, radio e internet.
A fine maggio, mentre diminuiva la copertura da parte dei media, l’incidenza della disinformazione sul totale delle notizie relative all’epidemia veicolate attraverso i social ha raggiunto il 13%. L’emergenza Coronavirus ha evidenziato una volta
di più l’importanza di contrastare le fake news e coniugare rigore scientifico, viralità e trasparenza dell’informazione.