Alto magistrato, importante politico, scrupoloso storico, fine letterato. Giuseppe Manno è stata una figura di rilievo nell’Ottocento, un’eccellenza sarda che ingiustamente non è così conosciuta come meriterebbe. Eppure basta scoprire la sua biografia per rendersi conto del valore di questo grande intellettuale come ha raccontato Mauro Porcu, direttore del museo Casa Manno, nell’ultimo appuntamento della quarta edizione della manifestazione “l’800 ad Alghero”. L’evento organizzato dall’Associazione Itinerari nel Tempo è inserito nel programma quadro Salude&Trigu della Camera di Commercio di Sassari, per il secondo anno.
Un incontro su Giuseppe Manno per ricordare la sua vita pubblica e privata che si è svolto alla Torre di San Giovanni. L’infanzia ad Algherodov’è nato, il trasferimento a Cagliari a soli dieci anni per valorizzare la sua attitudine allo studio nel Collegio dei nobili, la laurea in giurisprudenza, il legame con Carlo Felice e tutta la famiglia Savoia, il matrimonio con Tarsilla Calandra e i figli, la produzione letteraria, il grande lavoro sulla storia dell’isola, gli incarichi parlamentari e quelli di Presidente del Senato del Regno di Sardegna e, successivamente, del Regno d’Italia. Un viaggio nel XIX secolo scandito dai fatti principali che hanno caratterizzato la lunga vita di Giuseppe Manno, celebrato anche da un annullo postale insieme a Melchiorre Gioja: «Uomini di grande morale e cultura che hanno contribuito alla crescita umana» ha sottolineato Andrea Sini, presidente dell’associazione Itinerari nel Tempo.
Nel corso della serata è stata inoltre inaugurata la mostra “Raccontiamo Alghero e la Sardegna tra ‘800 e ‘900” organizzata in collaborazione con il Circolo filatelico numismatico del collezionismo e modellismo algherese. Cartoline, lettere, monete e altri oggetti d’epoca sono al centro dell’esposizione che sarà visitabile dalle 17 alle 20.30 sino a domenica 18 ottobre. Giorno in cui si concluderà la manifestazione “l’800 ad Alghero”, una quarta edizione che nonostante le difficoltà organizzative causate dall’emergenza sanitariaha riscosso successo in tutti gli eventi.
A cominciare dai due concerti nella Cattedrale: il primo dell’Associazione musicale “G. Rossini” di Sassari sotto la direzione artistica di Clara Antoniciello e il secondo con protagonisti il violinista solista Michelangelo Lentini e i Solisti dell’Ichnusa Chamber Orchestra. Due viaggi tra Settecento e Ottocento, con le musiche di alcuni dei più grandi compositori di sempre: da Schubert a Brahms, da Mendelssohn a Vivaldi. La storia si è poi intrecciata al teatro con l’evocazione teatralizzata degli avvenimenti accaduti ad Alghero a Marzo del 1821.
I moti frumentari rivissuti, per questa seconda edizione, attraverso una performance organizzata in collaborazione con l’associazione culturale Les Bruixes e la regia di Federico Pacifici. Il centro storico della città ha fatto poi da sfondo alla passeggiata in abiti di metà Ottocento, frutto di accurate ricerche filologiche. Anche in questa edizione non è mancato un appuntamento enogastronomico con la cena storica, con la minuta curata dall’esperto gastronomo Giovanni Fancello.
Il ristorante la Lepanto ha ospitato così i commensali per una serata all’insegna del gusto, dei profumi e delle atmosfere di una cucina d’altri tempi. Quelli del XIX secolo, grande passione dell’Associazione Itinerari nel Tempo che attraverso la divulgazione storica mira a diffondere negli animi degli spettatori un senso di appartenenza e di partecipazione attiva alla vita sociale. Perché soltanto attraverso il nostro passato, capiamo davvero chi siamo.