Nella lettera il presidente del Conservatorio di Sassari Ivano di Iai analizza le conseguenze della scelta rivolgendosi al Presidente della Regione Sardegna.
“La restrizione degli spostamenti oltre i confini territoriali sardi, preannunciata dal Governatore Solinas, se confermata, avrebbe un terribile esito. Potrebbe impedire ai numerosi candidati residenti nell’isola di partecipare alla procedura concorsuale straordinaria per docenti della scuola secondaria di primo e di secondo grado”.
“Il concorso è finalizzato all’ immissione in ruolo e all’abilitazione alla docenza, comune e di sostegno, di tanti docenti precari. Si tratta di tante persone impegnate nell’insegnamento delle discipline musicali e delle arti che attendono da tempo una stabilità lavorativa in armonia con il dettato costituzionale”.
“Il lavoro rappresenta per chiunque – si legge nella lettera – la prospettiva di un’esistenza, anche familiare, decorosa e socialmente utile. Rappresenta anche il completamento della persona nel suo equilibrio individuale, fonte indispensabile di nutrimento della dignità umana”.
Situazione generalizzata e incolpevole.
“L’attuale frangente di emergenza sanitaria, acuitasi anche nella nostra isola, ci pone continuamente di fronte a stringenti decisioni. E questo sia sul piano della protezione individuale, sia su quello delle cautele che ciascuno è tenuto ad adottare per proteggere il contesto umano nel quale vive e opera”.
“Sarebbe, perciò, legittima la prudenza dei docenti precari che intendano anteporre la tutela della salute rispetto alla partecipazione al tanto atteso concorso. E questo al netto dell’oggettivo impedimento conseguente all’annunciata limitazione della libertà di circolazione e riunione”.
“Una siffatta situazione generale e incolpevole non può, nondimeno, essere causa di pregiudizio a fronte di anni di esperienza e professionalità maturate. Per la valorizzazione di queste esperienze l’appena iniziata procedura concorsuale potrebbe determinare il raggiungimento dell’auspicato epilogo professionale e di vita”.
L’appello finale.
“La prego, pertanto, di promuovere le iniziative che riterrà più idonee a proteggere i docenti sardi precari dal pregiudizio concreto della mancata partecipazione al concorso per effetto di limitazioni sanitarie o di libera circolazione oltre i limiti territoriali sardi, promuovendo nei confacenti contesti istituzionali eventuali istanze di sospensione o rimessione nei termini per lo svolgimento delle prove concorsuali”.