Dopo aver chiuso il mercato estivo da assoluta protagonista, il Cagliari di Di Francesco si appresta a mostrare sul campo tutte le sue qualità.
La squadra dell’ex tecnico della Roma, come sostengono gli analisti di Campobet, hanno tutte le carte in regola per fare un campionato di ottimo livello. L’obiettivo primario è senza dubbio la salvezza, ma la qualità della rosa a disposizione dell’ex centrocampista lascia spazio a sogni e speranze di ben altro livello.La rivoluzione del Cagliari parte dal nuovo sistema di gioco che Di Francesco porta con sé: il proverbiale 4-3-3 del tecnico abruzzese, basato su una linea mediana dinamica, due esterni bassi che creano la superiorità in fase offensiva e quelli offensivi bravi a creare occasioni grazie all’uno contro uno non è però facilmente attuabile nell’immediato.
Il pressing alto appena persa palla può essere molto efficace, ma lascia il fianco alle ripartenza avversarie, e serve per questo trovare le misure tra compagni di reparto. Allo stesso modo, il possesso palla per trovare gli spazi nella retroguardia avversaria deve essere amministrato intelligentemente e con i tempi di gioco giusti, pensa risultare sterile e controproduttivo per l’inserimento dei terminali offensivi nella manovra.
Gli acquisti
Tanti gli acquisti conclusi dal patron Giulini durante questa sessione di mercato. In entrata sono tre i calciatori da sottolineare: Adam Ounas, Razvan Marin e Diego Godin.
Il difensore uruguaiano ha firmato un contratto triennale da 2,5 milioni di euro a stagione e arriva in Sardegna dopo aver rescisso l’accordo che lo legava all’Inter, che comunque continuerà a pagare lo stipendio del difensore anche per il mese di settembre. L’uruguaiano darà l’esperienza e le sicurezze che sono mancate nella passata stagione alla squadra cagliaritana nella fase difensiva. Godin è un difensore centrale che può essere l’arma in più per questo cagliari.
Forte fisicamente e molto forte nel gioco aereo, sia in difesa che nelle proiezioni offensive sugli sviluppi dei calci da fermo. È molto bravo nel tackle e nell’anticipo ed ha un’innata propensione alla leadership divenendo nel breve periodo un punto di riferimento per tutti i suoi compagni di squadra. Sarà il punto di riferimento della difesa cagliaritana, diventando sin da subito il titolare. Al suo fianco avranno la possibilità di crescere gli altri centrali, soprattutto i giovani Walukiewicz e Carboni. Di Francesco potrà far affidamento sicuro su di lui vista la grandissima esperienza internazionale accumulata nel corso degli anni all’Atletico Madrid.
L’arrivo di Ounas, la freccia algerina per Di Francesco
Proprio sul finire del mercato la squadra del patron Giulini ha piazzato un colpo importantissimo. Di tratta di Adam Ounas, esterno algerino acquistato dal Napoli nell’ultimo giorno di mercato. Il franco-algerino è un attaccante di stazza minuta – 172 cm per 65 kg – capace di giocare sia sulla parte destra che sinistra del reparto offensivo. Mancino, può agire all’occorrenza pure dietro le punte come trequartista.
Il suo pezzo forte è l’accelerazione, qualità che gli consente di saltare agevolmente l’uomo e piazzare l’assist per i compagni. Non disdegna la conclusione personale, generalmente precisa e potente. Queste le cifre relative alla sua carriera: considerando le gare nella squadra B del Bordeaux, Ounas ha totalizzato 111 presenze (di cui 56 dal primo minuto) e 16 reti in gare di campionato. Sono 9 i gettoni con l’Algeria, con 3 reti segnate: tutte nella vittoriosa Coppa d’Africa 2019. L’ultima gara disputata risale al 7 marzo, Nizza-Monaco 2-1, in cui è rimasto in campo 77 minuti.
Il metronomo Marin
A centrocampo il volto nuovo è Razvan Marin, centrocampista rumeno classe ’96, il Cagliari l’ha preso per fare il regista nel 4-3-3. L’input è arrivato da Di Francesco: “Marin è un giocatore interessante, lo seguivo già da quando giocava nello Standard Liegi”. Vista la stima dell’allenatore e il prezzo pagato (circa 10 milioni più una percentuale sulla futura rivendita), sarà titolare negli undici del Cagliari. Missione riscatto: dopo gli ottimi esordi con il Viitorul di Hagi e il buonissimo rendimento allo Standard Liegi, ha deluso all’Ajax nell’ultima stagione e ora deve rifarsi.
Arriva da una stagione con soltanto cinque partite da titolare in campionato, in tutto 17 presenze e nessun gol. Bonus che invece aveva portato al Viitorul in Romania (9 gol e 12 assist in 82 partite) e allo Standard Liegi in Belgio (18 gol e 22 assist in 104 partite). Tanti gol perché tirava i rigori (7 su 8 segnati in carriera) e le punizioni (tre gol in carriera). Ha un gran tiro dalla distanza, sei gol sono arrivati così. Le sue caratteristiche sono quelle di un regista, anche se può fare pure la mezzala di qualità: ha passaggio e visione di gioco, non mancano geometrie e lanci lunghi.
Il Cagliari e Di Francesco