Attraverso il responsabile per la politica interna Carlo Spinelli il movimento fondato e presieduto dal giornalista Antonello De Pierro invita l’attore torinese ad aderire a Italia dei Diritti per combattere insieme qualsiasi forma di discriminazione
Da sempre in prima linea contro le discriminazioni in qualsiasi forma esse si manifestino, il movimento Italia dei Diritti fondato e presieduto dal giornalista romano Antonello De Pierro prendendo spunto dal coming out del noto attore Gabriel Garko costretto da sempre a tenere nascosto il proprio orientamento sessuale temendo che potesse influenzare negativamente la propria carriera artistica, torna a trattare l’argomento attraverso il responsabile della politica interna Carlo Spinelli:” Purtroppo ci troviamo di nuovo a parlare di discriminazioni, e lo facciamo dopo la bomba scoppiata al GF vip e continuata poi su tutti i settimanali di gossip, sui social e sulle reti Mediaset relativamente all’orientamento sessuale del noto attore Gabriel Garko, personaggio molto amato dal pubblico femminile costretto dal sistema, come lui stesso ha affermato, a tenerlo nascosto per poter continuare la sua carriera artistica basata soprattutto su ruoli che sarebbero diventati poco credibili una volta emersa la propria omosessualità; si sarebbero soprattutto infranti i sogni di moltissime sue fans che lo considerano un’icona della bellezza maschile.
Mi sento – continua Spinelli – innanzitutto di solidarizzare a livello personale con l’attore perché essere costretto a non poter vivere liberamente la propria sessualità, a nascondersi per poter continuare a svolgere il proprio mestiere e assolutamente assurdo, in una società civile queste cose non dovrebbero verificarsi eppure stiamo ancora qui a parlarne.
Quando si parla di discriminazione pensiamo spesso a quella razziale, molti sono gli episodi che si verificano nel nostro Paese e che vedono protagoniste soprattutto le persone di etnia diversa e che si manifestano con episodi di violenza come le cronache degli ultimi giorni testimoniano o attraverso le opinioni di chi vorrebbe relegare chi parla una lingua diversa dalla nostra agli ultimi posti nelle graduatorie del diritto ad una casa o ad un lavoro.
Discriminazione – va avanti ancora Carlo Spinelli – e anche far lavorare gli extracomunitari nei campi a due euro l’ora, in questo caso fanno comodo e anzi, scalano le gerarchie e vengono anteposti agli italiani che pretendono, a ragione, un salario più alto cosa che purtroppo chi viene da un altro paese non può permettersi di fare e così, per vivere con un salario così basso, li troviamo in più persone ammassati dentro piccole case o a volte dentro locali magazzino che diventano appartamenti improvvisati.
Discriminazione significa anche bloccare le carriere lavorative nei luoghi di lavoro alle donne anche se questi fenomeni vanno diradandosi sempre più, ma ancora ci sono situazioni dove purtroppo essere donna significa non essere all’altezza del lavoratore maschio.
Ci sono poi casi – continua Spinelli – dove se una donna vuol far carriera deve concedersi al proprio capo ufficio o titolare dell’azienda e questi episodi non si verificano solo nell’ambiente artistico come molti pensano ma sono frequenti in tutti gli ambiti lavorativi; donne che vengono poi vessate se non addirittura mobbizzate una volta che rifiutano le avances dei propri superiori o datori di lavoro.
Quelle donne che non sono libere di girare in minigonna o pantalone stretto perché, secondo qualcuno, diventano provocatrici e giustificano poi possibili violenze sessuali come se le menti malate sono quelle delle donne e non di coloro che si macchiano di questi reati.
Ma tornando a parlare del caso dal quale abbiamo preso spunto per parlare di discriminazione e cioè la vicenda Gabriel Garko, emerge come ancora oggi essere diverso ( ma chi sono i diversi? ) significa avere difficoltà ad affermarsi nella nostra società e come in certi ambiti lavorativi, e non soltanto quelli artistici, manifestare le proprie tendenze sessuali ma anche la propria religione o le proprie idee politiche sia ostativo per la propria carriera lavorativa.
Finalmente adesso – prosegue ancora Carlo Spinelli – Garko sarà libero di manifestare il proprio sentimento verso la persona amata in maniera libera, cosa che fino ad ora gli è stata preclusa da un sistema bigotto e antiquato anche se nessuno potrà ridare all’attore quello che in questi anni ha perso e cioè il diritto di amare in maniera spensierata.
Noi del movimento Italia dei Diritti continueremo a combattere le discriminazioni che invece altre forze politiche o personaggi che appartengono ad esse tendono più che altro a fomentare, come la consigliera leghista di un comune veneto che augurava all’allora ministro Cecile Kyenge di essere stuprata e sempre a proposito della Kyenge quando ricevette l’investitura di ministro il leghista Borghezio definì l’esecutivo di allora il governo del bunga bunga o come quando il senatur Bossi definì come dei bingo bongo le persone di colore oppure quando l’ex sindaco di Treviso Gentilini durante il suo mandato affermò che gli extracomunitari bisognerebbe vestirli da leprotti per fare pim pim pim col fucil, tutte uscite di quei fenomeni della lega che continuano a fomentare l’ odio razziale che porta poi a gravi episodi di violenza.
Noi come detto questi episodi li condanniamo e siamo da sempre contro ogni forma di discriminazione che porta a violare i diritti umani e civili e invitiamo Gabriel Garko ad aderire al nostro movimento e a combattere insieme a noi ogni forma di discriminazione per evitare che altri si ritrovino a vivere la sua stessa situazione e vedersi precluso il diritti di amare.
Quindi dico a Garko – conclude Spinelli – forza Gabriel vieni con noi, diventa protagonista con Italia dei Diritti, insieme combatteremo per la tutela degli stessi”.