Sabato 10 ottobre alle ore 14.00 a Roma in Piazza San Giovanni in Laterano si terrà la prima Marcia della Liberazione. Interverranno:
– Mauro Scardovelli (giurista e psicoterapeuta)– Paolo Maddalena (giudice costituzionale)
– Tiziana Alterio (giornalista e scrittrice)
– Moreno Pasquinelli (Liberiamo l’Italia)
– On. Sara Cunial
– Francesco Amodeo (giornalista e scrittore)
– Fulvio Grimaldi (giornalista e scrittore)
– Solange Hutter (preside)
– Marco Mori (avvocato)
– Stefano D’Andrea (FSI)
– Maurizio Martucci (portavoce Alleanza Stop 5G)
– Dario Miedico (medico)
Sostengono la Marcia Rosita Celentano ed Enrico Montesano.
Prenderanno la parola anche alcune tra le Associazioni e movimenti che hanno aderito alla Marcia: Mosa (Movimento delle saracinesche), UniAleph, AlterLab, Alleanza Italiana Stop5G, Liberiamo l’Italia, Partite Iva Campania, Fondazione Di Bella, AMPAS Medici di segnale, Programma 101, Si.f.u.s Conf. A.l.i, Comilva, Italia che lavora – La voce della Partite Iva, Riscossa Italia, Patto Julian Assange.
Una grande manifestazione che ha l’obiettivo di chiedere che venga rispettata la Costituzione del 1948, vilipesa e oltraggiata negli ultimi 30 anni e che venga superato il modello economico, finanziario, culturale del neoliberismo uscendo dall’Unione Europea che applica, in tutte le sue azioni politiche, questo modello disumano e distruttivo per l’uomo, la natura e l’economia. Un popolo unito che chiede anche di porre fine alla dittatura sanitaria poiché, senza rinnegare l’esistenza del virus, questo governo sta mettendo in atto misure liberticide che sono contro il rispetto degli elementari diritti umani, individuali e sociali.
Non è il virus che sta spazzando via interi comparti economici, che sta mandando in fallimento le aziende, che sta togliendo lavoro e portando nella povertà milioni di italiani. Il disastro è il risultato delle deficienze croniche dell’economia neoliberista e delle misure sproporzionate e sbagliate, messe in atto dal governo per contrastare il Covid, che oltre a sospendere la democrazia, hanno paralizzato il Paese lasciandolo allo sbaraglio e senza risorse, condannandolo alla deriva economica.
L’Italia è posta davanti al bivio: perire o risorgere imboccando la via della libertà e della rinascita!
Chiediamo, quindi, una netta inversione di rotta con un nuovo governo che sia all’altezza delle enormi sfide che abbiamo di fronte. Un governo che sia capace di portare il Paese non soltanto fuori dalla gabbia di questa Unione Europea che continua a propinare le medesime ricette fallimentari (Mes, Sure, Recovery Fund), ma che ritorni a porre lo Stato, e non i mercati, al centro delle scelte politiche, economiche, sociali e culturali di questo Paese. Uno Stato che ritorni a riappropriarsi degli asset strategici dell’Italia ponendo fine alla svendita agli stranieri di beni preziosi per gli italiani. Uno Stato che segua il cammino della sovranità monetaria, politica, energetica, alimentare e che sia capace di immaginare e costruire una nuova Italia.