La marijuana coltivata in casa come le erbe aromatiche
Una delle notizie del giorno che non fa più “notizia” è il ritrovamento da parte delle forze dell’ordine di coltivazioni di cannabis nel giardino di casa o addirittura in appartamento, il tutto corredato di impianto a regola d’arte di illuminazione, essiccamento delle foglie, bilancini di precisione e l’occorrente per il consumo “personale” e lo spaccio. Sembrerebbe che insieme all’angolo delle erbe aromatiche stia prendendo un suo spazio la cannabis, naturalmente “per uso personale”, come dicono coloro che vengono scoperti!
Potremmo farci un sorriso ironico davanti a questa nuova realtà ma c’è poco da ironizzare e riderci sopra.
Una nuova cultura del “fai da te” sta prendendo piede: quella della marijuana come un’erba “innocua” e “rilassante”. Il messaggio che i sostenitori della sua liberalizzazione si erano proposti di far passare si sta propagando, grazie anche alla fattiva collaborazione di certa politica poco lungimirante, che pensa così di poter aumentare il consenso elettorale, grazie ancora all’aiuto di media accondiscendenti e di messaggi subliminali inseriti ad arte, in modo più o meno esplicito, in molti sceneggiati, film, trasmissioni tv e pubblicità.
Di tutt’altro tenore l’opinione di chi quotidianamente affronta il problema sul campo e di chi l’esperienza della dipendenza l’ha vissuta e la vive ancora sulla propria pelle: la canna è il portone d’ingresso che spalanca la strada all’uso delle altre droghe ben più pesanti. Il 100% di chi è entrato nel mondo delle droghe ha iniziato con una canna “innocente” tra amici, questo il risultato di sondaggi e delle dichiarazioni dei ragazzi che oggi stanno lottando con tutte le forze per uscire dalla dipendenza nelle comunità di recupero. Sia ben chiaro che con questa dichiarazione, peraltro presa dalle parole dei ragazzi, non si sta affermando che chi si fa le canne passi automaticamente alle altre droghe, ma che chi è passato alle droghe più pesanti ha iniziato SEMPRE dalle canne.
Combattere questa cultura è lo scopo dei volontari di Fondazione per un Mondo Libero dalla Droga e della chiesa di Scientology.
Convinti che, come scriveva il filosofo e umanitario L. Ron Hubbard: “le droghe sono l’elemento più distruttivo presente nella nostra cultura attuale”, i volontari non mollano la presa e continuano nell’azione di prevenzione che da anni conducono, nelle scuole di ogni ordine e grado con le conferenze informative, nelle strade delle città e dei piccoli centri, chiedendo e ottenendo la collaborazione attiva dei commercianti, nelle comunità di recupero dove il dibattito con i ragazzi e gli educatori è sempre ricco di spunti e stimoli per continuare il lavoro con sempre maggiore impegno.
Così, anche nella serata di martedì 6, i volontari di Olbia hanno distribuito circa 400 libretti con “La verità sulla droga” nella centrale via Roma e traverse consegnandoli ad altrettanti cittadini residenti, e mercoledì 7 ottobre, grazie ai volontari di Cagliari, altre centinaia di libretti informativi saranno distribuiti ai passanti nelle strade del centro e messi a disposizione dei negozianti del capoluogo, per promuovere il messaggio che la vita libera dalla droga è il solo modo per assicurare un futuro a se stessi e alla comunità intera.