- strage dell’ex rifugio delle carceri di Santa Palazia ad Ancona;
- eccidio nazista di Conca della Campania (fra 1º ed il 4 novembre 1943)
- anniversario della nascita dello scrittore Mario Rigoni Stern (1º novembre 1921).
Nel primo evento morirono più di settecento cittadini a causa di un bombardamento aereo che il 1° novembre aveva falcidiato il territorio; molte persone inermi cercarono scampo nella struttura, ma vi trovarono la morte.
Nella strage di Conca della Campania, terza per numero di vittime nella Regione, furono uccisi dai soldati della divisione Herman Goering 39 civili, fra i quali donne, bambini, adolescenti ed anziani.
I due tragici episodi si riconducono alla scia di sangue e delirio che segnarono il secondo conflitto mondiale; i cui fatti, per l’indelebilità intrinseca, si sedimentarono nella coscienza collettiva, diventando motivo di racconto per tanti scrittori.
Mario Rigoni Stern.
Mario Rigoni Stern era uno degli autori che hanno caratterizzato il nostro Neorealismo con il proprio contributo personale, dal taglio inconfondibilmente “lirico”; era un uomo pulito, innamorato della Natura e della libertà. Non ha mai amato le atmosfere trionfalistiche e le manie di protagonismo di tanti scrittori “a la page”. La sua semplicità e immediatezza hanno parlato ai giovani di diverse generazioni, ai quali rivolgeva pochi insegnamenti, ma assai pregnanti di significato: “io non ho nessun messaggio da darvi, ma non fatevi ingannare. Quando eravamo giovani noi siamo stati ingannati perché c’era la dittatura e il pensiero unico”.
“Imparate a dire no a chi vi vuol far credere che la vita sia facile. Imparate a dire no a chi vi vuol proporre delle cose che sono contro la vostra coscienza. Seguite solo la vostra voce”
Un episodio raccontato nel suo romanzo più famoso “Sergente nella neve” ricorda l’atmosfera di reciproca comprensione e rifiuto della violenza respirata durante la “Tregua di Natale” del 1914, stabilita spontaneamente ed estemporaneamente tra truppe germaniche e britanniche.
“Così è successo questo fatto ora non lo trovo affatto strano, a pensarvi, ma naturale di quella naturalezza che una volta dev’esserci stata fra gli uomini. Dopo la prima sorpresa tutti i miei gesti furono naturali, non sentivo nessun timore, né alcun desiderio di di difendermi o di offendere. Era una cosa molto semplice. Anche i russi erano con me, lo sentivo. In quell’isba si era creata tra me e i soldati russi, e le donne e i bambini un’armonia che non era un armistizio. Era qualcosa di molto più del rispetto che gli animali della foresta hanno uno per l’altro. Una volta tanto le circostanze avevano portato degli uomini a saper restare uomini”.
Stern era così: profondo, essenziale e dignitoso.
Il CNDDU invita i docenti a elaborare un modulo trasversale, a proposito dell’insegnamento della nuova disciplina di Educazione civica, incentrato sul quadro storico di riferimento, la lettura di passi tratti dalle opere di Stern e sull’approfondimento degli articoli della DUDU.
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