Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni, sintetizza le richieste al governo.
Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, “a fronte di un lavoro molto positivo fatto negli ultimi due mesi, col potenziamento delle linee e delle corse, si tratta di riorganizzare laddove possibile i tempi dei servizi e delle città per alleggerire i numeri in alcuni orari di punta”, spiega Bonaccini.
“Per questo – aggiunge- abbiamo proposto al governo di estendere ovunque possibile il ricorso allo smart working, fino al 70%, a partire dalla pubblica amministrazione per i lavoratori non impegnati nella gestione delle emergenze”, dice Bonaccini. Così come riteniamo possibile e necessario, proprio per salvaguardare la scuola in presenza (soprattutto per le scuole d’infanzia, elementari e medie), incidere maggiormente sugli scaglioni di ingresso e uscita dalle scuole.
Su questo punto specifico, come sulla possibilità di rafforzare negli istituti superiori (soprattutto per le ultime tre classi) la didattica integrata già sperimentata in questo mese, abbiamo chiesto al Governo un’indicazione puntuale nel dpcm. Questo perché non rientra nelle prerogative né dei sindaci né delle regioni organizzare i tempi e le modalità organizzative delle autonomie scolastiche“.
“Per quanto riguarda bar e ristorazione andrebbe confermata l’attuale previsione per la chiusura delle attività alle ore 24.00, specificando che la successiva apertura non può avvenire prima delle ore 5.00″, dice Bonaccini.
“Riteniamo si possa invece valutare una misura che consenta dopo le ore 18 il solo consumo al tavolo per contenere le situazioni di assembramento legate alle movida. Va inoltre realizzata – ha aggiunto – un’azione contestuale di contenimento gli assembramenti nei luoghi pubblici rafforzando fortemente i controlli, che non possono però essere affidati alla sola polizia locale. Sotto questo profilo può esser valutata anche una misura di sospensione per sagre, feste e fiere di paese”.