Lezioni in presenza rimandate all’Università di Cagliari
Le motivazioni addotte per questi ritardi sono tante e variegate: da un generico timore dell’aumento dei contagi da Coronavirus a delle serie difficoltà nell’organizzare le lezioni tenendo conto dei vari protocolli di sicurezza. A-posto manca ancora di alcune funzionalità essenziali, mentre diversi docenti hanno chiesto più tempo per prendere confidenza con Adobe. E non è finita qui: in alcuni corsi mutuati si stava pensando addirittura di fare entrare in aula le studentesse e gli studenti per guardare le lezioni mutuate in streaming, mentre venivano tenute in un’altra aula!
La decisione è stata presa dal Rettore in seguito ad alcune riunioni con le facoltà, e arriva come un fulmine a ciel sereno, a pochi giorni dalla chiusura dei sondaggi per scegliere di frequentare le lezioni in presenza o a distanza. Proprio stasera i coordinatori stanno inviando e-mail ai rappresentanti chiedendo di avvertire il corpo studentesco che partiremo con la teledidattica. Stiamo ricevendo decine di messaggi di sdegno, soprattutto da parte di chi è fuorisede e ha dovuto cercare un alloggio in fretta e furia. Tutto quello che possiamo dirvi è che anche noi rappresentanti abbiamo ricevuto questa comunicazione a decisione già presa, e non abbiamo avuto voce in capitolo. Nelle prossime ore capiremo anche noi a quali facoltà è limitata questa decisione.
Non possiamo che vergognarci della gestione imbarazzante della nostra università. Mentre il Rettore e il suo entourage si autocelebravano all’anniversario dei 400 anni dell’Ateneo (a cui le associazioni non sono nemmeno state invitate), tutte e tutti noi rimaniamo inermi nell’osservare come la narrazione dell’università smart e organizzata cade lentamente a pezzi. In molti CdL non è nemmeno stato pubblicato il calendario delle lezioni, a matricole e fuoricorso non è stato spiegato come accedere ai vari canali su Adobe Connect.
Chiediamo che vengano fornite risposte serie ed ufficiali sulle modalità di ritorno in aula. Chiediamo maggiore rispetto per chi è fuorisede, chiediamo di smetterla di trattare i fuoricorso come membri della comunità universitaria di serie B. Questa barzelletta non fa più ridere.
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