Missione in Libano: donazione a ospedale psichiatrico
Farmaci e materiale ortopedico-sanitario sono stati donati dal contingente italiano di Unifil all’ospedale psichiatrico di Burj Ash Shamali, nel Libano del Sud.
La struttura sanitaria, nata come centro per anziani, dal 2019 è divenuta ancor più importante dopo la chiusura di un centro di igiene mentale nella vicina Tiro, poiché accoglie circa 80 ospiti di età compresa tra i 22 e 60 anni, garantendo loro percorsi di cura e riabilitazione specializzati.
La donazione è stata effettuata dai militari di Italbatt, l’unità di manovra del settore Ovest di Unifil, che da circa tre mesi opera nella “Terra dei cedri” per assicurare giorno dopo giorno il monitoraggio e il controllo della cessazione delle ostilità, ma anche supportare la popolazione locale attraverso progetti di cooperazione civile-militare nel campo dell’assistenza sanitaria in tutte le ventiquattro municipalità presenti nella propria area di responsabilità.
Le dichiarazioni
Il direttore del centro, dottor Moustafa Harb, nel ringraziare i militari italiani per il nobile gesto, ha ricordato che:
“Il periodo di crisi che sta attraversando il Libano rende ancora più arduo il lavoro dei medici. Iniziative come questa non possono che essere ben accette, perché vengono incontro alle esigenze di tutti coloro i quali si battono per la tutela dei pazienti psichiatrici, spesso abbandonati a se stessi e ai quali, invece, è necessario ridare dignità”.
Il colonnello Carlo Di Pinto, comandante di Italbatt, intervenuto alla cerimonia di consegna del materiale insieme agli specialisti della cooperazione civile-militare, ha evidenziato che il supporto alla popolazione civile – e in questo caso alle fasce più deboli ed esposte della popolazione – è di fondamentale importanza nell’ambito della missione Unifil, avendo essa il duplice intento di agevolare il naturale sviluppo delle organizzazioni civili e di costruire una pace duratura in una terra che ha patito il dramma della guerra.
La donazione, nata dalla collaborazione tra il team della cooperazione civile-militare del 3° reggimento bersaglieri, istituzioni locali e donors privati italiani, assume ancor più importanza considerando che l’attività di ricerca e approvvigionamento dei materiali è avvenuta in un periodo di piena pandemia da Covid-19 sia in Italia che in Libano.
Il supporto alle autorità locali e il ristabilimento delle condizioni necessarie per l’assistenza alla popolazione, insieme al monitoraggio della cessazione delle ostilità e al supporto alle forze armate libanesi, sono tra i compiti principali assegnati a Unifil dalla risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.