Una salda sinergia tra la municipalità di Tiro, la comunità locale dell’ordine dei frati minori e il contingente italiano in Libano, con l’unico obiettivo di creare un moderno e confortevole centro di aggregazione didattico e formativo per ragazzi libanesi di ogni estrazione sociale e credo religioso. L’intervento ha riguardato la riqualificazione dei vari ambienti del complesso religioso mediante interventi manutentivi e di ammodernamento degli impianti secondo moderni standard di efficientamento energetico.
Presente alla cerimonia il nunzio apostolico in Libano Joseph Spiteri, il rappresentante del mufti sciitita di Tiro, Rabii Kobaysi, il sindaco Hassan Mohammed Nabouq e il comandante del settore Ovest di Unifil, generale Andrea Di Stasio. Dopo la benedizione impartita da monsignor Spiteri, ha preso la parola il generale Di Stasio, il quale ha sottolineato che “la presenza di un rappresentante di fede islamica alla cerimonia inaugurale dei locali del convento, denota come la convivenza religiosa tra cristiani e musulmani è possibile. Questa armonia interreligiosa”, ha concluso Di Stasio, “deve essere protetta e tutelata da tutti gli attori presenti nel paese, attraverso dialogo e fiducia reciproca, strumenti indispensabili per una pace duratura”.
Di rispetto e convivenza pacifica ha parlato anche il rappresentante del mufti sciita, valori che la comunità islamica di Tiro condivide con i frati dell’antico convento rimasto chiuso per più di vent’anni ma che, nonostante ciò, “una sola pietra non è stata toccata”, segno di una fraternità di intenti in una terra in cui la convivenza è un valore irrinunciabile.